Il motivo della sua presenza, nella splendida isola verde è la presentazione del suo ultimo film. “In viaggio con Cecilia”, co-diretto con la giovane collega Mariangela Barbanente.
La pellicola sarà proiettata domani sera nell’ambito della dodicesima edizione dell’Ischia Film Festival, la kermesse internazionale dedicata alle location cinematografiche ideata e diretta da Michelangelo Messina, in corso di svolgimento presso il Castello Aragonese di Ischia Ponte.
Estate 2012. Le due registe, attraverso un film on the road, ci raccontano com’è cambiata la Puglia, loro terra d’origine e tema centrale dei documentari realizzati da Cecilia Mangini negli anni ’60. La stessa estate un giudice ammette che Taranto è una città in ostaggio dell’inquinamento prodotto dall’acciaieria ILVA e ordina l’arresto del proprietario, Emilio Riva. Il film intreccia epoche e luoghi, gli archivi dialogano col presente indagando un luogo nella sua continuità. Il viaggio diventa così l’occasione per confrontarsi con domande che Cecilia Mangini aveva posto al centro della sua ricerca: come guardare all’industria che riscatta una terra, che la traina fuori dalla sua dimensione arcaica, ma ponendola in un presente crudele e contraddittorio?
Dopo un esordio come critico cinematografico (in Cinema Nuovo, Cinema ’60, L’Eco del cinema), Cecilia Mangini inizia la sua opera con il marito, Lino Del Fra; in seguito collabora con Pier Paolo Pasolini in lavori documentaristici sulle periferie cittadine: Ignoti alla città (1958), La canta delle marane (1960), ispirato dal romanzo Ragazzi di vita e il documentario Stendalì (1960), sulle lamentazioni funebri nella provincia di Lecce (anche sull’analisi di studi di Ernesto De Martino).
Nell’analizzare la fabbrica, affronta i drammi sociali legati al boom economico; come per esempio in Essere donne (1965) o in Brindisi ’66 (1966), sul petrolchimico Monteshell a Brindisi (1965); In Comizi d’amore ’80 invece ,tocca i temi della sessualità e la legge sull’aborto. Altri suoi lavori sono: Poi Domani vincerò (1969), e All’armi, siam fascisti! (1962) con Lino Miccichè a cui seguirà Stalin, del 1963.
Nel 2009 è ripresa la sua figura e la sua opera al NodoDoc Festival di Trieste. Nel 2012 si reca a Taranto per raccontare e sostenere le mobilitazioni contro l’inquinamento prodotto dalla locale industria siderurgica.
L’Ischia Film Festival, si concluderà sabato con la serata finale dedicata alle premiazioni delle tre sezioni del concorso in cui è articolata la manifestazione: cortometraggi, documentari e location negate.