Suggestioni all’Imbrunire al Parco del Pausilypon giunge alla XIII edizione la manifestazione ideata e curata dal Centro Studi Interdisciplinari Gaiola Onlus, d’intesa con la Soprintendenza Archeologica di Napoli e con il Patrocinio della Regione Campania e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli.
La XIII Edizione di “Pausilypon Suggestioni all’Imbrunire”, ideata e curata dal Centro Studi Interdisciplinari Gaiola Onlus, d’intesa con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli.
La Rassegna è giunta alla sua XIII Edizione e rappresenta ormai un consolidato appuntamento culturale con la musica e il teatro nella straordinaria cornice dell’antica Villa d’Otium del Pausilypon del I Sec a.C.
L’ evento sarà presentato lunedì 4 luglio, alle ore 11.00, presso le Salette Pompeiane del Palazzo Reale di Napoli, con gli interventi di: Luigi La Rocca, Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli; Enrico Angelo Stanco, Funzionario responsabile Parco Archeologico Pausilypon; Paola Masucci, Presidente del CSI Gaiola Onlus; Serena Improta, Direttore artistico della Rassegna.
Ricordando qualche passata edizione, lo staff ha accompagnato il pubblico attraverso la grotta e la Storia, da Cesare e le villae d’otium fino alle strutture di epoca borbonica per poi consentire l’ingresso all’anfiteatro, dove abbiamo atteso l’ingresso degli artisti, mentre il vento faceva vibrare il bar chimes; Francesca Rondinella, splendida interprete di questo viaggio in cui siamo tutti “voci erranti”, si lascia precedere dalle note della fisarmonica che il maestro Cincotti suona con poetica competenza per spaziare in un repertorio che tocca brani francesi (Youkali, ad esempi, in cui non si rimpiange il falsetto di Teresa Stratas, o Les feuilles mortes con degli interessanti inserti testuali in napoletano) ma anche canzoni scritte da entrambi, come “Sciulia sciulia”; la sua voce profonda parte dal diaframma, ma, in realtà arriva da lontano, come la musica che porgono garbatamente al pubblico, nuda e cruda, suono e voce.
Infatti, per espressa volontà del direttore artistico, i brani vengono eseguiti senza alcuna amplificazione per evitare di violare il sito con palchi, strutture per l’illuminazione e amplificazione di vario genere; ma “Canzone appassiunata”, nell’arrangiamento già ascoltato in “Neapolis in Fabula” (cd di Giosi Cincotti recentemente ristampato), non ne soffre affatto soprattutto perchè la Rondinella ha una presenza scenica notevole, da teatro greco, assolutamente in tema con con il senso dello spettacolo. Tra “Historia di un amor”, passione e pronuncia impeccabile, e “Chi tene ‘o mare” con una splendida intro al piano, fa capolino anche Astor Piazzolla nella fisarmonica di Cincotti, il quale si presta a fare pure il rumorista con lo Spring drum per far si che la risacca mare di Nisida si senta anche sulla collina di Posillipo e pizzicando le corde del piano a dita nude, invece che con i martelletti.
Infine, “Marechiaro” unisce, per pochi secondi, diverse sponde del Mediterraneo e il pubblico a Napoli comincia a muoversi a ritmo di Sirtaki, fino ad arrivare al ritmo parossisitico di Casatschok, con il sole che ormai è tramontato, e questo viaggio che ci ha riportato alla realtà da cui eravamo partiti: una città che ha tanto da offrire e molto ancora da scoprire.