Linda Collini torna in teatro con “Madri o No? Io come te Unite nelle scelte che ci rendono diverse” dopo le esperienze televisive.
Si tratta di un’interessante piece teatrale di Linda Collini, Laura Feltrin e Davide Stefanato, che parla di donne e di maternità stimolando un interessante confronto che aiuti ad avvicinare mondi e mentalità diverse. L’intento è quello di trovare un terreno d’intesa tra donne che vogliono avere figli, donne che invece non vogliono averne perchè non si sentono affatto tagliate per la maternità e tanti altri temi in una girandola di sfumature e sentimenti.
Un argomento davvero attuale in un periodo in cui il fenomeno dei “childfree”, ovvero coloro che non intendono diventare madri (o padri), sta aumentando notevolmente in tutto il mondo occidentale. Una bella prova d’attrice per la Collini, che si è fatta conoscere dal grande pubblico come interprete della soap opera Centovetrine nel ruolo di Cecilia e che da anni gestisce un blog di successo dedicato proprio all’universo femminile. Al fianco della talentuosa attrice la nota interprete teatrale Laura Feltrin e con le sue “incursioni” di danza la ballerina Sara Mardegan, che si è fatta conoscere per la sua partecipazione a Ballando con le Stelle di Milly Carlucci.
Linda, il tema di questa piece è molto delicato perché mette in luce la libertà che finalmente hanno le donne di poter decidere di diventare madri oppure no, rompendo gli schemi costrittivi dei secoli passato. Come ti sei avvicinata a questa tematica?
Mi sento da sempre vicino alle donne e alle tematiche che le riguardano e quando io e Laura Feltrin abbiamo deciso di scrivere uno spettacolo che fosse rivolto a tutte le donne, nessuna esclusa, abbiamo scelto di parlare di maternità. Non c’è altro argomento che ci accomuni più della maternità, seppur da tanti e diversi punti di vista. I messaggi da diffondere a proposito sono tanti, come il messaggio di libertà di cui parli, forse il più importante. Ed uno spettacolo grazie al quale si riflette sorridendo credo sia il modo migliore di diffonderlo. O almeno di provare a farlo.
La tematica di Madri O No Io Come te Unite nelle Scelte che ci rendono diverse riguarda anche il rispetto che le donne devono avere le une nei confronti delle altre, nonostante le diversità, un po’ come suggerisce il sottotitolo. Tu credi che le donne per diventare solidali abbiano ancora tanta strada da fare?
C’è ancora tanto da fare. Siamo sulla buona strada ma il traguardo è ancora lontano. In questo dovremmo imparare dagli uomini, molto più bravi di noi a “fare squadra”.
Il tuo blog dedicato alle donne dimostra la tua sensibilità nei confronti dell’universo femminile. Credi ci sia ancora tanta strada da fare e come ti è venuto in mente di aprire questo blog?
RisoeCaffè nasce due anni fa dalla volontà di creare un luogo dove le donne potessero far sentire la loro voce e sentirsi libere di parlare di tutto senza essere giudicate creando una community di “amiche” che potessero confrontarsi su qualsiasi argomento senza la brevità stringente dei social network. Tutto questo partendo da un confronto fra me e la mia ospite del mese. Sono contenta di vedere come ultimamente siano nati molti format sul confronto tra donne, significa che l’ interesse riguardo a questo argomento è cambiato.
Come nasce l’idea di “condire” lo spettacolo Madri o no con la presenza di una ballerina volteggiante?
La presenza di Sara (Mardegan ndr) è fondamentale. “Madri o no?” prende il via da scene che mettono in luce i diversi punti di vista sull’essere o non essere madre e la danza vuole essere da raccordo fisico e ideologico fra queste diversità e rappresentare le tante sfumature dell’ essere donna ovvero ciò che ci accomuna tutte.
Durante la tua carriera ti sei fatta molto apprezzare dal pubblico. Come è avvenuto dopo il cinema e la TV il passaggio a teatro?
Mi piace sperimentare i diversi linguaggi che la recitazione permette di affrontare. Cinema e televisione mi hanno dato tanto e continuano a darmi grandi soddisfazioni ma dopo anni sentivo il bisogno di tornare a quell’emozione che solo il teatro ti puó dare.
Di “Madri o no?” sono anche autrice quindi l’emozione è doppia!
Quali sono i tuoi futuri progetti professionali?
Sono tra i protagonisti del cortometraggio Aida, per la regia di Mattia Temponi, che racconta della prima volta delle donne al voto, nel 1946. Un “piccolo” gioiello che contiene un messaggio molto importante. Mi sto impegnando personalmente per portarlo nelle scuole perchè possa avvicinare i giovani all’ educazione civica (che non viene più insegnata) e sensibilizzarli riguardo alla conquista di uno dei diritti fondamentali da parte delle donne.
Lo spettacolo è in scena il 26 e 27 ottobre a Altro Spazio, Roma, ore 21,30.