Protagonista al Roma-Europa Festival è Christophe Chassol
Christophe Chassol, pianista e compositore francese per la prima volta a Roma per concludere il tour italiano che lo ha portato a suonare nelle principali città della penisola.
Sul palco del Monk l’artista parigino di nascita ma originario della Martinica presenterà Big Sun, l’ultimo capitolo della sua meravigliosa trilogia audiovisiva. Il concerto inserito all’interno della programazione del Roma-Europa Festival è realizzato grazie alla collaborazione con La Francia in scena, la stagione artistica dell’Institut Français Italia, realizzata su iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia. Dopo il concerto di Chassol la stessa sera, sarà la volta della New Arabic Music del duo Jerusalem in my heart.
Esploratore sonoro che non conosce limiti geografici né temporali, Chassol negli ultimi 5 anni si è imposto come una delle più importanti novità del panorama musicale francese ed europeo in generale diventando uno degli artisti più corteggiati tanto dalle grandi manifestazioni dedicate al jazz contemporaneo quanto dai più innovativi festival di musica elettronica. Già direttore musicale per icone electro-pop come Sebastian Tellier e Phoenix e consulente per il producer Frank Ocean, di lui si sono innamorati artisticamente personaggi del calibro di Laurie Anderson, Terry Riley e Gilles Peterson che, nel 2014, ha programmato un suo live al Meltdown Festival di Londra. Sempre a Londra, è stato appena nominato nella categoria “Digital Initiative of the Year” ai Jazz Fm Awards.
Christophe Chassol è l’inventore dell’ultra-scores, un metodo di composizione grazie al quale le registrazioni dei suoni della natura e della realtà vengono rielaborate e armonizzate in una rappresentazione musicale del mondo, svelando così una sensibilità davvero fuori dal comune. Un clacson, il canto degli uccelli, un discorso di Obama, il traffico incessante di una città indiana diventano materiale prezioso che dialoga con una musica senza frontiere che spazia fra jazz, elettronica, minimalismo, pop, musica concreta, field recordings. Ogni suono diventa dunque nota e, grazie a una tecnica brillante e istintiva, la complessità del reale si traduce in sontuosa armonia ed estrema eleganza musicale.
Il risultato dell’ultra-scores è una meravigliosa trilogia audiovisiva in cui ogni capitolo è frutto di un viaggio in un luogo di cui vengono captati non solo i suoni, ma anche le immagini grazie a un team di filmmaker e operatori. Iniziata nel 2011 con “Nola Cherie” (lavoro ispirato alla lingua creola di New Orleans, il cui museo d’Arte Contemporanea ospita l’evocativo documentario realizzato dal team di Chassol), la trilogia è proseguita 2 anni dopo con “Indiamore” e si è chiusa nel 2015 con “Big Sun”, frutto di una ricerca sull’universo di suoni delle ex Indie Occidentali Francesi, sua terra d’origine.
I primi 40 anni di Chassol sono stati interamente dedicati alla musica: entrato al conservatorio all’età di 4 anni ne è uscito a 20 anni, dopo aver pure vinto una borsa di studio per il Berklee College of Music, da cui sono venuti fuori artisti come Keith Jarrett e Quincy Jones. Sarà per questo che Chassol è un artista il cui corpo e la mente sembrano funzionare come una sorta di catalizzatore terrestre di suoni e rumori della realtà tutta. Le date italiane realizzate in collaborazione con La Francia in scena e Afrodisia, sono parte di un lungo tour europeo che si concluderà il 13 novembre alla Philharmonie di Parigi per lo Steve Reich’s Anniversary.
Sarà l’occasione per scoprire il mondo che ci circonda come se fosse la prima volta. Da una prospettiva diversa: attraverso la musica di Christophe Chassol.