Tiziano Papagni - A pizza

Tiziano Papagni: quando un poeta può “prenderci per la gola”

Oggi incontriamo per voi Tiziano Papagni. Arriva spesso un momento, nella vita di uno scrittore, in cui si avverte la necessità di cambiare genere, di stupire i propri lettori con qualcosa di diverso rispetto al libro precedente.

Tiziano Papagni - A pizza

Benvenuto Tiziano Papagni. Passi dalla raccolta di poesie “L’angelo dalle ali spezzate” che ha segnato il tuo esordio a l’ultimo “’A pizza Storia del cibo più amato al mondo”. Come e quando sono nate queste pagine che ci prendono letteralmente per la gola?

Grazie a voi. ‘A Pizza Storia del cibo più amato al mondo è nato durante il primo lockdown. Ricordo che c’era parecchio astio tra le regioni di nord, centro e sud. Mi rattristava molto, volevo unire in qualche modo tutti, anche perché in quel momento sgretolarsi non si poteva. Tutti avevano bisogno di tutti. Così pensai: “Quale cibo può unire gli italiani? La pizza!”. La pizza, dunque, ha interagito e non poco a far sì che gli italiani riprendessero la loro unità, senza sproloqui né razzismi.

Ai tempi della silloge, nelle tue interviste leggevamo frequenti citazioni allo stile petrarchesco. Se dovessi invece nominare un grande della prosa a chi penseresti?

Oriana Fallaci è stata una delle più grandi giornaliste e scrittrici del nostro tempo e Un Uomo è il romanzo che l’ha consacrata al successo planetario.

Che soddisfazioni hai ricevuto da questo secondo libro?

Questa seconda opera mi ha regalato importanti emozioni. L’ho scritta con amore, devozione e, mentre ero con penna alla mano, gioivo come un bambino quando gioca.

L’ascesa con la prima ristampa non me la aspettavo, dopo ci sono state altre tre ristampe, con la distribuzione in tutte le librerie nazionali. Questa è per me una immensa soddisfazione, rispondendo con i fatti a chi non credeva nel sottoscritto.

Da utente finale, invece, non sei un po’ stanco di accendere la tv e vedere palinsesti colmi di programmi più o meno noti sulla cucina o di recarti in libreria e trovare scaffali pieni di libri culinari?

Sappiamo che quella parte di “informazione” ormai ha sedotto la maggior parte degli utenti. Lo noto quando acquisto quotidiani in edicola. Molte persone sono attratte dalle riviste culinarie. In Tv si va dalla padella alla brace.

Di recente hai anche avviato una collaborazione con una testata giornalistica in qualità di redattore. Cosa pensi della comunicazione e del giornalismo di oggi?

Da poco sono redattore e ho potuto vedere cose che mai avrei immaginato. Si leggono sempre le famose “fake news”, notizie del giorno prima e dulcis in fundo quelle di 7 giorni fa. Questa non è informazione.

eontologicamente non credo sia possibile. Penso, quindi, che bisognerebbe fornire notizie sempre fresche e veritiere. Per il resto, questa è una bella esperienza.

Infine, hai già in cantiere il terzo libro?

Il terzo libro è in “laboratorio”, non sono convinto però se finire questo in lavorazione o un altro; sono divergenti tra loro, quando uscirà lo saprete. Per ora vi saluto con un grosso abbraccio.

Su Francesca Ghezzani

Giornalista, addetto stampa, autrice e conduttrice di programmi televisivi e radiofonici. In passato ha collaborato con istituti in qualità di docente di comunicazione ed eventi.

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