Emiliano Reali ha una produzione letteraria variegata, a lungo coi suoi scritti si è occupato di diritti civili, facendo di tanto in tanto incursione nel mondo della scuola con racconti e favole, negli ultimi anni lo abbiamo apprezzato in veste di critico letterario per l’HuffPost dove cura la rubrica “Nel giardino delle parole” e di intervistatore/recensore per la pagina Cultura de “Il Mattino”. La sua è una penna spontanea, diretta, energica, caratteristiche che si mostrano chiaramente anche nel suo ultimo lavoro, Il seme della speranza (Watson Edizioni, 2020).
Benvenuto Emiliano Reali, come ha vissuto il lock-down?
Non è stato semplice, molte persone credono che per uno scrittore sia un bene stare a casa, si ha più tempo per creare dicono. Nel mio caso non è stato così, è intervenuto un blocco emotivo e non ho potuto far altro che rifugiarmi nella lettura di testi interessanti e nella pratica del qigong, disciplina che pratico da anni. L’avere un piccolo giardino mi ha aiutato, prendersi cura delle mie piante e soprattutto del mio albero di avocado mi ha riportato al contatto con la natura, che penso sia l’unico esempio in grado di salvarci.
Perché si sceglie di far uscire un libro in un periodo così difficile?
Per resilienza forse, per aggrapparsi a qualcosa di positivo e evitare che la mente fugga lontano e si perda. Il seme della speranza è l’opera perfetta, se non fosse altro per il titolo, per rialzarsi dopo un periodo così duro. E poi ci sono anche motivi pratici, contrattuali, visto che prima della pubblicazione già una serie di scuole avevano deciso che lo avrebbero assegnato come lettura estiva, il testo doveva esserci concretamente per far in modo che gli studenti lo leggessero.
Come è stato scrivere un romanzo fantasy?
Mi sono davvero divertito e appassionato, sono cresciuto giocando a Dungeons & Dragons, al Fantasy dal Vivo, tra incantesimi, tranelli, combattimenti, mi trovo davvero a mio agio!
Ci racconta la trama del libro?
Il seme della speranza è un fantasy moderno, un libro che mette in comunicazione e in contrapposizione gli aspetti più puliti dell’animo umano con la bramosia di potere e di denaro. Da un lato il rispetto per la natura, per l’individuo come entità viva e pulsante, dall’altro l’arroganza e il delirio d’onnipotenza e l’arrivare a considerare le persone solo come strumenti, oggetti per perseguire i propri fini. Ci sono due mondi, uno perfetto e apparentemente immutabile, Il mondo degli spiriti e delle divinità, e il Pianeta terra. Ad un primo sguardo così distanti, queste due realtà si riveleranno intimamente connesse e Eres verrà mandato sulla terra per arginare il delirio umano che con arroganza ed egoismo sta distruggendo la propria casa.
Cosa si aspetta da questo lavoro?
Finora lo hanno scelto come lettura estiva una serie di scuole dislocate su tutto il territorio nazionale, mancano però le isole! Mi auguro che questo libro arrivi anche lì, in tante case e in molte altre scuole ancora sulla terra ferma.
Quali sono i progetti futuri che la vedranno coinvolto?
Nell’immediato sono occupato nella promozione de Il seme della speranza e stiamo organizzando da settembre degli incontri nelle scuole che lo hanno adottato. Per il resto ci sono dei miei lavori in giro che aspettano risposta, quindi sono in apnea!