Gaetano Bruno
Gaetano Bruno

Gaetano Bruno: nessun limite al mio percorso artistico

Un primo libro realizzato per l’attore Gaetano Bruno, “Le mirabolanti peripezie di Casimiro La Trippa”, un cuoco di corte, del Re Ferdinando Altezzone, artefice del rendere nota la gastronomia siciliana in ogni dove.

Un lavoro a cui Bruno tiene molto, di cui ci parla con reale piacere, con la speranza che possa essere letto da grandi e piccoli. Un uomo che non ha mai posto alcun limite al suo vissuto, alla voglia che ha di mettersi sempre in gioco.

Il testo raccontato per la rubrica “Libri e Scrittori” è disponibile di seguito:

Ben ritrovato su La Gazzetta dello Spettacolo, Gaetano Bruno. Raccontaci di come ha preso vita il tuo libro, “Le mirabolanti peripezie di Casimiro La Trippa”, dei motivi che ti hanno spinto a dargli vita?

Il libro nasce da una forte necessità di creare una bolla di libertà artistica a 360 gradi, mostrandosi in un’ottica diversa rispetto al solito ruolo da attore. Scrivere comporta l’essere regista, macchinista, comparsa, runner per creare un mondo fatto di personaggi che possano muoversi assecondando l’idea che tu hai della storia in sé. Il personaggio, Casimiro La Trippa, nasce, invece, da un laboratorio di drammaturgia importante, realizzato qualche tempo fa all’interno di un progetto chiamato Teatro Utile dei Filodrammatici di Milano. Un drammaturgo africano, in quell’occasione, ci diede il compito di creare un personaggio che potesse essere messo in difficoltà dai suoi tanti antagonisti, così è nato il tutto, anche grazie a mia figlia, a cui ho dedicato gli sviluppi di questa storia. Una trilogia, un libro edito da Baldini e Castoldi, pubblicato da Elisabetta Sgarbi con prefazione di Carlo Lucarelli, parla di un cuoco, tale Casimiro La Trippa, appunto, molto bravo, specie nella sua amata Sicilia. Una favola legata ai temi della magia, della morte, dell’orgoglio, con un protagonista in grande affanno..

Da ciò che sento vi è molta Sicilia in questa tua favola, simbolo di un sentimento mai sopito per la tua terra..

Si, ho voluto rendere protagonista questa bellissima terra, così come colui che ha realizzato i disegni che hanno dato ‘forma e colore’ a questa storia, Igor Scalisi Palminteri, pittore palermitano.

Una prima scrittura, Gaetano Bruno, un primo libro..

Si, il primo piede che metto, con questa favola, in tale ambito.

Quali consensi ti auguri di poter raccogliere attraverso questa nuova esperienza?

Non mi aspetto dei consensi ma sono sorpreso, piuttosto, dalla grande ondata di affetto da parte delle persone. Sono in molti ad aver prenotato una o più copie a scatola chiusa, felici di potermi seguire anche in questo nuovo percorso. Mi auguro possa essere letta da tutti, dai grandi e dai bambini.

Da qualche tempo sei papà, Gaetano e, come dicevi, hai avuto modo di leggere questo tuo progetto a tua figlia..

Adesso ha otto anni, Anna, ma dai tre ai quattro anni ero solito raccontarle storie di sogni in cui ero inciampato.. Sogno dopo sogno, dopo un periodo di pochi sogni, è riapparso Casimiro La Trippa. È stata, in poche parole, lei a spingermi ad andare avanti con questo racconto, a darmi fiducia, a chiedermi cosa facesse, di volta in volta, questo personaggio..

Dove potremo vederti prossimamente?

Attualmente sono in onda ne “Noi siamo leggenda”, serie per Rai 2 e, prossimamente, potrete vedermi nel ruolo di Giacomo Matteotti ne “M. Il figlio del secolo”, serie per Sky, diretta da Joe Wright, a cui devo tanto. È stato un vero privilegio poter essere diretto da lui. Uscirà, in seguito, il film di Pasquale Scineca, basato sulla figura del giudice caduto sotto i colpi della codardia mafiosa. In tale occasione vestirò i panni di Cesare Terranova per poi essere, al cinema, nel film di Giorgia Farina, “Ho visto un Re”, e nel film di Stefano Lorenzi, “Afrodite”. Non ultimo, sarò ne “Il Gattopardo” ad opera di Tom Shankland.

In una recente intervista hai dichiarato che per te i limiti non sono mai stati un ostacolo, bensì una maggiore possibilità di crescita..

Si, non mi limito mai, benché mi sia capitato di dare dei no a delle proposte, perché magari sulla carta non mi era di reale interesse la sceneggiatura, ringraziando. Credo, ad ogni modo, che i limiti rappresentino una grande opportunità. Tornando alla favola di Casimiro La Trippa, ad esempio, se lui non avesse avuto un limite dettato dal suo orgoglio, la storia non avrebbe avuto motivo di essere. Ad ogni modo, avere chiari i propri limiti è una grande possibilità perché può portarti a sbloccarti, a superarli, quei limiti.

Nel tuo percorso artistico vi è tanto, così come l’essere presente in film importanti come Mission Impossibile – Dead Reckoning Part One, del 2023, The House of Gucci e tanto altro, al fianco di attori molto noti, internazionali. Cosa manca ancora al tuo essere attore?

Da questo punto di vista sono un privilegiato ma manca ancora molto. I registi straordinari con cui ho avuto modo di lavorare hanno avuto un occhio molto attento nei miei confronti, puro, ma credo si potesse rischiare, osare di più. Lì dove tali possibilità non ci sono state, ho cercato di crearmele da solo, come con questa favola, ad esempio.

Abbiamo avuto modo di ‘conoscerti’ in ruoli sempre diversi, dal buono al cattivo ma, quanto è stato difficile lasciare andare ogni singolo personaggio o, semplicemente, quello che ti ha regalato maggiore piacere?

Il ruolo che mi ha permesso di esprimermi al meglio devo ancora interpretarlo. Certo, ho interpretato ruoli a cui sono ancora oggi affezionato, che siano stati buoni o cattivi. Se proprio devo pensare ad un personaggio, mi vedo percorrere un lungo corridoio con delle porte da aprire, in cui abitano tutti loro. Ho amato il vissuto avuto nel film di Roberto Andò, in cui ero un poveraccio, così come quello interpretato ne “Il cacciatore”, che mi ha permesso di avvicinarmi ad una possibilità criminale spinosa, essendo realmente esistito quel personaggio. Potrei citarne tanti altri..

Che bilancio ne fai di questo tuo anno, Gaetano Bruno?

Un bilancio sempre in attivo, caratterizzato dal fatto che noi attori abbiamo sempre la possibilità di poterci esprimere attraverso la creatività. Siamo dei privilegiati a poter dare sfogo a tutto ciò, a poterci godere questo viaggio.

A tal proposito, cosa vorresti dire ai nostri lettori affinché possano acquistare il tuo libro?

Consiglio di acquistare questo libro perchè credo sia bello leggere una storia insieme ai propri figli, affezionandosi insieme ai personaggi che la caratterizzano e godendo di una narrazione ben realizzata, con dei disegni a contornare il tutto. Penso sia bello poter seguire le mille peripezie di questo simpatico protagonista..

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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