Dopo il suo primo vero romanzo (un chicklit) I love Mammy in Monte-Carlo – come sopravvivere a una vita glitter, la scrittrice Silvia Alonso in breve tempo è tornata sul mercato editoriale con il libro L’Angelo veste sado (Brè Edizioni), classificatosi finalista al premio Nabokov 2020-2021, Delirio – Brividi al nero di Luna (Brè Edizioni) e Lo Zoo Arcobaleno (Edizioni Gelmini).
Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo a Silvia Alonso. La tua penna, oltre a essere prolifica, è in grado di compiere grandi salti letterari. Come ci riesci?
Mi è sempre venuto da dentro, sin da quando scrivevo poesie e ognuna aveva uno stile diverso. Forse è una specie di camaleontismo letterario: mi piace prendere la forma e il colore di diversi generi, entrando in sintonia con lo spirito e lo stile caratterizzante. Come se io fossi l’attrice che interpreta le diverse storie che scrivo, nel momento stesso in cui do loro voce.
Qui puoi acquistare il libro Lo Zoo Arcobaleno, di Silvia Alonso su Amazon:
Anche da lettrice sei “onnivora”?
Certamente: dico sempre che non ho dei generi preferiti, ma degli autori preferiti che spaziano da un mondo all’altro.
C’è sempre, comunque, un fil rouge all’interno di ogni singola opera?
Il file rouge tra le mie diverse opere è quel tocco magico e un po’ pazzerello che credo sia la firma tipica del mio stile: spesso ironico e divertente, ma non perciò superficiale, con riferimenti culturali e una certa ricerca spirituale, molti richiami al mondo della danza che io amo, le donne al centro delle vicende e, nel caso delle favole, il mondo degli animali e della natura.
Per Edizioni Gelmini sei uscita di recente sul mercato editoriale con Lo Zoo Arcobaleno, appunto, una raccolta di favole per bambini dai 6 ai 9 anni. Qual è la loro particolarità?
Un alto valore letterario e grafico e l’apporto recitato. Sono favole che risultano molto scorrevoli alla lettura, caratterizzate da uno stile curato e musicale, cui sono abbinate le illustrazioni fatte a mano ad acquerello e la lettura recitata che si può ascoltare tramite QR code: una novità assoluta nel panorama editoriale italiano. La morale sempre presente è attenta a valori eterni che vengono ri-attualizzati alla luce di nuove sensibilità, un’attenzione costante alla natura e alla cooperazione, e infine un tocco magico di poesia.
Quali sono i personaggi e le tematiche di queste pagine?
Gli amici animali ci portano per mano nel loro fantastico mondo con vicende avventurose. Ogni storia ha due, tre protagonisti contrapposti che finiscono per cooperare: dagli animali selvatici del bosco a quelli della giungla e della savana, fino ad arrivare a insetti, uccelli e pesci. Puzzola e riccio, scoiattolo e koala, bruco e ape e così via, mettono in scena situazioni che parlano di amicizia e fiducia, di cooperazione tra specie, dell’importanza di superare la diffidenza e i pregiudizi, della magia dei sogni, dell’inutilità dell’invidia, in situazioni avventurose caratterizzate da un ostile poetico ed evocativo.
C’è un messaggio in particolare che volevi dare ai tuoi giovani lettori e ai loro genitori?
Certamente il rispetto per il Pianeta e l’impegno collettivo per risanarlo. Ma c’è anche una matrice velatamente leggendaria che si riferisce al Mito della Grande Madre, e a un’Età dell’Oro dove tutto era in armonia.
Infine, sei riuscita a mescolare la tradizione classica della favola con i migliori esiti della contemporaneità del genere. Come si coniugano il sapere antico e il mito moderno?
Sapendo riconoscere il mito nell’attualità: come se ci fosse un continuum tra passato e presente e le storie di metamorfosi, semidei, sirene e centauri fossero solo l’origine del moderno fantasy.
Andate nei boschi e cercate di parlare con folletti, fate e gnomi: allora scoprirete che coccinelle e farfalle sono loro amiche, i simpatici funghi i loro aiutanti, i fiori la loro casa terrena.
Infine, volevo ispirarmi a grandi autori (soprattutto a Sepulveda, che ho nel cuore), aggiungendo però un tocco di magia al realismo onirico che già ne caratterizzava le favole, semplificandone lo stile e la durata. Ho creato così delle storie tutte nuove.