Tatjana Inez

Intervista a Tatjana Inez: Io che sognavo il ruolo di Hermione Granger

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Questa sera su Rai Uno, torna Il Paradiso delle signore. La fiction di successo delle ultime settimane, è pronta per la sua ottava puntata. L’appassionante storia, ambientata nella Milano degli anni ’50 che ben sei milioni di telespettatori stanno seguendo puntata dopo puntata, è quasi giunta al termine. Mancano solo tre puntate alla fine, ma le vicende delle Veneri del Paradiso sono più che mai ricche di colpi di scena. La Gazzetta dello Spettacolo ha incontrato in esclusiva per i lettori, l’attrice Tatjana Inez. Tatjana è la new entry del cast, il suo personaggio Donata arriva al Paradiso delle Signore con una storia importante. L’attrice ci rivela i retroscena del set e di questa sua unica esperienza. Ci parla e ci racconta la sua vita, i suoi cambiamenti, le sue passioni e i suoi sogni da bambina e quei ‘no’ che l’hanno incuriosita e fatta arrivare fin qui.

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Tatjana. Nella fiction ‘Il paradiso delle signore’ sei Donata Ferrari, che vedremo nelle prossime puntate. Parlaci del tuo personaggio.

Ciao!  Donata è la new entry , una donna matura e molto sensibile , delle volte parecchio fragile sopratutto quando si ritrova di fronte a una nuova realtà che la vede vivere una vita economicamente e emotivamente molto difficile. È una donna di buona etica religiosa che vive per la famiglia e il rispetto. Aiuterebbe chiunque e vive una vita molto umile.

Quanto hai in comune con lei e in cosa ti senti diversa?

Vediamo, sicuramente siamo simili sul fatto che la cosa più importante nel mondo è la famiglia. È il primo vero amore che si possa conoscere e una vita senza amore che vita sarebbe? invece a differenza di Donata io , ahime, non mi fermo mai a un no, anzi, il no mi incurioscise. Sono molto determinata e so cosa voglio, se ascoltassi i no, non sarei qui in questo momento della mia vita.

 Cosa speri che il pubblico colga da questo tuo personaggio?

Le difficoltà che possa affrontare una giovane donna degli anni 50 non sono sempre così lontane o diverse dalle nostre difficoltà di oggi. Che ognuno di noi ha una storia e un passato , quindi dovremo imparare a non giudicare in base all’apparenza ma imparare ad ascoltare e vedere veramente chi abbiamo di fronte.

 Che esperienza è stata per te questa?

Beh è la mia prima vera esperienza televisiva per un canale italiano, e penso sia andata molto bene , ovvero mi serviva per credere meglio in me stessa in quanto attrice bilingue. Prima del Paradiso, non ci credevo fino in fondo di potermi considerare un’attrice non straniera ma italiana.

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Hai qualche ricordo speciale o un aneddoto particolare che ricordi dei giorni passati sul set?

Ah si! tornando sul discorso di essere bilingue, avevo girato una scena a milano al parco con tanta gente intorno e comparse. Dovevo fare un mini monologo tutta commossa e verso la fine dovevo dire una parola davvero terrificante per me, anzi per qualsiasi inglese sicuramente ; ossia “rattoppi”. NON riuscivo a dire due t! la situazione era tragicomica, con me tutta vestita di nero e la regista che mi gridava da lontano :” DUE T “!!!!!e io mi bloccavo frustrata in una pausa che sembrava durasse un’eternità ,e in lacrime, poi a gridare RATTTTTOPI con 3 milla t incrociando le dita di averla detto bene. E si…l’ho dovuta doppiare!

 Il cast della fiction è molto numeroso. Come è stato per te lavorare con i colleghi?

Io ero la ragazza nuova del gruppo, arrivai dopo quasi 4 mesi di girato quindi puoi immaginare il terrore di sentirsi isolata o persa in un gruppo già formato e così unito. Sopratutto con un gruppo di donne! E invece, non mi sono mai sentita come la new entry, solo quando dimenticavo i mille nomi! Devo dire che sono stati tutti stupendi, specialmente le ragazze, guai se non venivo invitata ad una cena o di andare nei camerini delle altre. Dal primo giorno mi hanno fatto sentire parte della famiglia e mi hanno davvero stupito. Siamo un bel gruppo dentro e fuori dal set, lo posso assicurare.

 Tatjana, parlaci di te. Come è nata la tua passione per la recitazione?

Oh parlare di me, eh ci vorrebbe del tempo! Posso rendere tutto un po’ più semplice dicendolo credo con una sola parola, se penso a me penso di essere ‘solare’. La passione per la recitazione è nata perchè non era brava a nient’altro alle elementari oltre ad inventare le storie per far ridere le mie compagne di classe.

 Te lo ricordi il giorno in cui ti sei detta: Voglio fare l’attrice?

Eh no, mi ricordo solo che a 6 anni mentre ero in Irlanda sul placo a provare, una maestra mi disse che dovevo fare questo da grande. E mi ricordo che riflettendo su tale affermazione, mi dissi: “ perché? Si può fare come mestiere questa cosa?”

 Quali sono le tue passioni, oltre la recitazione?

Passeggiare per la mia villa preferita romana, ascoltando la musica e leggere. Leggere tanto, per poi scrivere. E, silenziosamente di nascosto, fotografare in pellicola. Un vero piacevole orrore è quello di sviluppare una pellicola dove non hai mai completamente idea di come siano usciti i tuoi scatti rubati di chissà quanto tempo fa. Il fascino del non sapere.

 Un ruolo che vorresti ottenere in futuro che hai sempre desiderato fare, c’è? 

Più che in futuro posso dire tranquillamente del passato. Io volevo interpretare la parte di Hermione Granger in Harry Potter. Stavo leggendo la saga e mi ricordo che era l’anno in cui ci siamo trasferiti in Italia e quando sul telegiornale era apparsa la notizia delle riprese del film, ero furiosa con la mia povera madre, accusandola di non avermi portata al provino, di avermelo tenuto nascosto. Ma la realtà è che lei non ne sapeva nulla. Che peste che ero! Tutt’ora le chiedo scusa.

E un regista con cui vorresti lavorare?

Facile, Terrence Malick e con persone che possono tirare fuori il meglio di una storia e del mio lavoro perche credo fortemente che il cinema è solo un lavoro di squadra. Punto.

 Progetti e sogni futuri…

Lavorare con Malick. E tante altre belle cose che terrò per me.

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Redazione Giornalistica