The Nowist. Foto di Patrick Morarescu
The Nowist. Foto di Patrick Morarescu

Prima volta a Napoli per la band tedesca The Notwist

Parliamo dei The Notwist, la band fondata dai Fratelli Acher è un punto di riferimento internazionale per tutta la scena musicale indie rock ed elettronica.

The Nowist. Foto di Patrick Morarescu
The Nowist. Foto di Patrick Morarescu

Agli inizi della loro carriera avevano un sound post hardcore e metal ma nel tempo, grazie alla ricerca e la sperimentazione, hanno maturato un sound rock intriso di elettronica anticipando così le atmosfere sonore e le melodie che hanno fatto scuola tra molti artisti come gli inglesi Radiohead.

La band tedesca tornerà in Italia a novembre con un mini tour di quattro date e farà tappa per la prima volta a Napoli, presso la Casa della Musica, Giovedi 21 Novembre (biglietto euro 18,00) e presenterà dal vivo uno spettacolo unico e inedito profondamente ispirato da “Messier Objects”, uno degli album più affascinanti della sua carriera.

I Notwist sono una band incredibilmente multiforme e poliedrica e la loro linea del tempo discografica, in costante mutamento ed evoluzione, ne è la dimostrazione: dagli esordi con l’omonimo album post-hardcore nel 1991, alle derive via via sempre più post rock ed elettroniche di album come Shrink (da cui è tratta la bellissima “Chemicals”), fino a capolavori come  Neon Golden e agli album successivi, anch’essi coerentemente originali, atipici e di difficile classificazione. 

Ce n’è uno in particolare che, pur non godendo della notorietà che merita, esprime in modo più che eloquente il lato sperimentale e visionario della band tedesca. Parliamo di Messier Objects, un album di b-sides e brani inediti pubblicato nel 2015 su Alien Transistor che raccoglie una serie di lavori e composizioni strumentali derivanti dal fecondo dialogo con altre forme d’arte quali teatro, cinema, radio e televisione.  

Il titolo dell’album è un omaggio al lavoro dell’astronomo francese “cacciatore di comete” Charles Messier e alla sua classificazione di 110 oggetti celesti. L’album si compone infatti di 17 “oggetti” apparentemente slegati tra loro, composti secondo intenti e ispirazioni non attribuibili a un concept unico ma scritti in tanti momenti diversi e per occasioni diverse, tenuti insieme dalla loro natura di “brani composti per la sonorizzazione di qualcosa”. Quindi non più fini a loro stessi ma con una funzione ben specifica, legata volta per volta a un soggetto diverso. 

Ed è qui che emerge lo spirito più sperimentale e inaspettato dei Notwist, che hanno pensato di riarrangiare questi brani per riproporli dal vivo, in uno spettacolo  audio/video unico e irripetibile, in cui la band esplora le infinite possibilità della sperimentazione e dell’improvvisazione incorporando elementi provenienti dalla Library music, dal Free Jazz e dalla musica elettronica sperimentale. Il concerto , che mira a essere un’esperienza musicale e al tempo stesso cinematica, è arricchito e strettamente legato a un’importante parte visiva, affidata alle proiezioni sperimentali dell’artista tedesco Anon Kaun e al light designer Bertil Marks.

Sarà un’occasione unica per esplorare il lato più inedito, sperimentale e sorprendente dei The Notwist. 

Su Silvana De Dominicis

Vice direttore di La Gazzetta dello Spettacolo, amante degli animali, la natura e la cucina veg. Umiltà e sensibilità sono nel contempo i miei pregi e difetti.

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