Dean Bowman e Luca sepe
Dean Bowman e Luca sepe

La strana coppia: Luca Sepe e Dean Bowman

Dean Bowman e Luca sepe
Dean Bowman e Luca sepe

All’ Upstroke Sepe ospita Dean Bowman

Nella serata del 12 dicembre c.a. uno dei templi indiscussi della Musica live in Naples, quell’ Upstroke di via Coroglio che tra qualche mese festeggerà ben 25 anni di apertura, ha ospitato una serata assai particolare nei suoi locali: Luca Sepe incontra sul palco Dean Bowman.

Il primo speaker radiofonico, bravissimo parodista (vedi le sue riletture di “Balada”, “Novembre” e “Ai se eu te pego”), musicista dalla vena rock, cantante, autore e produttore, delizia il pubblico con il suo show: notevole alla chitarra, tiene il palco con grande sicurezza e il pubblico è assolutamente suo quando si esibisce insieme ai suoi musicisti con un pezzo squisitamente Seventy come “Have you never seen the rain?”, passando poi con grande disinvoltura ai classici di Pino Daniele, senza trascurare la sua personale rilettura di “L’anno che verrà”.  Un pò Tony Figo, un pò Jimi Hendrix -non stupisca il provocatorio paragone, giacchè Luca Sepe sa trasformarsi continuamente, nel rispetto dello status e del ruolo-,  fa gli auguri a suo modo con un simpaticissimo medley natalizio, prima di lasciare il palco per consentire al pubblico presente di gustare il cameo di Dean Bowman.

Pochi pezzi, un’ ospitata, un assaggio di quello che i suoi estimatori campani potranno ascoltare -sempre rigorosamente live– fino al 2 gennaio, data in cui termina il mini-tour natalizio che  l’artista si è concesso tra i vari clubs della regione, che già lo hanno ingaggiato, tra cui il Jazz Cafè di Frattamaggiore, dove Bowman si esibisce ogni martedì, oppure il No Name, o ancora Il Coffee a Caserta, il 14 dicembre con il progetto “blues gospel duo” che lo vede insieme a Gio Cristiano. La fisicità di Bowman riempe il palco, le sue movenze svelano senza dubbio quale sia il dato di partenza che lo spinge verso la musica, ma la sua timbrica è così particolare che rientra nel novero degli artisti che puoi ascoltare anche senza il contatto visivo. Non a caso Sue G. Mingus (vedova del compositore jazz e Bassista Charles Mingus) lo ha definito “il vocalist più importante dai tempi di Bobby McFerrin”.

Ama molto Napoli, Dean Bowman; ci arriva la prima volta nel 2003, ci torna nel dicembre di diversi anni dopo e resta incantato dal Natale di Partenope, al punto di svelarci che considera ormai parte della sua famiglia gli amici che vivono tra Frattamaggiore e Grumo Nevano. E’ contento di suonare all’ Upstroke, lo trova “a nice club“e, una volta sceso dal palco, si concede ad ammiratori in cerca di selfie e resta ad applaudire l’attesissimo finale di Luca Sepe.

Massimo Italiano ha messo a segno un altro colpo, un altro sold out:  l’ Upstroke, con la sua atmosfera da vero club di musica dal vivo, ha saputo offrire un’ altra piccola perla ai suoi estimatori. Che non sono pochi.

Luca Sepe
Luca Sepe

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Redazione Giornalistica