Lei danzava tra i fiori, cm100x70, 2015

Silvio Natali in “A modo mio”

Si inaugura giovedì 5 novembre 2015 alle ore 18,30 alla MUEF Art Gallery di Roma, la mostra A Modo Mio di Silvio Natali a cura di Virgilio Patarini, con la collaborazione di Roberta Sole. La mostra la si potrà visitare fino all’11 novembre 2015.

Lei danzava tra i fiori, cm100x70, 2015

In esposizione nella vivace galleria romana situata a metà strada tra il Colosseo e via Merulana, una ventina di opere, ovvero una selezione significativa della produzione degli ultimi anni dell’artista marchigiano, incentrata sulla ricerca di un disegno e una pittura corsivi, rapidi e precisi al tempo stesso, classici e contemporanei. Come scrive Virgilio Patarini : “ Silvio Natali nelle sue tele variopinte e corsive coniuga il magistero di Leonardo Da Vinci con le suggestioni di Keith Haring. Sulla scorta dell’insegnamento del sommo toscano, infatti, l’artista marchigiano pone con decisione e consapevolezza il disegno alla base delle sue composizioni: un segno tanto rapido, corsivo, quanto sintetico e controllato, che definisce e circoscrive ogni elemento figurativo secondo linee essenziali, di vaga ispirazione fumettistica e pop. Dal fumetto la pittura di Natali attinge la stilizzazione del disegno e la resa immediata delle figure e dei paesaggi; dall’immaginario pop un certo gusto spiccato per i colori eccessivi, sgargianti, virati in tonalità spiazzanti, per gli accostamenti acidi e per una stesura del colore ‘à plat’ in ampie o minute porzioni di tela.

E poi c’è una sorta di ‘horror vacui’, un bisogno profondo e viscerale, irrefrenabile, di riempire di segni, disegni guizzanti e colorati, ogni spazio libero dalla superficie, che porta l’artista di Corridonia a vergare arabeschi in ogni porzione di tela lasciata libera dalle masse delle figure e degli elementi principali della composizione. Balza all’occhio nella fattispecie la similitudine con la proliferazione di omini e ghirigori sulle tele di Keith Haring. Si crea in definitiva un rapporto dinamico e dialettico, sul piano visivo, tra colore piatto e disegno corsivo. Forse si tratta di un rapporto di tipo ‘ritmico-musicale’ che guida la percezione dell’opera: lo sguardo accelera nel seguire le volute nervose, rapide e decorative del disegno, e rallenta, fa una pausa, quando si posa sulle ampie, riposanti campiture di colore piatto. In questo il fruitore è portato a seguire passo passo il ritmo che l’artista ha a sua volta seguito nell’esecuzione dell’opera, e con l’artista, col flusso inquieto e imprevedibile dei suoi pensieri, col suo respiro, con la danza della sua mano sulla tela, entra in empatica sintonia”.

Su Giovanni Cardone

Saggista, storico dell’arte e critico d’arte, docente di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea presso istituzioni universitarie e di alta formazione.