Goran Bregovic

Goran Bregovic al Forte di Bard

Goran Bregovic

A chiudere MusicaStelle Outdoor, Goran Bregovic

Mercoledì 24 agosto 2016 alle 21.30 Goran Bregovic sarà eccezionalmente al Forte di Bard con una data speciale fuori TOUR col suo concerto “Chi non diventa pazzo non è normale!” Il repertorio spazierà dai suoi grandi successi agli ultimi album (Alkohol e Champagne for Gypsies) con qualche anticipazione di brani del nuovo album in uscita il prossimo anno.

Goran Bregovic sarà accompagnato dalla sua storica formazione, la Wedding & Funeral Band (fiati, percussioni e voci bulgare).

L’evento è coprodotto da Forte di Bard e Office Régional du Tourisme, che hanno voluto realizzarlo in sinergia, da un lato ad eccezionale completamento e chiusura della rassegna Musicastelle Outdoor 2016 (organizzata dall’Office Régional du Tourisme) e dall’altro quale celebrazione del decennale di apertura al pubblico del Forte di Bard. La scelta dell’artista e del genere musicale, va nella direzione di ribadire l’importanza dell’accessibilità per il più vasto pubblico possibile dei siti e progetti culturali valdostani. In tale senso simbolicamente va anche letta la gratuità della serata, sino a esaurimento dei posti, che saranno prevalentemente in piedi onde favorire la festosità dell’atmosfera e la possibilità di danzare i ritmi balcanici.

Per il pubblico sarà impossibile resistere ai ritmi travolgenti e alle sonorità fragorose di queste due ore di pura energia.

“…sonorità fragorose, selvagge, un po’ alticce, affidate agli ottoni, alternate ad altre solenni, toccanti. Affascinanti le voci delle due coriste bulgare, le cui voci ben si sposavano con le trombe e il sax, incantando specialmente il pubblico quando hanno affrontato il tema del “Tempo dei gitani”, con la soave “Ederlezi”, che dà anche il titolo al cd-antologia delle colonne sonore di Bregovic. È una mistura scoppiettante, che fonde il jazz, tanghi e ritmi folk slavi, suggestioni turche e vocalità bulgara, polifonie sacre ortodosse e moderni battiti pop con quel pizzico di elettronica che non guasta.

a si potrebbe definire “world music”, sound cosmopolita. Una musica che si balla. Dappertutto. Prima sulle gradinate, ma che poi finisce per far scatenare in platea persino il pubblico più colto, quello abituato ad ascoltare in silenzio dalla prima fila. E quando Bregovic esegue di fila le celeberrime “Marushka”, “Gas gas” e “Kalashnikov”, l’anfiteatro rischia davvero di esplodere tant’è il ritmo impresso dall’orchestra e dal pubblico che, tra strumenti e battiti di mani, si fondono in un tutt’uno”. Pomigliano Jazz 2015 – recensione di Rocco Fatibene.

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