Alessandro Lamuraglia autore de Il Piccione di non ritorno
Alessandro Lamuraglia autore de Il Piccione di non ritorno

Il Piccione di non ritorno, di Alessandro Lamuraglia

Incontriamo oggi un autore dalla spiccata sensibilità: Alessandro Lamuraglia che ha scritto un bellissimo libro: Il Piccione di Non Ritorno – i colombi: un inaspettato viaggio di conoscenza e sentimenti, il cui racconto sorprenderà e catturerà anche i più scettici. Questa intervista nasce dal percorso che il nostro quotidiano fa con l’iniziativa VIPeBAU.

Alessandro Lamuraglia autore de Il Piccione di non ritorno
Alessandro Lamuraglia autore de Il Piccione di non ritorno

Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo ad Alessandro Lamuraglia. “Il piccione di non ritorno”, un libro particolare dedicato al rapporto tra uomo e colombi, uccelli non sempre ben visti dalla società. Ci parli di questo bel progetto editoriale.

Intanto grazie per questo invito e per affrontare questo tema su degli animali che quasi sempre non sono ben visti da una nutrita parte della popolazione.
Mi occupo di piccioni da circa 10 anni, da quando ebbi il primo incontro con loro sulla mia terrazza dove costruirono un nido.
Invece di agire d’istinto e toglierlo, fui curioso di vedere cosa avrei scoperto, superando anche le classiche paure dettate da leggende metropolitane che li vogliono sporchi e pericolosi per la salute.
Infatti iniziai delle ricerche e mi accorsi che erano degli animali straordinari, con molte qualità inaspettate ed anche affettuosi.
Le mie esperienze con loro continuarono in una nuova casa di Firenze dove nella corte interna iniziai ad ospitarli stabilmente e ad osservare molto da vicino i loro comportamenti.
Dopo qualche anno ebbi l’occasione di essere invitato in Spagna in un santuario di accoglienza di proprietà di una signora che se ne occupava da più di vent’anni. La conobbi su facebook dopo esserci incontrati mi volle stabilmente lì, dove avrei dovuto rimanere per sempre.
Ci rimasi (purtroppo) solo per un anno ma ebbi l’occasione di conoscerne e studiare tantissimi (erano più di 1200) e soprattutto di avere un rapporto molto stretto con loro, visto che tanti erano disabili in cura.
Al mio rientro iniziai a raccogliere qualche scritto ma la scintilla per iniziare sul serio il lavoro fu lo scambio telefonico con il professor Franco Fabbro, autorevole neuroscienziato italiano, che si appassionò a questa storia e mi spinse ad iniziare il libro seguendomi nei primi passi della realizzazione.

Il suo libro può essere considerato una lezione di educazione all’amore, di educazione sociale?

Direi di si anche se, ovviamente non oserei mai definirmi un educatore.
È vero però che oltre alle informazioni storiche, scientifiche e molte curiosità, ho voluto sottolineare l’aspetto dell’empatia e del rispetto per questi volatili che hanno da insegnarci molte cose.
Soprattutto sull’amore sono dei veri campioni; formano coppie per la vita, si alternano in modo paritario i ruoli tra maschio e femmina e passano ore a scambiarsi effusioni amorose molto simili alle nostre.
Inoltre sono legatissimi proprio agli umani che vorrebbero considerare loro custodi ma che invece da qualche secolo li hanno traditi abbandonandoli al loro destino dopo averli allevati e anche sfruttati per millenni.
E una lezione di amore che ha dei connotati sociali significativi, potrebbe proprio essere quella di saper rimediare all’abbandono di questo “popolo”, ripristinare una convivenza rispettosa e un antico legame che abbiamo perduto.
Nel libro affronto anche il tema di come potrebbero essere di aiuto proprio agli uomini, ai bambini, a persone in difficoltà, anziani o persino carcerati.

Cosa rappresentano per lei gli animali?

Gli animali rappresentano uno stato di autenticità ed ingenuità che abbiamo perso con la costruzione delle nostre sovrastrutture mentali che ci hanno portato a cose magnifiche come l’arte o la filosofia, ma anche ad elaborare progetti diabolici e violenti, a creare disequilibri nel mondo anche all’interno della nostra specie.
E non sappiamo più vivere una buona dimensione all’interno della natura.
Il rapporto con loro, inoltre, ci costringe ad essere onesti nei comportamenti perché gli animali non nascondono nulla, non usano trucchi o strategie e ti spingono ad affrontare “l’altro” in modo diretto.

In Italia, come in molte altre parti del mondo, molti diritti degli animali sono ignorati o mal considerati. Anche la politica è poco attenta alle loro esigenze e fabbisogni. Cosa ne pensa a tal proposito?

Che l’uomo si dimostra sempre di più autoreferenziale, che ancora non riusciamo a staccarci dalla nostra visione antropocentrica in cui la nostra specie viene considerata (da noi stessi) superiore, come se fosse al vertice del mondo naturale.
Questa però è una visione molto vecchia e superata che la scienza moderna ha completamente ribaltato con i suoi nuovi studi, scoprendo che gli animali hanno qualità cognitive ed emozionali simili alle nostre.
I politici attuali poi rappresentano una delle categorie peggiori alle quali appellarsi visto che sono indaffarati a vendere loro stessi, quasi sempre per occupare posizioni di maggior potere.
Infatti si ostinano a non collegarsi nella conoscenza con gli scienziati che, come dicevo prima, stanno invece riscrivendo la storia della biologia e nelle neuroscienze mostrandoci quanto dovremmo rispettare il vivente intorno a noi, di cui siamo solo una piccola parte
Il vero problema è che noi siamo solo più forti “militarmente” e quando l’uomo può farlo, cerca purtroppo sempre di prevaricare gli altri, compresi i propri simili.

Lei ha un rapporto molto empatico con i nostri amici animali, motivo per cui avrà sicuramente vissuto moltissime esperienze ravvicinate con essi. C’è un momento, un episodio che le è rimasto particolarmente a cuore?

Direi che uno dei momenti più emozionanti è stata la prima volta che un piccione mi ha portato la sua compagna per farmela conoscere e per rimanere stabilmente da me per formare il nido.
E di conseguenza, quando ho scoperto che volevano che partecipassi anche alla loro vita di coppia.
per non parlare dei piccioni recuperati e guariti che hanno voluto fare coppia stabile con me…infatti sono capaci di innamorarsi letteralmente del loro custode umano e considerarlo il proprio compagno proprio come farebbero tra loro.
E se succede non li convinci eh…puoi presentar loro i maschi o le femmine più belle dell’universo ma non vorranno abbandonare l’essere di cui si sono innamorati.
Questo dimostra, a proposito di insegnamenti, quanto possano superare le differenze (addirittura) di specie senza far caso a come sia fatto l’oggetto del loro amore.

Mancano pochi giorni alla fine del 2021 e come ogni anno, il 31 dicembre, c’è la brutta tradizione di sparare botti talvolta proibiti ed illegali. Per questo vorrei invitarla a fare un appello, a nome degli animali, contro i fuochi rumorosi e dannosi che puntualmente provocano migliaia di vittime fra poveri cani, gatti, uccelli e fauna in generale.

Un altro dei divertimenti inutili e pericolosi che riusciamo ad inventarci.
I botti sono pericolosi per noi e soprattutto creano dei terribili traumi agli animali causando in certi casi anche la morte.
Ho passato molti capodanni negli ultimi anni a chiudere le voliere dei piccioni, a consolare i gatti in casa nei momenti peggiori degli spari.
Nel 2022 mi pare veramente che si debba arrivare a capire quali atti di inciviltà dovremmo e potremmo evitare.

In conclusione, ringraziandola del tempo concesso, le chiedo di elencarci tre buoni motivi per leggere “Il piccione di non ritorno”.

Il primo è la conoscenza.
Non si possono giudicare altri esseri (come accade con i piccioni) se non sappiamo chi sono, se non conosciamo la loro storia, il loro carattere, le loro capacità e qualità.
Nel libro cerco di fare il lungo percorso di spiegarlo.

Il secondo è la sorpresa.
Troverete aspetti realmente sorprendenti su di loro che è davvero difficile immaginare.
E sono molto contento perché è una delle cose che mi vengono dette più di frequente da chi legge il libro.

Il terzo è appunto l’aspetto dell’empatia e di come possiamo scoprire qualcosa nella vita che può ribaltare la nostra visione che magari abbiamo avuto per anni o decenni.
Il rapporto con loro può farci scoprire una dimensione interiore che abbiamo sempre trascurato e può aprirci qualche strada in più verso una felicità più stabile e duratura.
Il mio tentativo è anche di spiegare praticamente come può avvenire tutto ciò.

Su Redazione

Redazione Giornalistica

Lascia un commento