A tu per tu con Paolo Busti
Paolo Busti, ballerino bello e affascinante nell’edizione 2013/14 del talent show Amici di Maria De Filippi, ora ha cambiato vita. Si è trasferito a Berlino ed è qui che vive il suo sogno da ballerino. La danza ha preso totalmente le redini della sua vita e l’ha trasformato.
Oggi, a distanza di anni, La Gazzetta dello Spettacolo incontra il ballerino Paolo Busti per parlare e raccontare come cambia la vita dopo un talent show come Amici, importante e di grande impatto in Italia.
Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo, Paolo Busti. Ti ricordo nel 2014 nel talent show Amici di Maria De Filippi. Che ricordi hai di quell’esperienza?
L’esperienza di Amici è una di quelle che non si dimenticano più. Un vero e proprio trionfo di emozioni tra le più disparate. L’impegno, i maestri, la notorietà, l’affetto del pubblico. Sono stati mesi rutilanti e bellissimi. Certo, forse non proprio consoni alla mia persona ma assolutamente intensi. Esperienza che consiglierei ma che da allievo, oggi, probabilmente non rifarei più.
Che ricordi hai invece di Maria De Filippi?
Maria è una vera e propria macchina da guerra. Ha un occhio totale sullo spettacolo e riesce a cogliere i gusti del pubblico e soddisfarli. Di lei ho un ricordo materno ma autorevole. Una grandissima donna.
Che valori ti ha regalato un talent show come Amici?
Non so se posso parlare di valori veri e propri. Si respira una sana competizione e quindi è automatico il desiderio di far bene e di piacere al pubblico. Forse mi ha insegnato a gestire le mie emozioni e incanalarle per una buona riuscita.
Ma ora vivi la tua carriera a Berlino. Come si vive la danza a Berlino?
La danza in Germania, come in gran parte delle città europee, viene vissuta con grande rispetto. Il ballerino è un artista e come tale portato in alto e tutelato all’ennesimo potenza. Io ballo in un teatro con 2000 posti a sedere, ed ogni sera é sold out, ho la fortuna di indossare costumi di scena disegnati da Jean Paul Gaultier. Sono felice con il mio lavoro, qui danzatori godono di mille attenzioni e hanno ottimi stipendi. L’arte è un fiore all’occhiello e la si vive in maniera intensa. In Germania esistono 52 teatri. Ciascuno ha il proprio corpo di ballo. In Italia, di contro, i corpi di ballo chiudono. Siamo un po’ lo zimbello di tutta Europa e questo è davvero molto triste.
Noti differenze tra la danza in Italia e la danza a Berlino? I ballerini hanno le stesse possibilità?
Sulla base di ciò che ho detto prima posso affermare che le possibilità di lavoro in Germania sono molteplici. Tante compagnie, tanti maestro e coreografi di talento. Danzatori italiani:fuggite!!
Ma cosa rappresenta per te la danza?
La danza è il mio habitat naturale. La dimensione perfetta in cui tutto è bellissimo e la vita assume connotazioni magiche e uniche. Quando parte la musica mi sento bene con me stesso e mi sento pienamente felice.
Quando danzi c’è qualcuno o qualcosa a cui rivolgi un pensiero? E perché?
Dopo gli accadimenti recenti della mia vita il pensiero è sempre a mio fratello. Esistono momenti che ti straziano l’anima. La mancanza di Ulisse è tanta. La danza è la mia forza, per reagire e continuare ad avere una vita, ma che di “normale” non ha più nulla. Dedico tutti i miei successi a lui, ha sempre creduto in me. Quando volevo mollare tutto è stato proprio lui a dirmi di stringere i denti e andare avanti. Ulisse vive in me, ed io vivo per lui.
Ma Paolo, sei attivissimo sui social come Instagram. Quanto sono importanti per te i social per comunicare e cosa cerchi di esprimere con essi?
Facebook ed Instagram sono dei mezzi di comunicazione che mi permettono di rimanere in rapporto con persone da tutte le parti del mondo. Ci sono cose che vanno condivise, altre che invece preferisco tenermi per me.
C’è un progetto lavorativo che ti piacerebbe ottenere e che hai sempre sognato?
Già oggi, seppure giovanissimo, mi ritengo totalmente appagato. Certo per ogni sogno realizzato, un altro prende forma. Vedremo cosa mi riserverà il futuro.
Torneresti ad Amici magari come ballerino professionista?
È una possibilità alla quale non ho mai pensato. Credo mi piacerebbe ma forse mi è più consona la dimensione teatrale che non quella televisiva. Chissà.. dovrei trovarmi nella situazione di dover scegliere.
Come passerai la tua estate?
Di certo mi metterò in viaggio. Non so quale sarà la metà né per quanto tempo. Ho scoperto negli ultimi anni che viaggiare mi appartiene, come la danza. Con meno pensieri e con la leggerezza che solo scoprire nuove realtà può darti.