Teatro Sannazaro
Il Teatro Sannazaro di Napoli

Teatro Sannazaro: stagione teatrale 2022/23

Tutto pronto per la nuova stagione del Teatro Sannazaro, con il claim “Aspettatevi di tutto” che unisce la Tradizione ed il Contemporaneo.

La stagione teatrale 2022/23 del Teatro Sannazaro

Biagio Izzo inaugura la stagione il 14 Ottobre con Tartassati dalle Tasse scritto e diretto da Eduardo Tartaglia. In scena anche Mario Porfito, Stefania de Francesco, Arduino Speranza, Roberto Giordano, Adele Vitale. Innocenzo Tarallo, 54 anni ben portati, napoletano, imprenditore nel settore della ristorazione, nipote e figlio di baccalaiuolo si ritrova proprietario orgoglioso di un ristorante internazionale di sushi all’ultima moda. E che dopo tanti sacrifici avrebbe voluto ora godersi anche un po’ la vita e invece si ritroverà invece in balia di mille peripezie e problemi.

A seguire al Teatro Sannazaro, dal 4 Novembre, Giancarlo Nicoletti dirige Marisa Laurito, Livio Beshir, Giancarlo Nicoletti, Guglielmo Poggi in Persone naturali e strafottenti di Giuseppe Patroni Griffi. Quattro solitudini, un appartamento e una notte di Capodanno a Napoli. Quattro persone naturali e strafottenti, che, per un gioco del destino, divideranno la loro solitudine con quella degli altri, mentre fuori la città saluta il nuovo anno, fra accese discussioni, recriminazioni, desideri repressi, liti e violenze sessuali.

Il medico dei pazzi di Eduardo Scarpetta con Giovanni Allocca, Chiara Baffi, Angela De Matteo, Massimo De Matteo, Renato De Simone, Antonio Elia, Valentina Martiniello, Peppe Miale, Alfonso Postiglione, Federico Siano sarà in scena dal 18 Novembre con la regia Claudio Di Palma. La spietatezza senza compassione di Scarpetta riproduceva l’antica funzione del teatro: un’occasione di purificazione collettiva. Ne ‘O miedeco d’’e pazze questo disincanto divertito raggiunge probabilmente l’apice più significativo. Il meccanismo che si inscena è un gioco di specchi deformanti la realtà. Lo straniero, il babbeo, ‘o cafone ‘e fora, Sciosciammocca precipita nel mondo di città che lo circuisce e spiazza. I desideri, le ambizioni dei cittadini si mostrano nei loro accessi più convinti ed è facile per uno sguardo estraneo leggerne gli accenti controversi come stravaganze assolutamente folli.

Laura Marinoni propone, dal 26 novembre al Teatro Sannazaro, La Gilda da “La Gilda del Mac Mahon” di Giovanni Testori che ambienta nella Milano degli anni Cinquanta la vicenda di una donna dal fisico prorompente che vive nei pressi del Ponte della Ghisolfa. Per mantenere Gino, un balordo di cui è l’amante, e farlo vivere “come un signore”, Gilda si prostituisce. Gilda parla una lingua stupefacente come un torrente in piena; quella vitalità senza freni che racconta la fatica di sopravvivere e la passione incontenibile per il sesso sì, ma soprattutto per l’amore.

Peter Stein dirige, dal 2 Dicembre, Maddalena Crippa, Alessandro Averone, Gianluigi Fogacci Fernando Maraghini Alessandro Sampaoli, Emilia Scatigno ne Il compleanno di Harold Pinter. Stein riprende dopo la sua fortunata edizione di Ritorno a casa il suo personale viaggio nella straordinaria drammaturgia Pinteriana e lo fa ancora con un testo giovanile del grande autore inglese e ancora con una cosiddetta “commedia della minaccia”, ovvero una commedia dall’inizio apparentemente normale che evolve in situazioni assurde, ostili o minacciose.

Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa con la regia e drammaturgia di Eugenio Barba, Lorenzo Gleijeses e Julia Varley con Lorenzo Gleijeses va in scena dall’8 dicembre. Uno spettacolo in cui si intersecano tre diversi nuclei narrativi: alcuni elementi biografici di Kafka; la vicenda del personaggio centrale de La Metamorfosi, Gregorio Samsa e quella di un immaginario danzatore omonimo che rimane prigioniero della ripetizione ossessiva dei propri materiali performativi in vista di un imminente debutto.

Dal 15 Dicembre al Teatro Sannazaro arriva la nuova edizione de La cantata dei pastori di Peppe Barra e Lamberto Lambertini con Peppe Barra, Lalla Esposito diretti da Lamberto Lambertini Uno spettacolo che, pur attenendo al poema religioso, al dramma pastorale e alla commedia dell’arte, il popolino aveva trasformato, nel corso del settecento, dell’ottocento e del novecento, in un gustoso e glorioso pasticcio di sentimento religioso e di teatro comico. Peppe Barra, di nuovo insieme con Lamberto Lambertini, la ripropone quest’anno in una nuovissima edizione, per offrire all’affezionatissimo pubblico sorprese continue, colpi di scena imprevisti, risate irrefrenabili e lacrime di commozione.

Dal 26 Dicembre torna Cafè Chantant lo spettacolo di e con Lara Sansone con Il balletto e l’orchestra del cafè Chantant con le musiche e direzione d’orchestra di Ettore Gatta, i costumi di Romeo Gigli e le coreografie Alessandro Di Napoli, scene Francesca Mercurio. Il Cafè Chantant non è solo una grande festa spettacolo ma è un “modo” di fare teatro, di giocare con gli stereotipi, con le citazioni, con le dissacrazioni, con i ricordi. Una successione imprevedibile e mai uguale di performance di teatro, musica, danza e cabaret avvolge una platea fatta non più di belle poltrone messe in ordinata fila, ma di tavoli! Il pubblico viene coinvolto in una incredibile macchina teatrale totale. Un’antica tradizione rinnovata ogni anno in forme sempre diverse e al passo con i tempi.

Dal 13 gennaio, il primo spettacolo del 2023, Alla festa di Romeo e Giulietta di Shakespeare/D’Errico/Sicca per la regia di Benedetto Sicca con Francesco Aricò, Clara Bocchino, Marialuisa Bosso, Emanuele D’Errico, Teresa Raiano, Francesco Roccasecca, Dario Rea. Il punto da cui si partirà è il fatto che all’interno del testo ogni festa sfocia in un funerale: la festa in cui i due innamorati si incontrano per la prima volta sfocia nel funerale di Mercuzio; la festa (mancata) delle nozze tra Giulietta e Paride sfocia nel funerale di Romeo e Giulietta. L’ intento è che il frutto di queste residenze possa portare alla costruzione di uno spettacolo/festa a pianta circolare durante il quale gli eventi della tragedia di Shakespeare permettano agli spettatori/invitati di interrogarsi con noi sui grandi temi che il testo contiene.

Lorenzo Balducci, dal 27 Gennaio, propone Fake di Riccardo Pechini e Mariano Lamberti. Partendo dal celebre paradosso di Orson Welles: “gli italiani sono 50 milioni di bravi attori nella vita, ma pessimi sullo schermo”, FAKE prenderà di mira il mondo dello spettacolo e in particolar modo la picaresca vita degli attori e di tutte le numerose categorie che costellano questa galassia: gli onnipresenti, i raccomandati, i “cani”, i caratteristi a vita, i sopravvalutati, gli egomaniaci e via dicendo.

Michele Sinisi, dal 3 febbraio al Teatro Sannazaro, dirige ed interpreta con Stefano Braschi e Stefania Medri, Tradimenti di Harold Pinter. La storia è quella di una relazione extraconiugale ripercorsa però a ritroso, dalla sua fine fino ai suoi esordi. Tutto inizia due anni dopo la fine del rapporto e termina prima che esso abbia inizio. Ma, oltre ai due amanti c’è anche il marito di lei, nonché migliore amico di lui. Insomma, un triangolo a tutti gli effetti, dalla trama apparentemente semplice e lineare. Se non fosse che il susseguirsi dei fatti lascia piano piano spazio alla complessità d’animo dei tre personaggi, accomunati da un segreto a volte difficile da portare. Ed è forse proprio questo – il segreto – l’elemento chiave della pièce.

Marguerite di e con Cristina Donadio, debutta dal 10 febbraio, con Marco Zurzolo, che cura anche le musiche, Marco de Tilla, Vincenzo Danise. La storia di un amore funziona da mezzo di contrasto per evidenziare una storia familiare difficile e dolorosa fondata come è su un rapporto di odio-amore tra la giovane donna e sua madre, un rapporto esemplare per i suoi abissali risvolti emotivi. E’ la storia di un dolore, anche, della sofferenza di una perdita. E la musica accompagna, contrasta, precede o insegue le immagini, le parole ed i gesti. Per incontrarsi, solo nel finale, in una lenta, cinematografica dissolvenza.

Dal 17 Febbraio al Teatro Sannazaro Luca De Fusco firma la regia di Così è se vi pare di Luigi Pirandello con Eros Pagni, Anita Bartolucci, Valeria Contadino, Giovanna Mangiù, Plinio Milazzo, Giacinto Palmarini, Lara Sansone, Paolo Serra, Irene Tetto. Una chiusura del cerchio per De Fusco, che dopo aver tanto studiato Pirandello, interpretandolo spesso proprio alla luce di quella teoria che Macchia formulò attorno al Così è (se vi pare) diretto da De Lullo, approda infine a questo testo, uno dei più compiuti sotto ogni punto di vista e quello in cui diventa più che mai chiaro il senso del teatro come processo. Pirandello aveva già intuito che non raccontarsi è come non esistere e ne aveva presagito le conseguenze insieme a quelle della morbosa curiosità dello sguardo altrui. Ecco perché De Fusco sceglie di bandire ogni elemento grottesco dalla rappresentazione, prediligendo una chiave interpretativa di ispirazione kafkiana, improntata all’incomprensibilità e al mistero, collocando i personaggi al centro di uno spazio angusto e oppressivo, che potrebbe essere il cortile di un manicomio o un insieme di palchi teatrali.

Moni Ovadia dal 25 febbraio dirige Mario Incudine in Barbablù  di  Costanza di Quattro con Mario Incudine che firma anche le musiche.  Barbablù è un topos della cultura occidentale e non solo. Più e più volte raccontato a cominciare dalla favola di Perrault. La sua vicenda è stata rappresentata in molteplici forme artistiche. Questa volta la scrittrice e drammaturga Costanza Di Quattro ha scelto di rappresentarla con una scrittura intensa che alterna un’espressività cruda a momenti di lirismo nella forma di un monologo/confessione affidato ad un interprete prodigioso, Mario Incudine, che alterna la recitazione narrativa al canto, alle forme del cunto della tradizione siciliana di cui Incudine è maestro. La scelta di affidare ad un simile uomo di teatro il ruolo orienta l’impostazione registica.

Contractions / Contrazioni di Mike Bartlett, dal 3 marzo, va in scena per la regia di Francesco Saponaro con Valentina Acca e Federica Sandrini. La scena si svolge in un ufficio di una multinazionale. Il tempo è scandito in 14 fotogrammi e scorre nell’arco di circa tre anni. In scena i corpi di due donne agli antipodi. Una manager spietata e senza nome, a tratti quasi un robot, sorridente e diabolica, che incarna perfettamente il meccanismo stritolante e mortificante dell’azienda e che usa tutte le armi del potere per soggiogare con strategia e perversione. Emma, la vera protagonista, giovane lavoratrice precaria dell’azienda che compie una vera e propria trasformazione interiore, quasi una discesa agli inferi, oltrepassando ogni limite, da uno stato di indipendenza a un totale asservimento.

Pino Carbone dirige dal 10 marzo Un canto di Natale Processo al consumismo da Charles Dickens con Alfonso D’Auria, Renato De Simone, Fabio Rossi, Anna Carla Broegg, Francesca De Nicolais, Rita Russo. Un canto di Natale – processo al consumismo è una rilettura di uno dei più famosi racconti di Charles Dickens. La trasposizione dell’opera, di drammaturgia inedita, ha valore di processo e mette sotto accusa non solo l’imputato ma la società dentro la quale si identifica. Chiamiamo in causa ogni singolo spettatore, dandogli la possibilità di sentirsi testimone, imputato, accusa o difesa, durante le tre fasi del processo. Tornando nel Passato, osservando il Presente e sbirciando il Futuro attraverso tre fantasmi, tre installazioni performative, tre diversi linguaggi artistici. Ogni fantasma è la rappresentazione scenica di un esempio, di una prova inconfutabile a carico dell’imputato.

Dal 17 marzo al Teatro Sannazaro Mariano Rigillo e Giorgio Colangeli sono i protagonisti di I due papi di Anthony McCarten con la traduzione di Edoardo Erba. Con la partecipazione di Anna Teresa Rossini e Ira Fronten e Alessandro Giova. La regia è di Giancarlo Nicoletti. Frustrato dalla direzione intrapresa dalla Chiesa, nel 2012 il cardinal Bergoglio chiede il permesso di ritirarsi dalla sua carica a Benedetto XVI, la cui interpretazione della dottrina è diametralmente opposta alla sua. Il Papa, in risposta, lo convoca a Roma: non accoglie le sue dimissioni, si dichiara contrario a tutte le sue idee riformiste e gli rivela che vorrebbe rinunciare al Soglio Pontificio, mentre entrambi ammirano il Giudizio Universale nella Cappella Sistina. Il soggiorno romano, inaugurato con un incontro/scontro, sarà l’occasione per la nascita di una straordinaria amicizia e per confrontare le proprie idee, tra tradizione e progresso, senso di colpa e perdono.

Torna, dopo il successo della scorsa edizione, dal 24 marzo, Vincenzo de Lucia in La Signora della Tv con Ettore Gatta, Stefano Minale, Giuseppe Fiscale, Luigi Fiscale, Giovanni Minale, Francesco Izzo, Domenico Monda, Johannes Palmieri, Deborah Esposito, Angela Rasulo, Andrea Tarantino, Valentina Petriccione. Un inno alla leggerezza e alla musica, con la costante attenzione ad un riferimento principe come quello del Varietà per eccellenza. Sono questi i punti saldi dell’inedito testo divenuto spettacolo, dell’attore – cantante e imitatore Vincenzo De Lucia, molto apprezzato per le sue uniche capacità di female impersonator. L’artista partenopeo vestirà i panni di moltissime signore dello spettacolo: luminose stelle provenienti dal piccolo al grande schermo, fino alla storia della musica.

Leopoldo Mastelloni sarà in scena dal 31 Marzo con Se stasera sono qui di Leopoldo Mastelloni con le musiche Paolo Rescigno. Provocazione, messa in scena di atteggiamenti e pose che giocano sul filo della trasgressione e dell’ambiguità sessuale, creazione di un linguaggio che racconta attraverso tutti gli elementi della scena, elaborazione personalissima del meglio della cultura internazionale del ‘900. Sono questi alcuni dei tratti caratteristici con i quali Mastelloni si impone sulla scena italiana negli anni Settanta. Questo spettacolo racchiude il suo percorso arbitrario ed anomalo il meglio del suo repertorio che ha reso i suoi personaggi più trasgressivi, autentiche icone amate dal pubblico di ogni età.

Claudio Tolcachir propone, dal 14 aprile, Próximocon Lautaro Perrotti e Santi Marín. Due ragazzi sono protagonisti di una storia d’amore, pur vivendo a oltre 2000 km di distanza. Poco a poco divengono l’uno per l’altro la persona più importante al mondo: senza mai potersi toccare, parlandosi e vedendosi sempre e solo attraverso lo schermo di un computer o di un telefonino. Secondo le parole dell’autore l’opera “racconta l’esperienza di essere fisicamente lontani da tutto, e tuttavia riuscire a vivere le cose più intese e significative per un essere umano: la nascita, la morte, l’amore, il sesso”.

La festa di Montevergine di Raffaele Viviani con la regia di Lara Sansone con Ciro Capano, Lara Sansone, Francesco Procopio, Mario Aterrano, Ingrid Sansone, Salvatore Misticone, Gennaro Di Biase, Annamaria Colasanto, Pino Lamberti, Loretta Palo, Gino Curcione ed altri ventotto attori è in scena dal 28 aprile. Festa di Montevergine è uno spettacolo corale, capace di fondere sacro e profano, risate e commozione come pochi testi, ritorna a distanza di dieci anni dalla nostra fortunatissima edizione. In origine – dice la regista Sansone – pensai ad un allestimento diverso, particolare, che potesse riguardare e coinvolgere la struttura tutta in un percorso da vivere in modo totale… ed allora, pensando a nonna Luisa a distanza di dieci anni il Teatro Sannazaro diventerà ancora La Festa di Montevergine.

Chiude la stagione del Teatro Sannazaro dal 13 Maggio Il bacio della vedova di Israel Horovitz per la regia di Teresa di  Ludovico con Diletta Acquaviva, Alessandro Lussiana, Michele Schiano Di Cola. Nello spogliatoio di un magazzino, Archie e George, due giovani operai arroganti e strafottenti, a fine turno di lavoro, scherzano sulle rispettive conquiste amorose. Archie rivela all’amico che Margy, una loro vecchia compagna di scuola, è tornata dalla città per assistere il fratello gravemente ammalato e gli ha chiesto di andare a cena con lei. L’atteggiamento goliardico con cui viene accolta la notizia sfuma rapidamente in una tensione carica d’aspettative quando Margy, donna istruita e di mondo, ormai lontana dalla vita della provincia, fa il suo ingresso in scena, rompendo l’apparente complicità che lega i due amici.

Su Silvana De Dominicis

Vice direttore di La Gazzetta dello Spettacolo, amante degli animali, la natura e la cucina veg. Umiltà e sensibilità sono nel contempo i miei pregi e difetti.

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