Perfetti Sconosciuti

Perfetti Sconosciuti: Paolo Genovese racconta la realtà

Perfetti Sconosciuti

Mai storia più attuale quella di Perfetti Sconosciuti

Osservare la realtà con gli occhi di Paolo Genovese è un po’ come osservare la realtà con gli occhi di tutti. Perfetti Sconosciuti mette in luce sfaccettature ed i pensieri più nascosti della grande maggioranza della popolazione…italiana. Ebbene si, uno spaccato d’Italia quello rappresentato dai protagonisti che solo un occhio attento e critico come quello dello stesso Genovese, possono rappresentare sul grande schermo.

Portando all’esasperazione la visione del film, sembra di assistere più ad un documentario sulla vita delle coppie e degli amici, più che ad un film, ed anche il concetto del Grande Fratello entra in gioco con l’interesse sempre più forte che ho potuto vedere da spettatore in sala per questo lungometraggio.

Perfetti Sconosciuti

Oltre ad una storia forte e reale, complice probabilmente anche la bravura del cast. Un immensa interpretazione di Marco Giallini (Rocco) che sposato con Kasia Smutniak (Eva), mette a nudo le fragilità dell’uomo…l’uomo adulto e semplice, che seppur è riuscito a raggiungere importanti mete nella vita, resta sempre sotto l’occhio critico di chi si sente al di sopra, portandolo faccia a faccia con le sue debolezze e costringendolo a scelte importanti.

Una coppia più “normale” sembrerebbe essere quella di Edoardo Leo (Cosimo) e Alba Rohrwacher (Bianca), a costante contatto con la voglia di creare forza lavorativa da parte di lui con la conseguente riuscita fallimentare di ogni iniziativa data dal periodo storico, ed una lei che ha solo bisogno di libertà, perché si sente bene anche con se stessa.

Valerio Mastandrea (Lele) e Anna Foglietta (Carlotta) sono invece la coppia più emblematica del film, una coppia in crisi ma non all’apparenza, una coppia che vive le proprie frustrazioni e segreti tra le mura di casa, ma che comunque finge, finge, finge tutti i giorni, anche tra le mura domestiche per conservare quella parvenza di felicità. Infine, ma non per importanza, troviamo Giuseppe Battiston (Peppe), magistrale interprete di un personaggio dai retroscena molto attuali che non racconto per non “spoilerare” a quei pochissimi che ancora non hanno visto il film.

Un prodotto cinematografico da gustare, di facile comunicazione, fresco ed allo stesso tempo classico, con un tono di narrazione molto pulito che va dal romantico, al cinico, passando per il comico. Un film italiano dalle caratteristiche molto internazionali. Da vedere assolutamente…se single o se in coppia!

Su Francesco Russo

Francesco Russo, giornalista e direttore del quotidiano "La Gazzetta dello Spettacolo", comunicatore digitale ed ufficio stampa di eventi e VIP.