Zio Lemmy! Speriamo che nessuno vada a spifferargli l’appellativo. Ovviamente, è una definizione che si da alle persone simpatiche, tuttavia, con l’aspetto da cacciatore western che lo caratterizza, forse non è il caso di insistere con la simpatia. Bene, il Lemmy del quale si tratta in questo aggiornamento, è il Lone Ranger dei Motörhead.
A questo punto è lecito viaggiare con la fantasia, farsi delle domande: ad esempio, se Lemmy fosse nato al big bang del terzo millennio, sarebbe riuscito a districarsi nel mondo dei nativi tecnologici di internet? Insomma, rock immateriale, streaming, YouTube, cuffie fisse in testa e tutto l’armamentario del ‘perfetto fruitore di musica del terzo millennio’ avrebbero fatto breccia nel suo indaffarato mondo di note? Il fatto è che il motore dei… Motörhead appartiene a una generazione dove ci si chiudeva in camera a studiare gli enormi LP con altrettanto enormi foto e notizie. Un approccio molto diverso da quello attuale che vede i ragazzi, ormai, dividere con i kids di una volta, solo i temi che hanno a che fare, appunto, con il rock e le star della musica.
Finché ci sarà il solido bassista, ci saranno i Motörhead. Questo lo sanno i fan più vicini e lo sanno gli altri due terzi del power trio hard rock. E lo sa lo stesso Lemmy. Quest’ultimo, da qualche tempo ha dovuto disegnarsi un nuovo stile di vita. Dopo l’impianto di un defribillatore, il musicista ha dovuto scegliere tra pacchetti (tanti) da fumare, coca cola mista ad alcol (forse più alcol), o, qualche rada sigaretta insieme a qualche goccia di gin nell’aranciata. Ha scelto la seconda strada. Quindi avremo ancora il piacere di ascoltare, oltre al prossimo Bad Magic, altri e altri cd degli eredi degli storici Hawkwind. Quest’ultimi, per la cronaca, erano una rock band britannica. Tra i fondatori del genere space rock, ne furono uno dei principali esponenti. Dopo alcune peripezie e da quell’humus, nacquero i torridi Motörhead.