Philip Abussi
Philip Abussi

Philip Abussi: parliamo di industria musicale e AI

Incontriamo Philip Abussi, classe 1979, è un imprenditore nel settore musicale, Compositore, Music Producer & Supervisor, esperto di Intelligenza artificiale, Sound Artist Direttore Musicale di diversi progetti musicali per brand e show internazionali, è un volto noto nell’industry pubblicitaria italiana.

È cresciuto musicalmente ispirandosi ai consigli di Riz Ortolani, dedicandosi allo studio e alla sperimentazione dell’universo sonoro, alla composizione di brani di diversi generi, dalla Classica all’Elettronica, dal Jazz al Rock.

Philip Abussi benvenuto sul quotidiano “La Gazzetta dello Spettacolo”. A quando risalgono i primi passi nel mondo della musica? Ci racconta brevemente il suo percorso professionale fino ad oggi?

Sono sempre stato affamato di musica sin da quando ero molto piccolo. Ricordo di aver ascoltato qualsiasi cosa mi piacesse, senza fissarmi su un genere musicale in particolare. Il mio primo approccio alla composizione musicale è avvenuto grazie alla mia madrina Tiziana Scotto, una donna con amicizie speciali, tra cui quella con Nada che ho avuto il piacere di conoscere moltissimi anni fa. A Milano ho inaugurato la mia carriera come compositore per il settore pubblicitario e, successivamente, ho co-fondato Mokamusic. Ho avuto l’onore di firmare campagne per grandi brand, offrendo consulenza musicale e creatività. Ho coltivato altri settori come il cinema, firmando diverse colonne sonore per lungometraggi, tra cui Ferrari 312b; l’alta moda, componendo musica per sfilate e partecipando a progetti come l’app Miu Miusic del gruppo Prada, per la quale ho avuto il piacere di affiancare con la mia musica artisti del calibro di Frederic Sanchez e Dardust; i grandi show internazionali, come quello per l’inaugurazione del palazzo della compagnia petrolchimica SABIC in Al Jubail (Aprile 2023), o lo show di Riyadh Expo 2030 a Parigi (novembre 2023), e la celebrazione dei 70 anni di Ferrari a Maranello (settembre 2017); l’arte, con progetti legati anche all’intelligenza artificiale come “Mapping the NFT Revolution” di Mauro Martino esposto al MEET di Milano; i progetti immersivi come l’esperimento multisensoriale Calé Fragranze d’Autore, che ha goduto di un successo internazionale. Il bello del mio lavoro è che la musica è ovunque; basta mettersi in ascolto.

Sta conducendo una ricerca in ambito di music neuro-marketing. Ovvero? Può spiegarcelo meglio Philip Abussi?

Molti anni fa ho sentito la necessità di intraprendere un percorso di ricerca che ha visto la luce nel 2016, con la presentazione di “Inside the Music, the Music Inside” all’Italians Festival, e ha proseguito la sua strada nel 2017 con il titolo “I Brand sono conversazioni” all’evento Brandy. In questi contesti ho presentato il frutto della ricerca, volto a spiegare l’impatto che il suono e la musica hanno sugli abitanti del pianeta a vari livelli di profondità. Mi baso sul semplice punto di partenza che, possedendo 5 sensi, le informazioni che arrivano alla corteccia celebrale non possono limitarsi soltanto alla vista, troppo spesso sopravvalutata.

Riz Ortolani il suo mentore? Cosa ci può dire in proposito?

Fu durante il periodo natalizio di molti anni fa che feci ascoltare per la prima volta il brano intitolato “Foglie” al mio prozio Franco Prosperi, regista di Mondo Cane, il quale decise di mettermi in contatto con un suo caro amico e collaboratore: Riz Ortolani. Il Maestro Ortolani mi invitò nella sua villa di Roma dove viveva con la moglie, la grande Katyna Ranieri; andai con mio padre e gli proposi di ascoltare il brano. Dopo diversi ascolti, il Maestro si aprì in un dolcissimo sorriso, si mise al pianoforte mostrandomi come il brano si sarebbe potuto arricchire di ulteriori colori, chiamò Katyna per invitarla all’ascolto. Mi disse con determinazione che avrei dovuto continuare a fare musica e mi lasciò con una riflessione: “ricorda che ci sono stati compositori che sono letteralmente impazziti per trovare una sola nota, quella singola nota giusta che avrebbe completato perfettamente la fitta trama compositiva”. Fu uno dei giorni più emozionanti della mia vita.

Philip Abussi ha collaborato in campo pubblicitario con tanti brand di fama nazionale ed internazionale. Case automobilistiche, maison di moda, istituti di credito…. Cosa significa produrre ‘musica’ per campagne e marchi così rilevanti? Ci può far entrare nell’iter della sua realizzazione? Dall’idea al concepimento finale, come si snoda il ‘percorso’ sia creativo che materiale?

Quando compongo non penso solo al brand, mi concentro sui suoi valori e soprattutto sulla storia che vuole raccontare nello specifico. Nel caso di composizioni per la pubblicità, così come in generale accade quando si crea musica per le immagini, il risultato non deve essere soltanto allineato alla storia ma deve avere anche la capacità di trasmettere al fruitore ulteriori informazioni ed emozioni.

Cerco di immergermi il più possibile in essa e di capire quale potrebbe essere il miglior approccio musicale, sia da un punto di vista creativo che culturale. Altri aspetti molto importanti sono l’arrangiamento, la punteggiatura e gli appuntamenti con le immagini, fondamentali per creare un legame indissolubile con il montaggio video. Una volta concepita questa “griglia”, arriva il momento di suonare. Di solito questo processo avviene inizialmente in virtual instruments e cioè fissando l’idea musicale utilizzando solo il computer. Una volta approvato il brano creato con strumenti virtuali si procede con la registrazione in studio di tutti gli elementi necessari. Un buon mix audio e un mastering, che servono a bilanciare al meglio gli elementi sonori all’interno dello spazio acustico, sono lo step conclusivo.

Ora ci parli nel dettaglio dell’ultimo evento Roma Omnium per il progetto RomaAlmago.

Si tratta di un progetto realizzato insieme alla Casa delle Tecnologie Emergenti, quest’ultima frutto dell’impegno preso dall’assessora allo Sviluppo economico di Roma Capitale, Monica Lucarelli.
Roma Omnium è un’opera audiovisiva creata interamente con l’ausilio dell’intelligenza artificiale che raccoglie in un unico elaborato artistico le 5 immagini vincitrici del progetto RomAImago, presentato il 14 dicembre 2023 a Roma.

Dopo aver avuto il grande onore di ispirare il progetto ROmAImago con la precedente opera audiovisiva “Roma Pons Mundi”, anch’essa frutto di un dialogo con l’intelligenza artificiale, ho scelto di rielaborare le immagini futuristiche della città di Roma generate con l’A.I. dai 5 finalisti del progetto, nella creazione di un’opera collettiva unica.

Il messaggio è quello di promuovere il senso di unione: Roma Omnium è un’opera che vuole testimoniare la possibilità di ispirare e connettere le persone combinando arte e innovazione tecnologica, e che evidenzia la necessità di un cambiamento positivo nella società sottolineando l’importanza di spostare l’attenzione dall’individuo al collettivo.

Quale impatto avrà l’intelligenza artificiale nel futuro secondo Philip Abussi? Quali saranno i trend del prossimo anno?

Esistono dei pro e dei contro. Ciò che si teme maggiormente è l’arrivo del fenomeno chiamato “singolarità” e cioè di quel momento storico in cui si arriverà ad una intelligenza artificiale elevata che sarà in grado di superare le capacità cognitive degli esseri umani. C’è da chiedersi se, quando sarà giusto il momento, questa intelligenza superiore sarà in linea o meno con la morale, il che potrebbe incidere sulla preservazione del genere umano.

La notizia più rassicurante è che il parlamento europeo con l’AI Act ha iniziato un percorso di regolamentazione nell’utilizzo di questa tecnologia, percorso destinato ad essere implementato e a stabilirsi nel tempo.

Per quanto riguarda i trend del futuro ci saranno diverse novità: dall’utilizzo dei modelli multimodali alla presenza sempre più incalzante degli Agent AI che sostituiranno gli assistenti vocali già presenti, aiuteranno nella gestione delle varie assistenze clienti e saranno in grado di comprendere il contesto e prendere delle decisioni (modello che verrà integrato anche alla robotica). Alcuni investimenti sono rivolti all’integrazione nei dispositivi wearable: immaginate di poter dialogare con AI condividendo le informazioni dai vostri smart glasses o dal vostro smart watch; altri a semplificare progettazione, creazione e programmazione, rendendo questi processi accessibili a tutti. Poi ci sono i trend che sollevano questioni etiche e sociali, come le sempre maggiori piattaforme che offrono la possibilità di stabilire un legame affettivo con un character AI fino, in alcuni casi, ad innamorarsi.

Un ultimo tema fondamentale sarà quello di distinguere sempre più le notizie fake da quelle vere, dato che le immagini e le voci create con AI diventano sempre più realistiche. Immaginiamoci quali danni potrebbero fare, ad esempio, durante una campagna elettorale.

In sostanza, se da una parte l’AI è ormai vista come la possibilità di acquisire dei super poteri, dall’altra l’argomento cruciale è quello di usarli in modo saggio… d’altronde, per citare una frase tratta dal mondo Marvel, “Da un grande potere derivano grandi responsabilità”.

Due grandi nomi tra tanti, Hans Zimmer ed Ennio Morricone. Da esperto, cosa ci può dire tecnicamente sia dell’uno che dell’altro?

Entrambi sono considerati geni musicali, soprattutto per il loro approccio alla musica per immagini. Morricone, oltre ad avere una sensibilità musicale fuori dal comune, è anche estremamente completo e preparato. La sua formazione gli permise non soltanto di comporre le sue musiche ma anche di arrangiarle e dirigerle. Lavorò anche per il panorama discografico, firmando brani di eccezionale bellezza come “Se Telefonando”, “Il Mondo” e “Sapore di Sale”. Zimmer, meno completo sotto questo punto vista, è stato invece un pioniere del suono sia per la parte tecnica che per la parte creativa. Da un lato ha fuso la musica orchestrale con quella elettronica, passando attraverso una qualità eccellente di registrazione e di campionamento degli strumenti per poi creare vere e proprie sperimentazioni sonore. Dall’altro ha reso questo aspetto un suo punto di forza distintivo, semplificando la composizione pur mantenendo il focus sull’emozionalità, così creando nuove sonorità. In entrambi, forse di più nel Maestro Morricone, avverto la grande capacità di rendere la musica memorabile ed eterna.

Bilancio ultimo anno e mission/obiettivi per il prossimo di Philip Abussi. Ha in cantiere progetti su cui sta lavorando o desidera vedano la luce nei prossimi mesi?

Devo dire che ogni anno è diverso da quello precedente. E lo dico con felicità, perché la musica è sempre presente nelle nostre vite tanto quanto lo è in moltissimi settori. Questo permette di diversificare molto e di non annoiarsi mai. Nel 2013 ho avuto la fortuna di lavorare alle musiche per spot pubblicitari; essere il direttore artistico del contest per giovani Powe2Music collaborando con Andro dei Negramaro; firmare la colonna sonora di “I Nostri Sogni”, cortometraggio con Ettore Bassi e una ventina di ragazzi disabili presentato al Giffoni Film Festival, in partecipazione con Rai Cinema Channel e in collaborazione con Film Commission Piemonte. Ultima soddisfazione lo Show acquatico a Parigi insieme a grandissimi professionisti di livello internazionale per sostenere la candidatura di Riyadh per ospitare l’Esposizione Universale del 2030, lavoro richiesto dalla Commissione Reale della città di Riyadh.

Un desiderio per il prossimo anno di Philip Abussi? Quello di comporre musica prevalentemente per il cinema, per i grandi eventi e l’arte. Raccontare grandi storie con la musica e creare sound concepts sono la mia passione e ho sempre voglia di cimentarmi in nuove sfide. Inoltre, non perdo di vista i nuovi sviluppi legati all’intelligenza artificiale. Prevedo nuovi progetti sia musicali che visivi nel corso di questo nuovo anno.

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