Arte

Burri protagonista a Pistoia

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Sarà inaugurata il prossimo sabato 9 maggio alle 17.30 presso il Palazzo Sozzifanti Vicolo dei Pedoni, 1 a Pisola, la mostra intitolata: “Burri e Pistoia. La Collezione Gori e le fotografie di Amendola”. L’evento, curato da Bruno Corà e promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, presenta opere della Collezione Gori, della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri di Città di Castello e fotografie di Aurelio Amendola.

L’esposizione, è stata realizzata per rendere omaggio al grande artista umbro che ha demolito e riconfigurato la pittura occidentale a cento anni dalla nascita. Dagli organizzatori, apprendiamo che il percorso espositivo presenta un nucleo significativo di lavori appartenente alla collezione di Giuliano Gori, grande amico di Burri fin dagli anni Sessanta, decennio in cui appaiono i “Legni” le “Combustioni”, i “Ferri”, le “Plastiche” che definiscono in modo emblematico il rapporto di Burri con ‘la materia’ da trasformare in pittura. Le opere in mostra sono affiancate da un ricco repertorio di fotografie di Aurelio Amendola, a lungo collaboratore e testimone dell’azione artistica del Maestro. Istantanee che forniscono un fedele ritratto dell’artista e dell’uomo. L’immagine più celebre di Burri proviene proprio dall’obiettivo di Amendola: parte di una spettacolare serie di scatti delle “Combustioni” realizzate nell’atelier di Morra nel 1976. Sempre gli stessi, sottolineano che le opere di Burri, in un ideale dispiegamento dei suoi più significativi esiti, dai Catrami alle Muffe, dai Sacchi alle Combustioni e ai Legni, dai Cretti fino ai Cellotex, rendono emblematica la grande lezione di questo Maestro che con la città di Pistoia ebbe un particolare e amichevole rapporto, tuttora testimoniato dal Grande Ferro Celle, scultura progettata espressamente dall’artista nel 1986 per lo spazio aperto lungo la strada che unisce Montale a Pistoia, nel punto di accesso alla Fattoria di Celle di Santomato, sede della Collezione Gori. Perfettamente inserita nell’ambiente circostante, la scultura, attraverso l’incrocio di ogive metalliche, dà origine a differenti inquadrature e punti d’osservazione del paesaggio. Fa parte della serie di sculture che Burri soleva realizzare in occasione di avvenimenti straordinari quali la Biennale di Venezia o Kassel. Segnalano inoltre, che in mostra, oltre ai notevoli pezzi della collezione Gori, riferibili in gran parte agli anni Cinquanta, si potrà ammirare l’opera di rilevante valenza storica Sacco, del 1952, prestata dalla Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri di Città di Castello. I Sacchi – considerati la risposta dell’arte italiana ai linguaggi dell’informale – rappresentano un pezzo importante della storia di Burri e dell’Italia dopo l’ultima guerra. Concludiamo col ricordare che in occasione dell’apertura della mostra, il 10 maggio, dalle 11 alle 17 sarà realizzato l’annullo speciale di un francobollo del Centenario (serie SZ1 1949 emesso il 12 marzo), e saranno stampate tre cartoline (Il grande ferro / Legno bruciato della collezione Gori / una delle foto delle combustioni di Amendola), che potranno essere raccolte in un apposito cofanetto. La mostra sarà illustrata da un catalogo, con un saggio del curatore e testi di Giuliano Gori e Aurelio Amendola (Editore Gli Ori; 176 pp.; testo inglese a fronte). Mostra visitabile fino al 26 luglio, con i seguenti orari: Martedì-Venerdì dalle 14.30 alle 19.30; Sabato e Domenica dalle 10 alle 18.

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Redazione Giornalistica