Kevin Costner su GQ
Kevin Costner su GQ

Kevin Costner su GQ: in “Horizon” ci credo

GQ incontra Kevin Costner, che racconta a Zach Baron, senior staff writer, due anni di accesso senza precedenti alla sua casa, al set del suo prossimo film in quattro parti, Horizon (in cui ha investito personalmente 38 milioni di dollari), e alla proprietà privata che ha ipotecato per finanziare il progetto. Costner parla della sua partenza da Yellowstone, del suo divorzio e del perché ha insistito per fare un film che apparentemente nessuno a Hollywood voleva.

Kevin Costner, qualche anno fa, ha deciso di finanziare il film da solo, con l’aiuto di due investitori esterni di cui non vuole rivelare i nomi. (Più recentemente, anche la Warner Bros. è salita a bordo per i primi due film, occupandosi della distribuzione nelle sale).

«Dicono che ho investito 20 milioni di dollari di tasca mia. Non è vero, ora sono 38 milioni di dollari. Questa è la verità, la cifra reale».

Sul perché ha scelto di imbarcarsi in Horizon, un film che cercava di realizzare dal 1988

«Sentivo il tempo scivolare via», mi ha detto. Aveva chiamato uno dei suoi figli Hayes, come il personaggio della sceneggiatura di Horizon. «Ora ha 15 anni», abbastanza per essere scritturato in Horizon in una parte chiave.

«Pensavo che la mia finestra temporale si stesse restringendo troppo, fino negarmi la possibilità di avere una parte di rilievo in quel film. E così ho praticamente bruciato le mie navi». Ha continuato, cercando di assicurarsi che avessi capito il riferimento storico: «Come Cortés, siamo fottutamente giunti al medesimo punto. Ho intenzione di portare in fondo l’impresa. E ho ipotecato la proprietà. Ora hai capito?».

Inoltre, c’è un’altra verità. A dispetto del lavoro costante e redditizio che aveva in Yellowstone, sentiva la necessità di un impegno «Siamo passati attraverso il COVID, poi ho ripreso l’attività e in un paio di momenti ho capito che desideravo lavorare un po’ di più, per vari motivi. Solo per il mio istinto di agire come finanziatore, tra virgolette. Avevo bisogno di fissare un paio di obiettivi».

«Credo che potrei comprare appartamenti e McDonald’s e un sacco di cose e crescere, crescere, crescere», invece, preferisce ipotecare le proprietà per realizzare un film che sembra non interessare nessuno oltre Kevin Costner.

«È il messaggio che desidero trasmettere ai figli con il mio esempio: faccio ciò in cui credo», mi ha rivelato. «Ho paura come tutti gli altri. Non voglio essere umiliato». La sua famiglia, però, aveva una casa e non l’avrebbe persa. Ha menzionato la proprietà sulla spiaggia che aveva ipotecato per Horizon. «Voglio dire, va bene, forse la perderò. Ma la vera domanda a cui rispondere è: “Ho perso me stesso?”».

Su ciò che ha realmente portato alla sua uscita da Yellowstone

A sua detta, il problema reale avuto con lo show è stato per certi versi più semplice di quanto si sia voluto fare credere: voleva lavorare e si sentiva ostacolato in questo suo desiderio.
Quando ha iniziato a girare Horizon, immaginava che la saga fosse un complemento di Yellowstone, una serie in cui si aspettava ancora di tornare al momento della mia visita al set del film nel 2022. Kevin Costner ha dichiarato di essersi impegnato a tal punto in Yellowstone da rinegoziare il suo contratto originale di tre stagioni per arrivare, addirittura, a un totale di sette. Ha però aggiunto che passava sempre più tempo ad aspettare, a tenere in sospeso la produzione e a vederla poi ritardata per vari motivi, tra cui il COVID, lo sciopero degli sceneggiatori e ulteriori disaccordi sulla programmazione. «Molto raramente abbiamo iniziato quando abbiamo stabilito di farlo e poi non è stato possibile finire nei tempi previsti. E a me andava bene così. Davvero. Mi andava bene, ma non era una situazione che potevo continuare a sopportare». Aveva la sensazione di perdere altre opportunità di lavoro. Sentiva di non essere in grado di organizzare e seguire un preciso programma per Horizon.

A quel punto la produzione di Yellowstone ha proposto di dividere la quinta stagione in due parti. «Il loro grande piano era di farne subito otto episodi e poi altrettanti in autunno», ha illustrato Costner. «Io feci presente: “Ho un accordo per realizzare Horizon. Ci sono persone e soldi”. Probabilmente erano convinti che non sarei riuscito a montarlo, ma non mi interessava davvero il pensiero degli altri».

Costner sostiene di avere offerto una serie di soluzioni per realizzare la seconda metà della quinta stagione. Tuttavia, ha detto, «i copioni non sono mai arrivati. Non l’hanno ancora girata. Per quanto ne so. Mancavano i testi e a un certo punto mi hanno comunicato di non avere un finale o qualcosa del genere». Lui propose il suo: «Ho detto: “Beh, se volete uccidermi, o qualcosa del genere. Ho una settimana prima di iniziare. Farò quanto desiderate”». (Un portavoce di Paramount Network ha smentito questa versione in merito alla vicenda).

Costner ha affermato di avere tutta l’intenzione di aiutare Yellowstone: dopo lunghe trattative, si è ritrovato con una settimana a disposizione da dedicare al personaggio, in modo da permettere alla serie di continuare mentre lui andava a girare Horizon. «Qualcuno, invece, ha pensato che io volessi lavorare solo una settimana ed è stato quanto ho letto sulla stampa: Costner è disposto a lavorare solo una settimana».

In una dichiarazione inviata via e-mail a GQ, un portavoce di Paramount Network ha scritto: «Kevin è stato una parte importante del successo di Yellowstone. Sebbene sperassimo di continuare a lavorare insieme, purtroppo non siamo riusciti a trovare una finestra compatibile a lui, a tutti gli altri talenti e alle nostre esigenze produttive, al fine di andare avanti. Rispettiamo il fatto che Kevin abbia dato priorità alla sua nuova serie di film e gli auguriamo il meglio».

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