Kim Thùy - Il pesce e l'uccellino

Kim Thùy: La differenza è un valore aggiunto, ve ne parlo ne ‘Il pesce e l’uccellino’

Dopo le ultime uscite sul mercato editoriale “Le mie Stories” di Benedetta Frezzotti” e “Arcobaligia” di Giovanni Coccia, Edizioni Piuma è tornato con “Il pesce e l’uccellino”, un albo illustrato della scrittrice vietnamita Kim Thùy che trasuda grazia e poesia.

Kim Thùy - Il pesce e l'uccellino

Prendere tra le mani questo libro significa leggere oltre le righe. Raccontare la storia dell’amicizia tra un uccellino rinchiuso in gabbia e un pesciolino nel suo acquario significa indicare ai più piccoli che la diversità non può e non deve essere un ostacolo per i propri sogni e obbiettivi.

“Mi sono innamorata di questo albo illustrato quando l’ho visto alla Fiera di Francoforte – ha dichiarato l’editrice di Edizioni Piuma Francesca Di Martino.

Mi sono lasciata irretire dagli splendidi acquerelli dell’illustratore Rogé e quando l’ho sfogliato la leggerezza delle parole di Kim Thùy mi ha definitivamente conquistata. Una volta tanto farsi prendere dalla passione per i libri belli può essere davvero la cosa migliore da fare”.

Nata a Saigon nel 1968, Kim Thúy, abbandona il Vietnam all’età di dieci anni per stabilirsi con la sua famiglia nel Quebec. Laureata in traduzione e diritto, l’autrice ha lavorato come sarta, interprete, avvocato, proprietario di un ristorante ed editorialista di cibo per la radio e la televisione. Vive a Montreal e si dedica alla scrittura.

Kim Thùy, come è nata l’idea di scrivere questo libro?

Mi è venuta in mente mentre ero in una stanza d’albergo, al momento del risveglio. In qualche modo, posso dire che l’intera storia è saltata fuori prima che aprissi gli occhi. Ho così chiamato subito il mio amico Rogé, temendo di dimenticare l’idea! Ne abbiamo discusso per circa un’ora mentre ero ancora sotto le coperte e il libro è nato in questo modo, tra noi.

L’incantevole incontro tra due piccole creature completamente diverse: un pesce rosso e un uccello color del sole. Qual è il messaggio che vuoi dare ai tuoi lettori attraverso questa dolce storia?

Un paio di anni fa ho ricevuto un premio chiamato Prix de la tolérance. In qualche modo, la parola “tolleranza” mi suonava con un’accezione negativa. Quindi, ho iniziato a esaminarla più a fondo. Ho capito allora che tolleranza significa che si sopporta qualcosa che inizialmente non ci piace. In quanto esseri umani, spesso abbiamo l’istinto di rifiutare ciò che è diverso da noi, ma, come tutti sappiamo, abbiamo bisogno della differenza per capire chi siamo. La sensazione di caldo non può esistere senza aver sperimentato il freddo. Non sapremmo che il colore è rosso se è l’unico colore che abbiamo mai visto. Fino a quando non incontra un pesce, un uccello non può sapere che ci sono creature che possono vivere sott’acqua e, cosa più importante, rendersi conto che può volare ma non può nuotare, e viceversa.

Questa storia riguarda il riconoscere le differenze, ma, soprattutto, accoglierle e ammirarle negli altri.

Potresti immaginare la stessa trama con due protagonisti differenti?

Assolutamente sì! Un elefante e una formica; uno scoiattolo e un ragno; un cane e una coccinella; …un uomo e una donna [ride, ndr].

Ci sono aspetti in comune con altre tue opere?

Questo libro illustrato ha un messaggio univoco, anziché molti come in un romanzo. Mi piace soprattutto il fatto di aver dovuto tirare fuori sempre più parole man mano che i disegni di Rogé nascevano. Come illustratore, ha fatto risaltare lentamente i colori sugli animali mentre imparavano a conoscere se stessi; questa brillante idea diceva tutto quello che doveva essere detto. Fondamentalmente, Rogé non aveva più bisogno di me [ride di nuovo, ndr]. Sono davvero felice che il libro contenga solo poche parole anche se adoro scrivere.

Per curiosità personale, che cosa ti manca del Vietnam?

Il cibo!!!!!!!! I frutti tropicali sono così vari nel gusto, nella consistenza, nel profumo… specialmente quando vengono raccolti direttamente dagli alberi. Ovviamente anche la cucina è fantastica. Per lo più, l’abbondanza delle diverse erbe fresche conferisce un impareggiabile cocktail di aromi ad ogni singolo piatto. Tuttavia, non mi manca il caldo tropicale del Vietnam poiché sono allergica al mio stesso sudore!

Infine, nel corso della tua carriera letteraria hai ricevuto numerosi riconoscimenti. Ce n’è uno in particolare che ricordi con piacere?

Non dirlo a nessuno, ma i due premi dall’Italia sono i più memorabili, perché erano entrambi in un ambiente incredibile. Il Mondello di Palermo mi ha fatto sentire come una principessa in una fiaba con il brunch in un ‘castello’ e la cerimonia in un magnifico giardino antico, quello di Pescara ha suonato l’inno nazionale canadese durante la cerimonia. Mi ha fatto sentire un’atleta olimpica!!! In realtà, mi ha fatto piangere.

Su Francesca Ghezzani

Giornalista, addetto stampa, autrice e conduttrice di programmi televisivi e radiofonici. In passato ha collaborato con istituti in qualità di docente di comunicazione ed eventi.

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