Spesso si ricorda quanto valgano le cose vicine soprattutto quando da lontano ne arrivano i riconoscimenti, e allora il 2013 è stato sicuramente l’anno in cui l’Archivio Fotografico Cinemazero Images ha dimostrato incontrovertibilmente che il patrimonio che custodisce – fotografico e non solo – è di valore e pregio tali da renderlo punto di riferimento per istituzioni di prim’ordine, portando questi materiali in giro per tutto il mondo.
Nel solo 2013 hanno infatti attinto ai fondi o ospitato mostre del rinnovato Archivio Fotografico Cinemazero Images, fra gli altri, la Fondazione Prada, i Cahiers du Cinema, il CCCB – Centro di Cultura Contemporanea di Barcelona, la Cinémathèque Française di Parigi, il Palazzo delle Esposizioni di Roma, il Martin Gropius Bau di Berlino, l’agenzia fotografica internazionale Contrasto, il Festival del Film di Haifa, RaiUno, Skira/Flammarion, Arté Deuthschland, il Museum Ludwig di Koblenz, la Mostra del Cinema di Venezia, la Fondazione Cacoyannis di Atene, oltre a diversi registi per i loro film.
Ed è importante ricordare questi risultati soprattutto se si pensa che negli ultimi tre anni aveva dovuto affrontare un travagliato trasloco verso una sede pratica a livello organizzativo – i locali sottostanti l’Aula Magna Centro Studi – ma rivelatasi poi inadatta e nefasta, complici lavori di ristrutturazione mal eseguiti, che hanno portato a ripetute infiltrazioni e versamenti d’acqua nei locali, rovinando irrimediabilmente alcune preziosissime foto. Inoltre, anche i locali che ospitano ora l’Archivio sono provvisori e dunque prossimamente si dovrà trovare un’altra sede.
Quindi al lavoro di catalogazione e digitalizzazione che si continua a portare avanti sui 9.000 negativi in pellicola; 12.500 stampe fotografiche e altrettanti contatti, audio e video cassette, dattiloscritti, manoscritti, libri e oggetti, memorabilia e centinaia di ore di registrazioni audio in pellicola, e a quello legato alla gestione dei rapporti con istituzioni come quelle del calibro sopra elencate, si deve considerare anche il non secondario impegno per evitare che documenti di questa rilevanza vivano una seconda volta i pericoli e i disagi passati.
In particolar modo è il Fondo Bachmann – acquisito nel 1994 – ad aver visto un vero momento di gloria, proprio per il pregio dei materiali collezionati da questo giornalista e fotografo nell’ambito cinematografico durante la sua pluridecennale attività, rappresentando l’esempio più eloquente della qualità dell’Archivio Cinemazero Images. Cataloghi di festival, dizionari cinematografici, repertori filmografici e annuari, monografie su attori, registi e personaggi del cinema, studi di teoria e tecnica del cinema, volumi dedicati alla storia del cinema e alle cinematografie nazionali, oltre a soggetti, sceneggiature e diversi dossier sono parte integrante di questo tesoro. Trovare una sede adeguata e definitiva è la condizione necessaria perché i materiali possano continuare ad essere a disposizione degli addetti ai lavori a cui permettono di conoscere pensieri e riflessioni colti da punti di vista privilegiati, e perché negli anni a venire siano sempre più presenti nelle esposizioni e nelle ricerche sui registi su cui si è concentrato l’archivio, consolidando ulteriormente la validità dell’Archivio Cinemazero Images e consentendone il futuro ampliamento.