Copertina di Shin Lupin e di cioè
Copertina di Shin Lupin e di cioè

Cioè e le riviste anni 90, il decennio delle pubblicazioni con i gadgets

Gli ultimi anni del XX secolo hanno rappresentato un punto di svolta davvero epocale: oltre al Millennium Bug (rivelatosi poi una grande bufala), erano gli anni della prima timida commercializzazione di internet e dei cellulari (pensate che il mitico Nokia 3310 nasceva solo nel 2000 ed era considerato un telefono avanguardia), stava nascendo di conseguenza il concetto di “multimedia” (pubblicazioni che uniscono testo, immagini, video e audio).

Copertina di Shin Lupin e di cioè
Copertina di Shin Lupin e di cioè

Sempre legato al mondo dell’editoria è in quegli anni che nasce la moda, seguita ancora oggi, delle riviste settimanali e mensili vendute insieme a gadgets di vario tipo, che potevano essere trucchi, portachiavi, bigiotteria (come nel caso delle riviste per ragazze), ma anche libri, CD-ROM e DVD.

Dal Giappone, con amore

Continua in questo decennio l’exploit dei manga giapponesi, già iniziato a metà degli anni ‘80, grazie anche all’azione dei cosplayers che portano in giro per le città di tutto il mondo i personaggi di quei fumetti che non sono più un fenomeno elitario.

Nelle edicole si trovano con sempre maggiore frequenza i volumi di Lamù (dal 1991), Ken il Guerriero (dal 1990), Ranma ½ (sebbene arrivato in Italia alla fine degli anni ‘80, è durante il decennio successivo che conosce una grandissima diffusione, grazie anche ai cartoni animati mandati in onda dalla TV), Dragon Ball (primo in Italia, nel 1995, a mantenere l’originale senso di lettura) e riviste contenitore come Japan Magazine o Mangazine.

Verso la fine del decennio, nel 1998, viene fondata la casa editrice Planet Manga, tra le più importanti del mercato italiano: alla sua scuderia appartengono pubblicazioni come Naruto, Bleach, lo stesso Ken il Guerriero, ma anche I Cavalieri dello Zodiaco e moltissimi altri.

Riviste per ragazze: Cioè

Il vero fenomeno italiano dell’editoria di quegli anni sono sicuramente le riviste per adolescenti, che tra poster di star e starlette da attaccare in camera, test e consigli di cuore, erano le fedeli compagne delle giovani di quegli anni. Su tutte svetta indiscusso il settimanale Cioè, che dal 1980 fino all’avvento di internet e dell’era social, ha rappresentato un vero punto di riferimento, arrivando a oltre 800 mila copie vendute ogni settimana fino a oltre tre milioni al mese. Successivamente arrivarono altre proposte come Top Girl, Pop’s e Ragazza moderna, pensate per un pubblico già più grande. Quali erano però gli ingredienti di questo enorme successo?

  • I poster fronte – retro, da staccare al centro della rivista e attaccare sugli armadi, sulle pareti, dietro alla porta, dovunque. Ricordatevi che internet ancora non era così comune e l’unica maniera per avere sempre a portata i propri idoli, senza lasciarci la vista su immagini più piccole, era proprio grazie ai poster.
  • Altro che emoticon e adesivi informatici! Le copertine delle riviste per ragazze erano stickers da attaccare ovunque, dal diario (segreto e scolastico), alla scrivania e persino sullo specchio.
  • Fu proprio Cioè la prima rivista a proporre stabilmente gadgets per le proprie lettrici: i mitici Bon Bon Malizia, per molte la prima pallida forma di make-up, spazzole e pettinini, braccialetti e quant’altro. Ogni settimana c’era sempre qualcosa di diverso e necessariamente indispensabile per essere trendy. Guai a perdersi un numero!
  • Adolescenza, tempo di cambiamenti fisici… e domande! Senza internet con cui fugare ogni dubbio (anche quelli più strampalati) in pochi secondi senza lasciare, o quasi, traccia, bisognava per forza chiedere a qualcuno. Di certo non ai genitori! Queste riviste lasciavano spazio a qualsiasi domanda (anche le più assurde) da parte del pubblico proprio per provare a smantellare le assurde leggende adolescenziali, rispondendo sempre con leggerezza.
  • Vogliamo parlare dei test? Ogni numero ne aveva sempre almeno tre o quattro. Gli argomenti? Amore, principalmente, ma anche amicizie, vacanze, rapporto con i genitori. Tutto poteva essere oggetto dei test.

E per gli adulti?

Gli anni ‘90 mostrano anche un’importante evoluzione di quello che era il ruolo della donna, che pretende una sua dimensione non solo all’interno della famiglia o “occasionale” nel lavoro come negli anni ‘80. A cavallo tra questi due decenni nasce Donna Moderna (che ha da poco festeggiato i trent’anni di attività, essendo pubblicata per la prima volta nel 1988), ma anche La Repubblica delle Donne (nel 1996).

Le mogli, le madri e le lavoratrici non cercano più solo consigli su come compiacere il proprio marito o su come tenere in ordine la casa, ma vogliono essere forti in ogni ambito, compreso quello lavorativo. L’informazione, non solo di cronaca, viene al primo posto: Focus (mensile di scienza e attualità) e Viversani e Belli (salute e bellezza) aprono i battenti proprio in questi anni.

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