Silvia Mezzanotte

Silvia Mezzanotte racconta il femminicidio

Silvia Mezzanotte

Perchè glielo ho permesso è lo spettacolo di Silvia Mezzanotte

Silvia Mezzanotte, ed una tematica molto forte: il femminicidio. Andrà in scena l’8 marzo (in occasione della Festa della Donna) presso l’Auditorium Mario Caruso, lo spettacolo teatrale “Perchè glielo ho permesso” liberamente tratto dal libro di Serena Dandini “Ferite a morte” e realizzato dalla The Vocal Academy, di Riccardo Russo e Silvia Mezzanotte , straordinaria interprete della musica pop italiana e voce tra le piu apprezzate dei Matia Bazar. Lo spettacolo è organizzato dall’associazione Vicoli del Mediterraneo e dalla The Vocal Academy, con il patrocinio della Città di Mazara del Vallo. Il copione, nato da un’idea di Carmela Gancitano, tratta il tema del femminicidio, dando voce a tutte quelle donne che sono state vittime di abusi e violenza proprio tra le mura domestiche.

La regia è di Riccardo Russo, polistrumentista e direttore artistico della The Vocal Academy, che ha curato inoltre la scenografia e ha composto le musiche coinvolgendo Silvia Mezzanotte, in scena anche lei.

Tutti i numeri di Perché glielo ho permesso?”:
– 14 donne che si raccontano in parole, musica e danza, 14 donne che scelgono di interpretare la sofferenza, a volte l’ingenuità, l’amore incondizionato, la rassegnazione.
– 1 uomo che narra il ruolo più amaro, la punta di iceberg che esplicita il ben più radicato dramma;
– 9 storie da condividere con il pubblico in sala;
– 2 brani inediti, scritti dalle Vocal Coach della TVA, Silvia Dolores e Federica Lamberti e musicati dal Maestro Riccardo Russo;
– coreografie originali di Angela Messina (Dancing Coach della TVA).

Così Silvia Mezzanotte sull’iniziativa: “Il libro di Serena Dandini è stato motivo di ispirazione e di indignazione: ha radicato in me e nel mio staff l’esigenza di condividere un messaggio crudo, reale e attuale, affinchè si diffonda la consapevolezza del drammatico significato che attribuisce all’8 Marzo il riduttivo appellativo di “Festa della Donna”.

Lasciamo per una volta da parte la festa, e scegliamo invece di lottare concretamente affinchè la legge italiana diventi tutela effettiva per le vere vittime di questa tragedia ”, conclude l’artista.

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Redazione Giornalistica