Massimiliano Vado
Massimiliano Vado

Massimiliano Vado: un mestiere bellissimo e vale la pena viverlo

Ritroviamo l’attore Massimiliano Vado, attualmente nelle vesti di regista, alle prese con lo spettacolo teatrale, “Fiori d’acciaio”.

Un uomo vicino agli animali, sicuro di voler vivere un mestiere che ama, che vale la pena affrontare..

Ben ritrovato su La Gazzetta dello Spettacolo, Massimiliano Vado. Parliamo subito di “Fiori d’acciaio” e di come si è sviluppato il tutto..

Parliamo di una ripresa, per il terzo anno consecutivo, sempre sotto la produzione di Francesco Bellomo e per il terzo anno cambia anche il cast. Dallo scorso anno resta soltanto Martina Colombari in un allestimento ex novo, per l’occasione legata a Milano, con la speranza che le attrici non cambino più, seppure i rapporti con le ex protagoniste siano comunque ottimi.

A tal proposito, quanto è coeso questo nuovo cast costituito, appunto, dalla Colombari e da Barbara De Rossi, Cristina Fondi, Gabriella Silvestri, Alessandra Ferrara e Caterina Milicchio?

Una grande parte della responsabilità è sicuramente loro perché soltanto lavorando in ascolto è possibile essere uniti. Personalmente tendo a scegliere persone che sono in grado di ascoltarsi, dunque sono ben coese, incantevoli.

Max, a tuo avviso quale punto di forza è racchiuso in questo spettacolo?

Il punto di forza è prettamente femminile. Mi sono chiesto perché lo dirige un uomo ma, se vado a contare le persone dirette, mi rendo conto che quelle di sesso femminile sono maggiori. Ritengo, dunque, di avere una sensibilità che si sposa di più con quella femminile. Il punto di forza risiede proprio nel poter rappresentare una vera e propria unione di generi che può essere molto potente.

Ci siamo sentiti, non molto tempo fa, per l’occasione legata a “Guida pratica per coppie alla deriva“, uno spettacolo teatrale al fianco di Danila Stalteri. Cosa puoi anticiparci, dunque, al di là di questa regia sul tuo futuro artistico?

Ti confesso che non avevo più alcuna voglia di fare l’attore. Lo scorso settembre, però, ho incontrato proprio Danila Stalteri, con questa proposta, e penso proprio che lo riprenderemo. Danila è un’attrice sopraffina come poche e non è detto che non si riesca a realizzare anche un’ambizione comune. Successivamente ho, invece, incontrato Puccioni che mi ha portato a fare l’attore in un progetto storico, con Luca Gaeta abbiamo rimontato l’Amleto, con la Guerritore siamo stati in tournée per tre mesi.. insomma, tanti incontri belli, che mi hanno riportato fin qui.. ancora tutto da costruire ma c’è tanto che vorrei continuare a fare e, primo tra tutti, l’attore.. (ride)

Per quanto ami essere un attore non ti dispiacerebbe, quindi, continuare anche un discorso legato alla regia..

Non mi annoio mai e sarei felice di continuare a fare entrambe le cose! I tempi sono dilatatissimi, le attese lunghe, ma davvero è un mestiere bellissimo.. vale la pena viverlo!

Ad inizio telefonata abbiamo parlato di animali, un amore più che puro, condiviso, imprescindibile. Tante cose sono accadute negli ultimi tempi. Quale idea hai sviluppato a riguardo?

Credo che i maltrattamenti verso gli animali, purtroppo, siano sempre esistiti. Ora, per fortuna, se ne parla e si ufficializza il fatto che valgano quanto noi. Il mio cane, Renato, mi è stato vicino in un periodo particolare. Con Elisa Di Eusanio abbiamo anche realizzato una puntata zero di una serie ambientata in una vera e propria area cani. Gli animali, certo, non sono per tutti, ma chi mette in discussione il proprio tempo libero per dedicarlo ad un cucciolo, ne avrà di certo il suo giovamento.

Puoi anticiparci altro sul tuo futuro artistico, Massimiliano Vado?

Ho un progetto ma credo che per realizzarlo ci vorrà qualche anno. Al momento continuo a fare l’attore e a studiare e penso prenderò parte ad una fiction, “Le onde del passato”, al fianco di Anna Valle.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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