La straordinaria esperienza visiva di “INTERSTELLAR”

Matthew-McConaughey-in-Interstellar

Interstellar, in uscita da noi giovedi 6 novembre, è attesissimo per varie ragioni. Innanzitutto per la gran rentrée del regista Christopher Nolan a due anni da Il Cavalieri Oscuro – Il ritorno, un film così acclamato da far impallidire qualsiasi successiva opera. Poi per la performance di quel Matthew McConaughey che dopo l’Oscar per Dallas Buyers Club si è puntato addosso molti più riflettori, alcuni piuttosto fastidiosi. E, naturalmente, per il piacere di assistere ad un prodotto visivamente superbo, emozionante nella trama e negli intenti e pronto a trasformarsi in un nuovo classico del cinema. Sarà effettivamente così?

La critica americana è abbastanza entusiasta e anche i fan del regista britannico sanno che l’uomo dietro l’indimenticabile frenesia cervellotica di Inception saprà sorprendere con questa opera fantascientifica. Che racconta di una apocalittica siccità di cui è vittima la Terra, contro cui si pone un gruppo di scienziati, tra cui McConaughey e Anne Hathaway (la Catwoman del terzo film su Batman). Saranno loro infatti ad avventurarsi in un un viaggio spaziale attraverso un wormhole, alla ricerca di ambienti in cui la vita umana può avere ancora speranza. Realizzato con un budget da 165 milioni di dollari e accompagnato dalle strepitose musiche di Hans Zimmer, il film lascerà sicuramente a bocca aperta per colpi di scena ed effetti speciali ma non mancherà di disorientare con una narrazione a tratti criptica e contorta. Roba in cui il signor Nolan sguazza da sempre con maestria.

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Redazione Giornalistica