Erika Gottardi

Erika Gottardi, mix di eleganza e di professionalità

Erika Gottardi

Incontriamo Erika Gottardi

E’ una donna solare, carismatica e ricca di vita, la conduttrice ed esperta di moda Erika Gottardi. Impegnatissima nella conduzione di eventi legati al mondo dello spettacolo a 360 gradi ha comunque trovato il tempo di scambiare quattro chiacchiere con noi…

Erika, come è avvenuto il tuo debutto nel mondo dello spettacolo?

Decisamente per caso! Io mi occupavo di editoria con Massimiliano Piccinno, il mio condirettore ed una cara amica stilista mi ha chiesto (inaspettatamente) di presentare una sua sfilata. Sono rimasta inizialmente interdetta poi ho accettato la sfida. È accaduto non solo che è stato un successo ma soprattutto che mi sono divertita moltissimo e mi sono innamorata anche di questa professione. Da qui ho pensato di intraprenderla come attività unitamente a quella editoriale che tuttora permane. Chiaramente non ci si inventa una professione dall’oggi al domani e dunque ho iniziato a studiare tantissimo e mentre studiavo accettavo piccole conduzioni anche gratuite. Ho iniziato ad avere molte soddisfazioni e, non nego, che è un attività che vorrei proseguire perché è un grande motore per me e la svolgo con infinito amore. Il merito più grande però non va assolutamente a me, ma solo a coloro che mi seguono, mi supportano e mi spronano a fare sempre meglio. Un artista vive per il suo pubblico.

Nel tuo curriculum tante conduzioni e tanta moda… Quali sono – a tuo parere – le qualità necessarie per una brava conduttrice?

Tanta voglia di imparare, capacità di osservare coloro che hanno più esperienza, assolutamente bandita qualsiasi forma di presunzione, tanto amore per la professione ed il pubblico al quale ci rivolgiamo e, sicuramente, tanta voglia di emozionarsi. Tecnicamente è fondamentale avere una corretta pronuncia senza inflessioni dialettali, un buon corso di dizione è sempre importante. Ancora più decisivo poi “il rapporto con il microfono”, può far sorridere questa affermazione, me ne rendo conto, tuttavia quando si è in scena si è “soli con il microfono” e la sua corretta gestione è alla base di una buona conduzione. La giusta distanza, i tempi di espressione né troppo veloci né troppo lenti, l’intonazione vocale e tanti, tanti, tanti altri elementi come ad esempio la capacità di “problem solving” quando accade qualche evento non previsto durante una diretta. Fondamentale la capacità di mantenere la calma, il sorriso e saper gestire la situazione senza che il pubblico ne risenta troppo. Le capacità si possono acquisire con lo studio e l’esperienza ma bisogna tener conto che è davvero fondamentale non pensare mai di aver imparato tutto. Ci sarebbe ancora molto da dire …

Dicevamo della moda… Il tuo rapporto con essa?

Tutto nasce dal wedding e dalla moda. La moda rappresenta la mia radice professionale quindi sono emotivamente coinvolta in tal senso. Personalmente credo che la moda sia sì specchio dei tempi ma soprattutto credo che sia lo specchio di sé stessi, della propria personalità e del proprio essere. Guai se così non fosse.

Come è cambiato il tuo rapporto con essa nel corso del tempo?

Io ho avuto la fortuna di vivere l’adolescenza in un periodo molto florido, non solo economicamente ma soprattutto culturalmente. Gli Anni Ottanta e Novanta hanno creato diversi stili e tendenze che hanno fatto “epoca”. Ho quindi attraversato varie fasi: dalla cosiddetta “ribellione” adolescenziale – ero una seguace folle di Madonna e dunque il mio look era costellato di pizzi, merletti, catene, croci e quant’altro – fino all’omologazione con le coetanee nel periodo del l:iceo. Ricordo questi anni con grande allegria e tenerezza.

Successivamente credo di aver seguito un percorso simile a quello di molte altre donne. Intorno ai vent’anni ho cercato uno stile mio, abiti che mi facessero sentire a mio agio e potessero esprimere al meglio la mia personalità. Chiaramente ogni look è idoneo per un occasione piuttosto che un’altra ma il mio stile non è cambiato molto negli ultimi anni. Amo le linee pulite, sobrie per il giorno e gli abiti più strutturati per la sera. Amo l’eleganza retrò degli Anni Cinquanta e Sessanta, credo che si possa essere eleganti anche con un jeans se ben abbinato. L’importante, scusi la franchezza, è sapersi guardare allo specchio e comprendere ciò che veste meglio la nostra fisicità. Purtroppo non è sempre possibile seguire i dettami della moda. Per intenderci: anche se i leggins vanno per la maggiore non tutte ce li possiamo concedere.

E con te stessa? Ti piaci o cambieresti qualcosa di te?

Ho un meraviglioso rapporto con me stessa e non cambierei nulla. Con il tempo ho imparato a riconoscere i miei difetti ed ad ottimizzarli nel modo giusto. So quali sono i miei punti di forza e di debolezza e, onestamente, non me ne faccio un cruccio. Bisogna imparare ad amarsi ed a valorizzarsi se si desidera dare il meglio di sé a coloro che ci circondano altrimenti si rischia di far passare un messaggio errato. Attenzione non parlo di presunzione o eccesso di edonismo ma di semplice, sana autostima.

Sei spesso a stretto contatto con numerose donne dello spettacolo, chi stimi in particolar modo e perché?

È vero, ho la fortuna di avere tantissime colleghe alle quali voglio bene in primis come amiche, oltre che nutrire profonda stima per la loro grande professionalità. Conduttrici, attrici, donne di spettacolo di grande carisma. Avrei molti nomi da fare: Emanuela Tittocchia, Elisabetta Pellini, Margherita Basso, Ramona Badescu, Georgia Viero, Matilde Brandi, Demetra Hampton, Nadia Bengala, Giada di Miceli, Marina Pennafina, Patrizia Pellegrino, Floriana Rignanese e molte, molte altre. Si, sono molto fortunata ad avere colleghe di questo calibro. Non posso dire il motivo per il quale stimo ognuna di loro semplicemente perché ognuna ha una personalità ed un carisma inconfondibile.

Con quale di essa ti piacerebbe fare una co – conduzione?

Mi mette in difficoltà perché ho citato tutte grandi professioniste oltre che splendide donne. Mi piacerebbe una co-conduzione con Margherita Basso ma, mi creda, il primo motivo è indubbiamente che Margherita è una delle colleghe che ho l’occasione di incontrare più spesso e perché abbiamo uno stile simile. In realtà sarei onorata, felice ed emozionata se capitasse l’occasione di lavorare con qualsiasi delle amiche su citate. Ne sarei molto lieta veramente.

Su Laura Gorini

Bresciana doc, classe 1982. Nutre fin da piccina un grande amore per la lettura, la letteratura, i libri e la scrittura.