batteria NCCP
batteria NCCP

NCCP: buon compleanno Lido Pola!

La Nuova Compagnia di Canto Popolare ha fatto gli auguri al Lido Pola con un concerto che racchiude tante cose, tante emozioni e qualche novità.

Due anni da quando il Collettivo Bancarotta 2.0 ha sottratto la storica struttura al degrado in cui versava e alla speculazione che si stava configurando; numerose sono state le iniziative volte alla restituzione di questa struttura alla fruizione sociale e alla sensibilizzazione dell’ opinione pubblica sulle tematiche del recupero dell’ area Ex Italsider. E un regalo agli abituali frequentatori del Lido Pola liberato in occasione di questi due anni di attività: ecco cosa è stato e cosa ha rappresentato il concerto della NCCP in questa sede.

Fausta VetereGianni LamagnaCorrado SfogliPasquale ZiccardiMichele SignoreCarmine BrunoMario Ciro SorrentinoAnastasia CecereMarco Sfogli hanno iniziato la loro perfomance in uno spazio già pieno: di entusiasmo, di sorrisi e di good vibes. Così pieno che l’ ottimo servizio di sicurezza (volontario anche quello, come la maggior parte delle iniziative che partono dal basso) ha impedito l’ accesso  al pubblico, in attesa del deflusso di quelli che rientravano -seppur a malincuore- a casa. I valori della tradizione campana, nucleo fondante del gruppo da 45 anni a questa parte, attirano a tutt’ oggi un pubblico composito ed eterogeneo, dove i cinquantenni seggono accanto ai ragazzi over thirty che appartengono -per loro scelta- al popolo della Tammorra. Per imparare a ballare la quale non si può prescindere dall’ascoltare e dall’ interiorizzare i brani che da sempre il gruppo propone. E’ grazie al coraggio di gruppi come la NCCP se oggi “O canto ‘ e Masaniello” non è di stretta circolazione di un gruppo di eletti intenditori e lo stesso dicasi per “Cicerenella” o “Trapanarella”; ma la NCCP non si è mai fermata, continuando a scrivere sulle vicende e sulle alterne fortune della città  (Pè dispietto, Italiella sono solo alcuni esempi) e il pubblico ha accolto con lo stesso entusiasmo sia i pezzi “storici” che quelli più recenti. 

La chiusura della serata non poteva essere che Tammurriata Nera, un classico, certo, ma anche un canovaccio per degli artisti del loro calibro: chi li ha seguiti nel corso degli anni (con tutte le defezioni e i vari cambi di formazione), sa bene che -a parte l’ inevitabile incipit del Rosario tratto dal famosissimo spettacolo teatrale di De Simone “La gatta Cenerentola”- ogni volta Fausta Vetere e Gianni Lamagna  si inventano qualcosa di nuovo per stupire il pubblico, per tornare bambini  e cominciare un gioco sempre nuovo, che li vede apostrofarsi nei modi più incomprensibili, ricorrendo alla lingua arcaica e a tutta una serie di spassose controscene, fino al delirio lirico di lei.

Il bis, richiesto a gran voce, è stata una coloratissima “Rumba dè scugnizzi” dove violino percussioni chitarre e voci si sono fuse ad una tradizione che è sempre più attuale e mai retorico viaggio au rebours; infine, l’ arrivederci a Marco Sfogli, che dopo molte collaborazioni con la PFM, entra a buon titolo in formazione in pianta stabile.

photo: immagine di copertina Francesca De Caro

photogallery: Letizia Maffei e Gilda Vignale