Eleonora Cerere

Quando il passato era il futuro, di Eleonora Cecere

Incontriamo Eleonora Cecere, conosciuta tempo addietro ne “Non è la Rai”. Una ragazza da sempre acqua e sapone, con un qualcosa in più di cui parlare, un libro, “Quando il passato era il futuro”, edito per Frascati e Serradifalco.

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Eleonora Cecere. Parliamo subito del tuo libro, “Quando il passato era il futuro”. Cosa puoi dirci a riguardo?

Relatore di questo libro mio marito, Luigi Galdiero, che ne ha estrapolato qualche riga, tratta dai vari capitoli, durante la presentazione. Parlo della mia carriera, sin dagli esordi, dei vari aneddoti che si sono susseguiti, così come dei racconti di vita personali, sino alla malattia.. Un bisogno quasi necessario, quello di voler raccontare..

Che ricordo hai, a tal proposito, del periodo buio vissuto, della malattia?

Soffrivo di endometriosi, scoperta non subito. Dopo un primo intervento subito, in cui mi è stato tolto l’utero, ho superato il tutto grazie al supporto della mia famiglia. Ho poi contratto un batterio ospedaliero, successivamente, che mi ha portato a prendere antibiotici tutti i giorni con nessuna vena più a disposizione.. per fortuna è tutto rientrato!

Eleonora, sei da tempo mamma, dunque quali consigli cerchi di dare alle tue figlie affinché possano affrontare al meglio il loro quotidiano?

Ricordo sempre loro che siamo dei genitori presenti e attenti, prima di tutto. I bambini di oggi, i ragazzi, per fortuna sono abbastanza intelligenti e consapevoli di non dover dare troppa confidenza e soprattutto sono educati. Bisogna stare davvero attenti a ciò che ci circonda.

Tempo addietro hai affermato di aver avuto timore nel disturbare un uomo che ti ha regalato tanto, Gianni Boncompagni. Che ricordo hai di lui, di “Non è la Rai”?

Si, avevo timore di salutarlo, quando lo incontravo nel piazzale degli studi. Mi metteva soggezione. Abbiamo, conseguentemente, instaurato un bellissimo rapporto. Mi dispiace non aver avuto modo di presentargli i miei bambini ma si ammalò e divenne impossibile. Di “Non è la Rai” ho dei ricordi bellissimi. Sono praticamente cresciuta lì..

Con chi sei ancora in contatto delle ragazze?

Siamo tante e ci sentiamo spessissimo!

Quale merito credi non ti sia stato attribuito, Eleonora Cecere?

Credo non mi sia stato dato modo di far conoscere la vera Eleonora. Questo lavoro è fatto di passione, sacrifici, ma credo di non aver ancora avuto il giusto riscatto.. ma non è mai tardi per questo.

Alle prese con un programma radiofonico, al momento. Quali soddisfazioni ti regala tutto ciò?

È uno strumento bellissimo, la radio! Autore di tutto ciò è mio marito, Luigi, che con questo mezzo mi ha regalato la possibilità di interagire con i miei fan, di poter ascoltare anche il loro punto di vista.

Eleonora Cecere, quanto sei cambiata da quella ragazza che eri, rispetto ad oggi?

Sono cambiata tanto, fatta eccezione per l’essere frizzante e piena di vita, come sempre.

Cosa puoi anticiparci sul tuo futuro artistico?

Partiremo con un talent, “Karpediem”, ad opera proprio di Luigi Galdiero. Nel cast ci saranno Patrizia Pellegrino, Leon Cino, Carolina Marconi, Cristina Roncalli, Fabrizio Voghera, Stefania Orlando e Nikita Pelizon. Verificheremo, all’interno di questo contenitore, non solo le qualità artistiche dei ragazzi ma anche la loro cultura. Stay Tuned!

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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