Il cast di Bagnoli jungle
Il cast di Bagnoli jungle

Bagnoli Jungle, Venezia a Napoli

Dopo aver chiuso la Settimana della Critica al Festival di Venezia, il film su Bagnoli e sul suo sogno dismesso arriva a Napoli, nell’ambito della rassegna “Venezia a Napoli – il cinema esteso” grazie alla caparbietà di Antonella Di Nocera.

La proiezione del 24 ottobre è andata sold out in poche ore, tanto che lo storico Cinema La Perla ha aperto le sale anche il giorno successivo per una seconda serata dedicata a questo film che accosta attori professionisti (Antonio Casagrande, Luigi Attrice, Marco Grieco) a manifestanti, fujenti e negozianti di questo quartiere che di ridente ha poco e che -a dispetto delle ciminiere che ancora svettano sullo skyline– cerca una strada per non morire di degrado.

La signora Anna, Cosimo, Letizia e Salvatore accanto a Angela Pagano Gea Martire e Alessandra Borgia a comporre un quadro ricco di sfumature di grigio, proprio come l’acciaio prodotto dal cantiere, e che sfuma, nella narrazione delle ultime scene, verso tonalità più chiare a luminose. Ecco, il primo protagonista di questa pellicola è sicuramente lui, il cantiere: l’alfa e l’omega del film ma anche della vita di molti cittadini del quartiere, che vennero attirati ad est dalla speranza di un reddito sicuro fino a quando si decise che quell’acciaio non era più competitivo. Il secondo protagonista è l’affabulazione, la voglia di Capuano di raccontare anche lui questa vicenda fatta di dismissioni mai avvenute, di bonifiche promesse e mai attuate; la capacità affabulatoria di Antonio Casagrande, che è il protagonista, il trait d’union tra la generazione che ha fallito e quella che ha il diritto di sperare. Il racconto, infine, che si fa cronaca attraverso fotogrammi scarni ed essenziali per parlare del rogo di Città della Scienza e delle morti di una città che reca in sé numerosi contrasti, tanto da divenire -in certi giorni- insopportabile.

Realtà e metafore (la statua dell’Italia in mezzo a cumuli di sacchetti della raccolta differenziata che l’ASIA fatica a raccogliere), amarezze e visioni fellinianamente oniriche (Sara che balla sulle punte sfiorando il cemento del Rione Agnano), criminalità e arte, impegno civile e battle rap con MC Mariotto che registra il video di uno dei suoi pezzi più  noti. Ben scritto, il film ha strappato anche qualche risata ma il pubblico attento in sala, composto almeno per la metà di abitanti di Bagnoli, non si è lasciato distrarre: il film racconta una parte della loro storia, uno spaccato della loro vita e accenna ad una speranza che cammina sulle gambe dei ragazzi. Magari di quelli nati dopo che il cantiere aveva chiuso.

Al termine della proiezione, alcuni giovani del quartiere sono stati invitati sul palco a ribadire la loro volontà di impedire ogni forma di speculazione su questo territorio già così provato e a ricordare a tutti che il tema della bonifica non è un capitolo passato di moda, ma tristemente attuale. A distanza di più di venti anni, ancora attuale.

Foto di Fiorella Passante