Antonio Desiderio

A tu per tu con Antonio Desiderio

Antonio Desiderio nel corso degli anni è diventato un punto di riferimento per la lirica e il balletto per il management, organizzando eventi in teatri prestigiosi in Italia e nel mondo: dall’Opera di Roma fino al Bolshoj di Mosca, con un lavoro che va dalla fornitura di artisti fino alla produzione globale. Il 2020 è stato un anno difficile anche per lui, che però ha sfruttato gli studi in giurisprudenza per insegnare legislazione dello spettacolo presso l’Istituto di Alta Formazione Coreutica di Genova diretto da Irina Kashkova. Antonio ci ha rilasciato questa intervista in esclusiva.

Antonio Desiderio
Antonio Desiderio. Foto di Barbara Gallozzi

Antonio Desiderio benvenuto. Puoi spiegarci meglio in cosa consiste il tuo lavoro?

Sono una figura poliedrica. La mia attività consiste sia come manager intermediario tra gli artisti e gli enti lirici, sia come organizzatore di grandi eventi sempre per enti lirici o privati. Svolgo questa professione da oltre 15 anni su scala internazionale.

A differenza di altri che lavorano in questo settore hai anche un brillante percorso di studi alle spalle e sei docente di legislazione dello spettacolo, quanto è importante per te questo aspetto?

Ho sempre amato gli studi giuridici e dopo la laurea in Giurisprudenza ed il Master in Management Artistico-Musicale mi sono sempre tenuto in ckstante aggiormamento per me stesso e gli artisti rappresentati. Dal mese scorso ho avuto la Cattedra di Legislazione dello Spettacolo all’Istituto di Alta Formazione Coreutica di Genova diretto da Irina Kashkova. È molto bello il rapporto con i giovani a cui poter trasmettere il proprio sapere e cercare di formarli al meglio. È una grande responsabilità che abbiamo.

Sappiamo che lavori spesso anche come giurato nelle competizioni più importanti, come si passa dall’essere giudicato per un tuo spettacolo a dover giudicare il talento di giovani artisti?

Beh, è il famoso rovescio della medaglia anche se credo siano due facce fortemente correlate. Quando metto in scena un mio progetto c’e tutto un lavoro inmenso dal più piccolo dettaglio e il pubblico vede e osserca il tutto. Quando invece vengo chiamato a giudicare un talento, è questo come un dialogo tra me e il candidato che in pochi minuti deve mostrarmi tutto cio sa fare. Anche in questo caso, ci si mette in gioco in tutto e per tutto.

Hai lavorato organizzando spettacoli e fornendo i tuoi artisti nei teatri italiani ed internazionali più importanti del mondo, penso all’Opera di Roma o al Bolshoi. Ci racconti queste esperienze ed in particolare qual è quella che ti ha colpito maggiormente?

Collaboro con le grandi istituzioni liriche da tanti anni e tanti sono i ricordi. Di sicuro l’emozione più grande è stata una chiamata di Maria Grazia Garofoli, ai tempi Direttore del Corpo di Ballo della Fondazione Arena. Mi telefonò una domenica sera e mi disse che mi sarei dovuto occupare di tutto il cast dell’intera stagione di balletto e che voleva i miei artisti. E da li la mia carriera ha preso il via.

Il rapporto tra Opera, Danza e Televisione è cambiato molto negli anni grazie ai programmi della Rai, penso a Danza con Me di Roberto Bolle e a Prodigi. Sei felice di vedere questa riscoperta dell’arte alta? Pensi che debbano esserci più trasmissioni di questo tipo?

Penso che trasmissioni di alto profilo come quelle menzionate debbano essere in programmazione costante nei palinsesti ed in prima serata. Una volta questo accadeva costantemente e malgrado oggi le tecnologie si siano terribilmente evolute, nulla è a mio parere è più forte come la televisione che in ogni momento arriva in tutte le case. Credo che dopo 20 anni di reality in tutte le salse, possiamo tornare ad una televisione di maggior cultura.

Quali sono i tuoi prossimi progetti oltre la carriera di docente? Sappiamo che il covid è stato durissimo da affrontare per i lavoratori dello spettacolo, con ben pochi aiuti concreti delle istituzioni.

Il 2020 sarà di sicuro l’anno che tutti vorremmo dimenticare. Il comparto spettacolo ha sofferto e soffre ancora oltre che per il Covid stesso, per l’ignobile menefreghismo delle nostre Istituzioni che sono state capaci do tenere chiusi teatri e luoghi culturali per quasi un anno. Inammissibile. Tra i miei prossimi progetti mi recherò in Russia per Il Royal Dance Grand Prix come giurato e poi in Spagna per un Gala di Danza con il Conservatorio Professional di Danza Mariemma e la coreografie di Kristian Cellini.

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