Abbiamo incontrato per i nostri lettori, Lello Petrarca: pianista, musicista, poli strumentista e compositore. Profondo conoscitore della musica, fra generi e formazioni musicali, ci racconta un po’ di se.
Benvenuto Lello Petrarca su La Gazzetta dello Spettacolo: iniziamo dal trio: qual è il filo conduttore di questo?
Il filo conduttore del progetto ” Lello Petrarca Trio ” è l’alternare composizioni mie a rielaborazioni anche estemporanee di temi tratti dalla musica classica, napoletana e popolare, utilizzando una sonorità rigorosamente acustica (pianoforte, contrabbasso, batteria) e basando l’esecuzione su un elemento a mio avviso fondamentale di questo progetto, l’ improvvisazione.
Tante date in questo 2019. Cosa ti piace del pubblico e del live?
Ad ogni concerto si può incontrare un pubblico vario, a volte più partecipe, ed in questo caso per noi musicisti è la situazione ideale, in quanto vi è un continuo scambio di emozioni, altre volte meno, costringendoci soprattutto nei momenti iniziali a modificare le scelte artistiche per catturarne l’attenzione. Credo che il live sia per un artista uno dei più importanti momenti di trasmissione emotiva.
Cosa c’è nei progetti futuri a cui stai lavorando?
Nel 2020 pubblicherò un nuovo disco dedicato alla canzone napoletana rielaborata in chiave jazz e non solo, e sto già lavorando alle composizioni per il progetto – disco ” Piano solo ” e per un nuovo progetto elettrico.
Raccontaci tre brani che senti molto a cuore e perchè…
I brani di mia composizione ai quali tengo molto, semplicemente perché nati spontaneamente da emozioni positive e negative, sono ” Un sogno d’ estate “, contenuto nel mio disco intitolato ” Musical Stories “, la cui melodia l’ho davvero sognata nell’ estate di qualche anno fa, ” Rigo Piano ” dal disco “REFLECTIONS”, dedicato alla tragedia a tutti nota, ” Bye Joseph ” una ballad che ho scritto quale tributo al Musicista austriaco Joseph Zawinul e contenuta sempre nel disco “REFLECTIONS”.
Per chi è lontano dalla tua prospettiva musicale, una motivazione per cui vale la pena di avvicinarsi.
Ho da sempre cercato nelle mie composizioni di portare avanti un discorso musicale a 360 gradi, mettendo in primo piano versatilità e gusto. Fin da piccolo ho apprezzato tutta la musica, ed oggi cerco nelle mie lavorazioni di farla conoscere nel modo più semplice e comunicativo.
Qual è il segreto per fare musica oggi?
Fare musica è innanzitutto una grande passione, che nel mio caso fortunatamente è diventato il mio lavoro. Non c’è un segreto nella produzione musicale, succede e basta, il tutto nasce da continue emozioni che diventano ispirazioni.