Lello Petrarca. Foto di Antonio Manno
Lello Petrarca. Foto di Antonio Manno

A tu per tu con Lello Petrarca

Abbiamo incontrato per i nostri lettori, Lello Petrarca: pianista, musicista, poli strumentista e compositore. Profondo conoscitore della musica, fra generi e formazioni musicali, ci racconta un po’ di se.

Lello Petrarca. Foto di Antonio Manno
Lello Petrarca. Foto di Antonio Manno

Benvenuto Lello Petrarca su La Gazzetta dello Spettacolo: iniziamo dal trio: qual è il filo conduttore di questo?

Il filo conduttore del progetto ” Lello Petrarca Trio ” è l’alternare composizioni mie a rielaborazioni anche estemporanee di temi tratti dalla musica classica, napoletana e popolare, utilizzando una sonorità rigorosamente acustica (pianoforte, contrabbasso, batteria) e basando l’esecuzione su un elemento a mio avviso fondamentale di questo progetto, l’ improvvisazione.

Tante date in questo 2019. Cosa ti piace del pubblico e del live?

Ad ogni concerto si può incontrare un pubblico vario, a volte più partecipe, ed in questo caso per noi musicisti è la situazione ideale, in quanto vi è un continuo scambio di emozioni, altre volte meno, costringendoci soprattutto nei momenti iniziali a modificare le scelte artistiche per catturarne l’attenzione. Credo che il live sia per un artista uno dei più importanti momenti di trasmissione emotiva.

Lello Petrarca. Foto di Salvatore Verde
Lello Petrarca. Foto di Salvatore Verde

Cosa c’è nei progetti futuri a cui stai lavorando?

‌Nel 2020 pubblicherò un nuovo disco dedicato alla canzone napoletana rielaborata in chiave jazz e non solo, e sto già lavorando alle composizioni per il progetto – disco ” Piano solo ” e per un nuovo progetto elettrico.

Raccontaci tre brani che senti molto a cuore e perchè…

I brani di mia composizione ai quali tengo molto, semplicemente perché nati spontaneamente da emozioni positive e negative, sono ” Un sogno d’ estate “, contenuto nel mio disco intitolato ” Musical Stories “, la cui melodia l’ho davvero sognata nell’ estate di qualche anno fa, ” Rigo Piano ” dal disco “REFLECTIONS”, dedicato alla tragedia a tutti nota, ” Bye Joseph ” una ballad che ho scritto quale tributo al Musicista austriaco Joseph Zawinul e contenuta sempre nel disco “REFLECTIONS”.

Per chi è lontano dalla tua prospettiva musicale, una motivazione per cui vale la pena di avvicinarsi.

Ho da sempre cercato nelle mie composizioni di portare avanti un discorso musicale a 360 gradi, mettendo in primo piano versatilità e gusto. Fin da piccolo ho apprezzato tutta la musica, ed oggi cerco nelle mie lavorazioni di farla conoscere nel modo più semplice e comunicativo.

Qual è il segreto per fare musica oggi?

Fare musica è innanzitutto una grande passione, che nel mio caso fortunatamente è diventato il mio lavoro. Non c’è un segreto nella produzione musicale, succede e basta, il tutto nasce da continue emozioni che diventano ispirazioni.

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