Il ricatto è una sfida cinematografica. Chiunque ricordi il crescendo dell’Uomo che sapeva troppo, di Alfred Hitchcock, è in grado di valutare quanto sia problematico mantenere una tensione simile a quel climax… per un’ora e mezza.
Damien Chazelle, lo sceneggiatore, lo aveva scritto senza avere una garanzia di vendita, cioè senza che nessuno glielo avesse commissionato, ma solo con la speranza che sarebbe stato acquistato da un produttore che ne avrebbe fatto un film. Molte di queste sceneggiature finiscono come sono cominciate: nel nulla. In questo caso, invece, la sceneggiatura ha suscitato un interesse tale da ricevere offerte da diverse società di produzione e trovando in poche settimane due attori del calibro di Elijah Wood e John Cusack pronti ad interpretarla.
Le riprese de Il ricatto sono durate 44 giorni, tra Barcellona, Chicago e Las Palmas de Gran Canaria: città diverse per una pellicola ambientata principalmente in un teatro. La ragione è in prevalenza logistica, dal momento che il film prevede circa 500 scene con effetti speciali. Se fosse stato girato in un teatro vero, con le comparse sedute ai loro posti per tutto quel tempo, il budget sarebbe aumentato in modo esponenziale. Si è deciso così di ricostruire una parte del teatro sul set e di sviluppare il resto in digitale. Il 90% del pubblico in teatro è stato realizzato in digitale, così come il teatro stesso, ad accezione del palcoscenico. Il palco, le prime sei file di poltrone e due palchetti sono stati realizzati in un teatro di posa a Barcellona, su un set gigantesco. Le immagini del pubblico nel teatro sono state riprese nelle Canarie e in seguito, attraverso un processo di riproduzione digitale, si è creata l’illusione di un teatro con 4.000 spettatori.
Oltre alla sfida dal punto di vista narrativo, il fatto che il film si svolga durante un concerto per piano e orchestra, comporta una sfida equivalente per quello che riguarda la creazione della colonna sonora. La musica è stata composta prima dell’inizio delle riprese, perché i musicisti sullo schermo dovevano suonare le stesse note udite dallo spettatore. Questo significava avere una vera orchestra durante le riprese, e per formarla si è fatto un casting molto approfondito tra numerosi musicisti professionisti che avessero diverse caratteristiche: oltre a suonare gli strumenti assegnati, dovevano avere l’aspetto adatto a un film ambientato a Chicago ma girato a Barcellona.
Sullo schermo, Elijah Wood suona realmente i pezzi per pianoforte con cui si misura il suo personaggio. L’interprete ha preso lezioni di pianoforte da bambino, ma durante la pre-produzione e le riprese ha avuto un coach a disposizione, dal momento che alcune parti risultavano quasi impossibili da eseguire anche per musicisti professionisti. Nella sceneggiatura, infatti, uno dei brani fondamentali del film (La Cinquette) è descritto come “il brano impossibile”, e contiene frammenti tecnicamente impossibili da eseguire nella realtà.
IL RICATTO, diretto dallo spagnolo Eugenio Mira, già autore dell’apprezzato Agnosia, è un aperto omaggio a maestri come Spielberg, Zemeckis, De Palma e soprattutto, come già menzionato, al classico di Alfred Hitchcock L’uomo che sapeva troppo.Tom Selznick è un giovane e talentuoso pianista ritiratosi dalle scene da anni a causa di un attacco di fobia da palcoscenico. Nel momento in cui si appresta a dare il via al concerto che segnerà il suo attesissimo ritorno sulla scena, Tom trova scritto sul suo spartito il messaggio “Sbaglia una nota e morirai”.
Seduto al pianoforte, il giovane pianista è così costretto a suonare un brano difficilissimo e, allo stesso tempo, a cercare di smascherare il cecchino che gli parla attraverso l’auricolare.