Eleonora Albrecht. Foto di Marcello Norberth
Eleonora Albrecht. Foto di Marcello Norberth

Eleonora Albrecht racconta i suoi esordi e i progetti futuri

Astro nascente del Cinema italiano, Eleonora Albrecht si racconta

L’attrice e modella italiana Eleonora Albrecht, che vive tra Roma e Parigi, dopo gli studi a Los Angeles al Lee Strasberg Institute e a New York, esordisce nel 2008 con “RIS Delitti imperfetti”. Negli anni numerose sono le partecipazioni a fiction televisive, come: “I liceali 3″, ” Provaci ancora Prof! 4″ e “Don Matteo 8”. Al cinema, invece, è stata diretta da Enzo G. Castellari in “Caribbean Basterds”, da Valeria Bruni Tedeschi in “Actrices”, da Gabriele Muccino in “Un altro mondo” e da Francesca Comencini in “Un giorno speciale”.

Tra le numerose e importanti partecipazioni a film e serie tv a quale resti legata e perchè?

Sicuramente a “Se sei così ti dico sì” di Eugenio Cappuccio, perché ha visto in me un lato molto fragile ed è riuscito a farmi apparire molto diversa da come sono in realtà; infatti il personaggio ha una malattia ed è sulla sedia a rotelle: non mi riconosce quasi nessuno in quel film! Poi al mio primo film “Caribbean Basterds” di Enzo G. Castellari, perché è un film d’azione italiano, che penso non faccia più nessuno come genere in Italia e quindi mi ritengo una privilegiata! Oltre al fatto di aver passato qualche settimana in Venezuela con un Maestro come Castellari, che ha insegnato a una ragazza come me a dare i pugni!

Il 15 novembre, in occasione del Gala dell’ ottava edizione dei Golden Graal, ti è stato assegnato il Premio Speciale Astro Nascente Cinema. Cosa ha significato per te questo rilevante riconoscimento?

Sono stata molto felice e onorata, perché significa che ci sono delle persone che apprezzano il lavoro che ho svolto finora e che hanno scelto di darmi fiducia. E’ un premio che ti sprona a continuare e a impegnarti in ciò che fai, anche nei momenti difficili.

Sei la protagonista di un grosso progetto di cortometraggio internazionale in costume. Puoi anticiparci qualcosa?

Il cortometraggio si intitola “Peace Ouverture” ed è diretto da Marco Baldi, prodotto da Triafata. E’ un viaggio emozionale nella vita di un direttore d’orchestra che rivive il suo passato, da anziano. E’ un grosso progetto che richiederà molta post-produzione in quanto è stato girato tutto in un teatro di green screen. Abbiamo appena finito le riprese ed è stato veramente un set emozionante.

Che personaggio interpreti in “Peace Ouverture”?

Sono una violinista degli anni Trenta, la moglie del direttore d’orchestra. Ho potuto così indossare i panni di una donna di quell’epoca, nel massimo dell’eleganza e raffinatezza. Ho anche provato a suonare il violino!

Quest’anno sei stata impegnata anche sul set di “Spleen – The series”, una nuova serie web ideata da Giorgia Cortesi e da Cristian De Mattheis. Si tratta di una storia di “confine” tra mondo reale e noir fantastico. Come è stato per te interpretare questo ruolo?

Il mio personaggio è Eleonora, la protagonista, desiderata da più uomini, ma tormentata e infelice. E’ stato molto impegnativo, soprattutto perché c’è molta tensione nella storia e in ogni scena c’è qualcosa di misterioso, emozioni nascoste, segreti. E’ stato un bellissimo viaggio, una vera esperienza, dove a volte ho dovuto tirar fuori delle emozioni forti e molto lontane dalla mia situazione di vita presente. Mi auguro che piaccia!

Che importanza ha per te la fruizione via web di prodotti cinematografici?

E’ più che importante, è il mio quotidiano. Mi piacerebbe che in Italia ci fosse un servizio tipo Netflix, in modo che sia legale anche vedere film via internet e a un costo basso. Penso che sia l’unica soluzione che possa accontentare tutti, come avviene negli Stati Uniti e in Gran Bretagna da molto tempo…ma qui nessuno ne parla. Ormai andare al cinema è occasionale, non è quotidiano, mentre Internet sì per la mia generazione, molto più della tv. Quando vado in albergo non accendo mai la tv, ma controllo se c’è il wi-fi. Questo la dice lunga!

Photo Credits by Dominic Spagnolo (ph 1) e Marcello Norberth (ph 2,3)

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