Tommaso Agnese. Foto di Giulia Valentini
Tommaso Agnese. Foto di Giulia Valentini

Un uomo ordinario, di Tommaso Agnese

Tommaso Agnese in occasione della pubblicazione del suo ultimo romanzo, “Un uomo ordinario”, edito per Affiori si racconta.

Un lavoro che Tommaso ha sempre sperato di poter realizzare, un crime in piena regola.

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Ben ritrovato su La Gazzetta dello Spettacolo, Tommaso Agnese. Parlaci del tuo ultimo romanzo, “Un uomo ordinario”, di come ha preso forma?

Ho sempre avuto il desiderio di scrivere un crime ed avevo nella testa l’idea di un uomo ordinario, introverso e timido, che si ritrova a fare i conti con qualcosa di straordinario.. per poi essere coinvolto in un omicidio. Questo personaggio, Lino, a suo modo riesce a fuggire, cambiando la sua vita in ogni sua forma, pur di dimostrare di essere innocente. Un personaggio con cui diviene facile identificarsi, se vogliamo..

Un crime che ricorda “Il Fuggitivo”.

Si, ricorda qualcosa de “Il fuggitivo” ma in questo caso, se nel film il protagonista era comunque dotato di grande coraggio, nel nostro caso parliamo di un’analista, la cui vita è fatta di conti, algoritmi, di una persona senza compagna alcuna.. Dopo il susseguirsi di alcuni strani eventi, trova un cadavere nella sua automobile e comincia a vivere nel panico, senza ricordare nulla di quel momento..

La copertina del romanzo lascia molto all’immaginazione.

Si, sono stati molto abili nel rappresentare il concetto di uomo ordinario, quasi invisibile, di cui si fa fatica a ricordare il volto..

“Un uomo ordinario” vedrà la sua presentazione il 15 marzo, sottoforma di spettacolo teatrale, all’Off/Off Theatre di Roma. Puoi anticiparci qualcosa a riguardo?

Ho pensato fosse interessante presentare il romanzo, visto l’amore che nutro per i miei personaggi, attraverso Lino stesso. Sarà lui a raccontarci quel qualcosa intriso nel libro che, probabilmente, prenderà anche vita sul palco…

“Un uomo ordinario” avrà un seguito?

Questo personaggio nasce come serie televisiva, con Lino Guanciale come protagonista. Un progetto che, per una serie di cose, non è riuscito ad andare avanti ma vi è una predisposizione per un continuo. Adoro scrivere e sarei felice di cimentarmi anche in altro, come con uno spettacolo di fantascienza. Sarò, difatti, in scena proprio ad aprile con uno spettacolo a tema dal titolo, “Contenuto pornografico”, che non ha nulla a che vedere con la pornografia.

Cosa puoi anticiparci, Tommaso Agnese, sui prossimi Fabrique Du Cinéma?

Si è da poco tenuto un piccolo evento dedicato al cinema, una specie di caffè society in cui è possibile conversare, guardare insieme dei film. A giugno e settembre ci saranno poi degli eventi più grandi, per poi concludere con i Fabrique Awards che è il nostro premio al cinema indipendente giovane, sperando di replicare il successo dell’anno appena passato.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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