Incontriamo oggi Davide Torriero Pompa, giovane artista, nato e cresciuto a Lanciano, nel cuore dell’Abruzzo, che è il regista del nuovo corto Oltre l’oscurità.
Nonostante la laurea in “Tecniche del costruire” all’Università degli studi Gabriele d’Annunzio di Chieti e Pescara, ha sempre avuto necessità di esprimersi artisticamente. Studia teatro presso la scuola pescarese Spazi Mentali Occupati, scuola orientata anche verso la recitazione cinematografica: qui capisce che dietro la macchina da presa c’è un mondo che lo affascina.
Così va a Roma per seguire diversi workshop: aiuto regia, regia, sceneggiatura, organizzazione della produzione e montaggio. Frequenta anche un corso di sceneggiatura presso la Scuola Holden di Torino. In questo periodo scrive la sceneggiatura di quello che sarà il suo primo cortometraggio, “Oltre l’oscurità”. Lo realizza nel 2019, ed è distribuito da Vivi Distribution. Continua a studiare e a scrivere storie per il cinema, con la determinazione di riuscire a vivere di questo un giorno.
Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo a Davide Torriero Pompa. Sei il regista del cortometraggio Oltre l’oscurità. Ci descrivi questo progetto?
Grazie mille e un saluto a voi! Questo cortometraggio è un dramma ambientato nella seconda guerra mondiale, nel cuore di un’Italia distrutta dalla brutalità nazista e sorretta dallo sforzo sovrumano della lotta partigiana. Questiragazzi non avevano più nulla nel loro presente, ma il loro cuore batteva forte per ricostruire tutto rischiando tutto, anche la loro vita.
Come nasce l’idea di scrivere e girare questa storia?
L’idea nasce confrontando la mia generazione con quella degli anni ‘40. Io ho la stessa età dei personaggi ed ho paure per cose banali se messe in confronto alle loro. Così ho cercato di creare una storia che raccontasse le loro paure, il contesto sociale, e ciò in cui credevano. La domanda che mi sono posto è: quando il presente e il futuro sono distrutti, quando vedi la morte tutti i giorni, quando sai che il prossimo a finire potresti essere tu, come è possibile continuare a sperare che la vita continui? In poche parole, ho cercato di raccontare la disperata speranza di un disperato.
Oltre l’oscurità racconta l’Italia del 1943. In che modo ti sei documentato per raccontare quel periodo?
La mia città, Lanciano, è medaglia d’oro al valor militare per la lotta partigiana. Il 5 e 6 ottobre 1943 sono stati uccisi tanti ragazzi per mano nazista, e li ricordiamo come gli “Eroi ottobrini”. È una storia che conosco da tanto, ma che ho approfondito in quest’ultimo periodo dopo aver curato la sceneggiatura di una docufiction proprio sugli eroi ottobrini, attualmente in postproduzione,per laregia di un grande videomaker, Enzo Francesco Testa, nonché direttore della fotografia di Oltre l’oscurità. In Abruzzo inoltre è nata la Brigata Maiella, un’organizzazione partigiana che ha fatto impallidire l’invasore e ha avuto il riconoscimento delle truppe alleate come forza armata. La Linea Gustav passa a pochi chilometri dalla mia città. Insomma, sono stato fortunato nel trovarmi qui, dove quel pezzo di storia si respira ancora.
Quale messaggio speri colgano gli spettatori, guardando questa storia?
In questo periodo storico tanti ragazzi sono abbandonati a sé stessi. Sbagliano scelte di vita, percorsi di studi, non si chiedono realmente qual è la propria strada, che occupazionepossa renderli felici e produttivi per la società. Ne conosco tanti a cui sembra caduto il mondo addosso. Voglio dire soprattutto a loro che la speranza è un’arte fondamentale per la vita.Bisogna riscoprirla per riedificare la società di oggi. Ci è stata donata un’anima che dobbiamo difendere a tutti i costi perché è immortale.
Quali sono i progetti futuri di Davide Torriero Pompa?
Ho diverse idee per il futuro. Scrivo concept per lungometraggi, serie e cortometraggi in continuazione. In particolar modo sto portando avanti il progetto per un lungometraggio con il quale spero di attirare presto l’attenzione di un produttore! Ovviamente tutto questo materiale è Top secret!