Le voci sul Museo di Totò, sperando nella sua prossima inaugurazione
Il tanto atteso Museo dedicato a Totò nel bellissimo Palazzo dello Spagnuolo, pare che finalmente possa aprire i battenti al pubblico, infatti, sembra che i condomini si siano accordati per l’installazione dell’ascensore necessaria per l’apertura ai visitatori.
Così a 50 anni dalla morte del Principe Antonio De Curtis, (15 aprile 1967) si spera che la tanto attesa inaugurazione (spesso slittata) possa finalmente concretizzarsi e che magari possa verificarsi in previsione del Maggio dei Monumenti che quest’anno sarà dedicato proprio a Totò.
Il maestoso Palazzo dello Spagnuolo risale al 1738 e si erige in Via Delle Vergini, nel Rione Sanità in pieno centro storico, ed è formato da due edifici uniti da una scala centrale particolarissima di stile barocco. Il nome “Spagnuolo” o “Spagnolo”, deriva da un appellativo attribuito ad uno dei proprietari che si sono succeduti negli anni, ovvero a Tommaso Atienza, detto per l’appunto “lo Spagnolo”.
L’edificio, che può essere definito un vero monumento storico, è di proprietà privata, il secondo ed il terzo piano sono sede, per l’appunto, del Museo di Totò, che non può essere ancora meta di turisti, in quanto come anticipato, la sua apertura purtroppo viene spostata di data in data. Il Palazzo per la sua imponenza, le sue caratteristiche, la sua bellezza ed il grande impatto scenico spesso è richiesto per riprese cinematografiche, infatti tra i registi che hanno potuto godere della sua presenza nei loro film ricordiamo John Turturro con il film doc-musicale “Passione”.
Auguriamoci che questa sia veramente la volta buona per omaggiare il ricordo di Totò, uno dei più grandi artisti partenopei amato e conosciuto in tutto il mondo, i cui film sono dei veri e propri cult, degli evergreen senza tempo. Sono passati oramai all’incirca ventidue anni da quando la Regione destinò i locali al Museo all’interno del famoso Palazzo e sarebbe per davvero giunta l’ora di concretare l’evento.
Purtroppo a Napoli non esiste una strada intitolata a nome del Principe Antonio De Curtis, ma bensì un semplice vicolo che mal rappresenta la sua grandezza, la sua vita, la sua storia ed il suo grande amore per Napoli. Una stradina dove le targhe a lui dedicate si leggono a stento e le cui condizioni sono in rovina. Un tempo questo vicoletto portava il nome di Vico della Purità, oggi è Via Antonio de Curtis e per quanto possa essere apprezzabile il gesto a dirla tutta Totò meriterebbe molto, ma molto di più di una semplice stradina (sita nei pressi della più nota Via Foria) che per giunta verserebbe anche in uno stato di trascuratezza, oltre ad essere quasi sconosciuta a tutti. E pensare che Totò era sia un grande artista, che un grande uomo, una persona dal cuore d’oro, sempre generoso con tutti, tanto che di notte scendeva proprio in questi vicoli per regalare “diecimila lire” ai più bisognosi. C’è inoltre da sottolineare anche il suo amore sconfinato verso gli animali, in particolare modo verso i cani, per i quali fece aprire un rifugio alle porte di Roma in cui ospitare quelli più sfortunati. Un Uomo con la “U” maiuscola, la cui vita è storia, è cultura (pensiamo anche alle sue meravigliose poesie e canzoni) e come tale andrebbero condivise con il mondo.
Napoli, la sua città natale, ed i napoletani si augurano che quanto prima il Museo di Totò prenda vita in modo da permettere un riaffiorare di ricordi che emozioneranno, che commuoveranno e che sicuramente regaleranno anche risate di cui lui era Principe.