A tu per tu con Mario Bovenzi, giovane attore di Immaturi – La serie
Incontriamo Mario Bovenzi, tra i giovani protagonisti della fiction in onda ogni Venerdì su canale 5, Immaturi – La serie, ma già visto al cinema in Confusi e felici o in Ti ricordi di me?
A credere nell’attore, sicuramente il regista Rolando Ravello, che ha dato tanto spazio al giovane.
Benvenuto, Mario Bovenzi. Come descriveresti il tuo personaggio in Immaturi?
Il mio personaggio è un ragazzo molto ingenuo con una gran voglia di essere accettato dai suoi coetanei e per riuscire in questo suo intento è disposto a vestire anche i look più stravaganti. Diciamo che Luigi Sorti è il classico “secchioncello” della classe, snobbato e preso di mira dai compagni e quindi cerca di fare il possibile per apparire diverso ai loro occhi. Dopo aver cambiato abiti, acconciature ed atteggiamenti si renderà conto che l’aspetto estetico serve a ben poco e che quello che conta realmente è vestire i panni di se stessi.
Cosa speri abbia colto il pubblico di questo personaggio?
Spero che il pubblico si sia reso conto di come Luigi Sorti rappresenti in realtà l’emblema di tutti gli adolescenti che convivono con l’inadeguatezza, la paura del giudizio altrui… e l’intento era proprio quello di far capire quanto sia inutile concentrarsi solamente sull’aspetto esteriore ignorando l’importanza di quello interiore.
Che esperienza rappresenta per te Immaturi?
Quello in Immaturi è stato il mio primo ruolo importante che mi ha dato l’opportunità di confrontarmi con dei grandi attori dai quali ho avuto modo di imparare moltissimo, quindi è stata veramente un’esperienza non solo divertente ma anche molto istruttiva.
Cosa pensi ti abbia donato il tuo personaggio e cosa pensi di aver donato a lui come persona?
Senza ombra di dubbio di Luigi Sorti porterò con me la spensieratezza e leggerezza con la quale si relaziona con gli altri. Penso invece di aver donato a quel personaggio la mia stravaganza e voglia di divertire gli altri.
Un ricordo bello che porti con te dei giorni passati sul set?
Di momenti belli ce ne sono stati tanti ma sicuramente porterò con me le risate e le chiacchierate fatte con Ricky Memphis fra una pausa e l’altra, sebbene il mio personaggio ed il suo non avessero tante scene insieme eravamo molto in sintonia e posso assicurarvi che è veramente una persona gentile e spiritosa anche al di fuori del set, una persona davvero speciale.
Cosa dobbiamo aspettarci dal tuo personaggio nell’ultima puntata?
Posso solo dirvi che dopo varie trasformazioni riuscirà a trovare quella che gli calza a pennello.
Quali sono gli insegnamenti che hai ricevuto dal cast e dagli attori?
Ho appreso tantissimo dagli insegnamenti del regista Rolando Ravello e da Ricky Memphis; entrambi mi hanno dato degli spunti affinché potessi immedesimarmi al meglio nel mio ruolo. L’insegnamento più importante è quello di restare umili nonostante l’importanza che questo lavoro può darti.
Mario, come ti descriveresti?
Sono una persona molto estroversa e determinata, caratteristiche che mi hanno sicuramente aiutato in molte circostanze, non solo sul set. Mi piacciono le cose semplici e penso che fare le cose con umiltà ripaghi sempre.
Come entra nella tua vita la recitazione?
Quando avevo 9 anni mio fratello studiava i Promessi Sposi, mi piacque talmente tanto il 34esimo capitolo che me lo imparai a memoria. Da lì è iniziata la voglia di diventare un attore e di affinare la mia tecnica mediante varie scuole di recitazione,dizione, canto e danza.
C’è un ruolo che vorresti ottenere ora?
Mi piacerebbe molto interpretare il figlio di Christian De Sica in uno dei suoi film perché è da sempre uno dei miei idoli e penso che lavorare con lui sarebbe veramente un onore.
Cosa rappresenta per te il lavoro d’attore?
Per me essere attore significa essere generosi e donare amore agli altri, trasmettere emozioni attraverso un ruolo, un personaggio e rendere felice il pubblico.
Un sogno nel cassetto che vuoi realizzare…
Vorrei tanto continuare la mia carriera nel mondo dello spettacolo e raggiungere obiettivi sempre più alti non abbandonando però un altro dei miei grandi sogni ovvero quello di diventare avvocato penalista.