A tu per tu con Venturi per parlare di lusso
E’ un gioco sottile quello che abbina il lusso alla solidarietà proprio perché sono proprio le persone che hanno grandi mezzi a guardare ai più disagiati, a chi soffre, facendolo in maniera discreta, anonima, infatti molti stilisti e brand del cosiddetto mondo del lusso offrono, anche in modo anonimo, le loro creazioni.
Fra questi Duccio Venturi, un “animale” della moda, grande creativo, originario delle Marche e abituato a vivere nel frenetico mondo della moda, infatti ultimamente le sue creazioni fatate hanno calzato i piedi di top model bellissime e donne famose dell’High Society, come Cristina Egger, reduce del successo del format televisivo Pechino Express
L’abbiamo intervistato, tra un aereo e l’altro, infatti Duccio, rientrato dal Fashion Week di Milano, è in procinto di raggiungere gli Stati Uniti.
Duccio quali sono le caratteristiche che definiscono un brand di lusso?
Io lo definisco in cinque categorie: qualità, unicità, rarità, componente emozionale e beneficenza. I top brand devono essere vigili e attenti nell’utilizzo delle tecniche di luxury marketing. Oggi il rischio è introdurre collezioni di massa di minor qualità con lo stesso nome della prima linea, sarebbe un grave errore.
Quando si pensa alla parola lusso la mente vola a ville da sogno e yatch da film, ma cos’è il lusso nella vita di tutti i giorni?
Si può trovare il lusso in qualsiasi categoria. Lusso non è sinonimo di costoso, ma di raro. Per me è arte, anzi, è la migliore tra tutte le forme d’arte. Un oggetto è di lusso se suscita emozioni e piacere, e si differenzia dagli altri oggetti per la sua unicità.
E il tuo rapporto con Cristina Egger?
E’ nato 5 anni fa, una bella amicizia, iniziò dalla sua proposta di partecipare ad un evento bellissimo, in una villa Medicea toscana, un revival su Gianni Versace, la presentazione di una collezione vintage di Gianni Versace, che ho conosciuto e amato molto, come Brand. Poi la seguo nei suoi tanti eventi, in giro per il mondo, da New York al Giappone, da Montecarlo all’Italia, per Pitti. Eclettica, fantasiosa e affascinante, a volte è come una bambina, attonita dei colori e degli Swarovsky delle mie calzature, e poi molto mamma, di 3 figli bellissimi e ben educati, moglie perfetta…
Chi non la conosce pensa che sia una snob, amante del lusso in senso estremo invece lavora seriamente e l’immagine che ha dato di se al Pechino Express è solo un suo gioco, un suo divertimento buffo che ha fatto per fare felice il figlio Alessandro, noi amici lo sappiamo.
È sempre piacevole parlare di vacanze e weekend fuori porta, da Guru del Luxury cosa consiglia per un fine settimana rilassante e di stile?
Anche a me piace molto andare in vacanza ma io amo una vacanza particolare, così particolare da essere il massimo della semplicità, in un bel weekend di primavera me ne andrei a passeggiare a Parigi nei pressi di Montmartre o lungo la Senna. Oppure una gita tra le cantine in Toscana a gustare vino rosso. Ma il mio periodo preferito è l’estate, adoro il sole e il caldo, quindi mi immagino sulla terrazza di casa mia nelle Marche guardando il mare in tutte le sue variazioni e colori.
Parlando di solidarietà che cosa le viene in mente?
Penso ai giovani di oggi, penso alla mia storia, alle Marche, la mia regione, dove sono nato, la ripercorro, dagli inizi con molta umiltà, partendo da zero nell’apprendere il mestiere che ho sempre amato, dal capannone dell’azienda della mia famiglia fino ad arrivare all’azienda mia, attraverso tanti passaggi ed esperienze, importanti per la mia formazione, la mia azienda che ha colto sin da tempi insospettabili il passaggio da una cultura locale ad una globale con la presa di coscienza del fatto che è sempre più necessario aprirsi a nuovi mercati e all’innovazione, pur mantenendo le proprie radici ancorate al territorio dal quale l’impresa e i suoi prodotti sono arrivati al successo.