M’Barka Ben Taleb. Foto di Riccardo Piccirillo
M’Barka Ben Taleb. Foto di Riccardo Piccirillo

M’Barka Ben Taleb: i concerti a Napoli

Una artista che rappresenta la sintesi di una missione artistica che mette in relazione le radici comuni di popoli diversi, attraverso contaminazioni frutto di nuove e sempre più varie sperimentazioni musicali: parliamo di M’Barka Ben Taleb.

M’Barka Ben Taleb. Foto di Riccardo Piccirillo
M’Barka Ben Taleb. Foto di Riccardo Piccirillo

Il suo percorso musicale che divulga le identità di terre e genti, fondendoli in un unicum “mediterraneo” dove si abbattono i muri e si allargano gli orizzonti, conservando e rispettando le tradizioni di ognuno.

Questo progetto unisce le tre religioni monoteiste, ebrea, cristiana e mussulmana, in una visione che si ritrova in un unico credo attraverso la musica dei singoli strumenti che, però, dal palco suonano una sola musica comune. In più, i passi della Taranta del Sud Italia, del Fazzani tunisino e della Dabka mediorientale, in un’unica, gioiosa, preghiera rivolta all’Altissimo.

Non poteva esserci, dunque, migliore occasione della manifestazione “Miti e leggende di Napoli”, organizzata dalla Regione Campania e dalle ACLI, e che avrà svolgimento in tre chiese della città di Napoli per presentare una nuova tappa di questo cammino artistico per M’Barka Ben Taleb.
Saranno, infatti, la chiesa di San Francesco di Paola, la chiesa di Santa Maria alla Stella e la chiesa di Santa Maria dell’Aiuto a fare da quinta scenografica a M’Barka Ben Taleb poliedrica artista italo-tunisina da anni residente a Napoli e definita dalla stampa “la leonessa magrebina” che anche questa volta canterà in lingua araba, francese e napoletana, mescolando melodie, suoni e vocalità creando, così, nuovi e sempre più coinvolgenti sound.

La formazione: M’Barka Ben Taleb (voce e darbuka), al violoncello Arcangelo Michele Caso, Raffaele Vitiello alla chitarre, Michele Maione percussioni e voci Francesco Di Cristofaro fiati e voce. le coriste Laura Cuomo e Simona Boo.

M’Barka Ben Taleb

Cantante italo-tunisina da anni residente a Napoli e definita dalla stampa “la leonessa magrebina”, canta in lingua araba, francese e napoletana, mescolando ogni melodia per creare nuovi, apprezzatissimi, sound. Autrice di brani di musica etnica, ha rivisitato e filtrato con la sua sensibilità diverse canzoni napoletane, tra cui Indifferentemente, nel suo primo album “Alto Calore” ispirato alla protezione dell’acqua. In più, Nun te scurda’ e Luna Rossa, senza dimenticare le rielaborazioni dei classici italiani dell’album “Passion Fruit”. Insomma, un’artista a tutto tondo che con la sua “world music” ha girato il mondo.
La sua voce è ogni giorno in onda su Rai Uno, dove interpreta “Che Mediterraneo sia”, sigla del programma Onda Blu. Collaboratrice di musicisti internazionali, ha preso parte a ben cinque film (“La stanza dello scirocco”, con Giancarlo Giannini, “Toto’ Sapore”, con i fratelli Bennato, “Passione” di e con John Turturro, e il Cortometraggio “Vedi Napoli e poi non muori” di Fernando Maddaloni, vincitore del premio Humaniter.
Ancora con Turturro ha partecipato a “Gigolo’ per caso – Fading Gigolo’”, recitando al fianco di attori del calibro di Woody Allen, Sharon Stone, Vanessa Paradise. Inoltre, nella colonna sonora di “Non c’è più religione” di Luca Miniero, ha ricevuto grandi apprezzamenti dalla critica la sua versione di un classico della canzone napoletana: “Guaglione”.

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