One Photo One Day è un’ esperimento di comunicazione fotografica ideato da Luca Abete il 1 dicembre del 2010. L’idea è quella di realizzare un diario fotografico quotidianamente aggiornato utilizzando la tecnica dell’autoscatto. Così facendo Luca Abete ha anticipato la moda del selfie che è sopraggiunta in Italia qualche anno dopo. Ogni giorno la foto viene pubblicata su Flickr e sui canali social di Luca.
La collezione di ricordi fotografici vanta ad oggi più di 2900 foto capaci di regalare sorrisi, di far riflettere su argomenti di interesse comune, sensibilizzare e incuriosire.
Una vera e propria sfida a suon di selfie estemporanei che si rinnova ogni giorno e vive di contesti sempre nuovi, di costanza e di amore per l’immagine.
L’uso che ha fatto dello strumento fotografico in maniera non convenzionale lo ha visto protagonista di dibattiti e incontri sulle nuove frontiere della comunicazione moderna. Le sue foto sono state protagoniste di mostre. Molti organi di informazione settoriale hanno dedicato spazio all’idea e intervistato il protagonista.
Loredana De Pace, autrice del libro “Tutto per una ragione” ha dedicato un capitolo del suo lavoro al progetto fotografico One Photo One Day.
Il progetto ha visto nel corso degli anni l’interessamento della FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) e di brand importanti del settore come Nikon, Fuji e Asus.
Foto simbolo e momento culminante del progetto è il selfie di Abete con Papa Francesco , scattato a Roma , durante l’udienza in Vaticano dove Luca era stato invitato a parlare agli oltre 7000 volontari del servizio Civile Nazionale.
Una foto al giorno per raccontare un attimo di gioia, di stupore; un momento della sua vita da reporter o di quella personale, per sorprendere e riflettere, ironizzare e veicolare messaggi sociali.
Con lo smartphone sempre nel taschino, in giro per le strade del mondo, Luca gioca e sperimenta, provoca e si mette alla prova dando vita ad un avvincente viaggio che, nato per gioco, è riuscito ad entusiasmare curiosi e appassionati di fotografia, incantando anche gli addetti ai lavori che hanno già consegnato a Luca il ruolo di testimonial nazionale del movimento, sempre più nutrito e considerato dai produttori, dei “Non Fotografi”.