Ecco il mondo dell’acconciatore Gino De Stefano
Il mondo fatato di Gino De Stefano, sfilate, belle donne, abiti sontuosi, effetti luce speciali, le sfilate sono uno spettacolo, mostrano le ultime tendenze moda, l’ultima top scoperta, accessori personalizzati, moda, bella, brutta, divertente, gioiosa…ma nessuno si pone il problema di quanto lavoro e sacrificio ci sia dietro questo mondo – apparentemente effimero – che brucia nel giro di pochissimo tempo il lavoro di sei mesi.
Un incontro con Gino De Stefano, a buon titolo conosciuto come “Il Parrucchiere delle Dive”, l’uomo che trasforma una donna in un essere unico, per un attimo, per osservare chi è dietro quello che si vede, che appare, dove ci sono tante storie, di lavoro e creatività, le tante creatività e talenti che ruotano intorno alla moda, ai servizi fotografici, agli studi televisivi, al Festival di Sanremo, tanti sogni e sacrifici, artigiani, mani sicure e pratiche, scuole frequentate, corsi, apprendistato, e sguardi rubati come carte assorbenti per carpire e capire le tecniche.
Il mondo dietro le sfilate, dietro gli eventi, un esercito di giovani, con tanta passione dentro, truccatori, fotografi, parrucchieri, visagisti, le sarte, le vestiariste, giornate senza pensare e senza respiro per non disturbare, per non distrarre, e si va avanti, il frenetico ticchettio della macchina fotografica, i pennelli del trucco, i comandi secchi, la gestualità, volti, mani, facce….il fotografo sembra quasi che voglia raccontare una emozione, la sua, attraverso la descrizione minuziosa e realistica, arrivare a possibili risultati di questa visione portando a una sottolineatura di gusto romantica delle atmosfere oppure, sul versante opposto, a una ricerca rigorosa del senso estetico che solo il fotografo sa cogliere. Ma la moda è bella, le donne sono belle, sono molto più belle di quanto appaiono, come sanno i poeti che le hanno cantate, i pittori che le hanno descritte, gli uomini che le hanno amate e immaginate e, talvolta, noi che le hanno vissute.
Tutto questo non è sfuggito a Gino De Stefano, un talento innato, parrucchiere e mago del make up, un creativo dello Style, artista, anche lui sempre dietro, nel backstage, coadiuvato dal suo staff, capace di usare la duttilità delle sue mani per costruire, su una tela bianca di un volto, un mondo diverso, ricco di fascino e di fantasia con evidenti e dichiarati richiami allo spirito che ogni donna vorrebbe essere, con un senso di leggerezza nel modo con cui si pone, lui sta di fronte alla modella in attesa, la osserva, in attesa dell’ispirazione ed è grazie a tale leggerezza che costruisce strutture articolate e complesse come pensieri, composizioni ardite come sogni, il volto che lei ha sempre sognato.
Attraverso queste visioni osserviamo un evento e quello che questi “creativi” ci spingono a vedere in una girandola di colori.
E Gino De Stefano, il “Parrucchiere delle Dive”, sul lavoro, si muove, agile e rapido, la sua sembra una danza, e chi assiste all’evento è condotto per mano ad osservare, come un inatteso coup de théâtre l’inizio della sfilata, dove Gino è il direttore di orchestra che dirige, in mano il pettine, come la bacchetta di direttore d’orchestra nelle sue mani sicure, ecco gli abiti di sogno dai colori intensi, tagli audaci, applicazioni preziose, indossati da creature bellissime, valchirie dalle chiome mosse dal vento, come novelle amazzoni, per cogliere la scenografia naturale di una città, Firenze, la sua città, ma anche Sanremo dove Gino detta legge sullo style in tempo di Festival.
Location di eventi, scintillio di glamour, la gente guarda e assiste, ma è il backstage che lavora frenetico, la passerella e il palcoscenico che si offrono a chi li guarda, non solo nei periodi di Pitti o altri eventi, ma sempre, eternamente… e con questa indagine fotografica, quasi narcisistica, di tutto un mondo di “operai della comunicazione” che, silenziosamente e con molta modestia creano opere d’arte, siamo consapevoli allontanandosi da dove ci sono i segni della storia del fashion che è stata ma anche le anticipazioni di quella che sarà.