Il sogno di Galileo: un dialogo tra scienza e storia
Al Teatro Oscar di Milano, lo spettacolo “Il sogno di Galileo” che esplora i turning points della conoscenza.
Nella serata di giovedì 20 marzo 2025, alle ore 20.30, il Teatro Oscar di Milano si prepara a ospitare un evento che promette di far riflettere e sognare: “Il sogno di Galileo“, uno spettacolo scritto da Luca Doninelli che mescola teatro, storia e filosofia in un dialogo immaginario tanto affascinante quanto profondo. Protagonisti? Nientemeno che Galileo Galilei, il padre della scienza moderna, e Leonardo da Vinci, genio del Rinascimento. Un incontro onirico che ci porta a esplorare i punti di svolta della conoscenza umana, quei momenti in cui tutto cambia per sempre.
Immaginate la scena: Galileo, immerso nel sonno, riceve la visita di Leonardo. I due, separati da un secolo, si confrontano su una domanda cruciale: “Cos’è successo nei cent’anni che ci dividono?”. È un dialogo che va oltre il semplice scambio di battute, perché tocca il cuore di ciò che rende la nostra comprensione del mondo così diversa da quella dei tempi antichi. Entrambi figli dell’umanesimo, entrambi ribelli al principio di autorità del Medioevo, eppure divisi da un confine invisibile: Leonardo appartiene ancora al “vecchio mondo”, mentre Galileo spalanca le porte del “nuovo”. Ma qual è il vero punto di svolta che li separa? La matematica? O qualcosa di più grande e radicale?
Un viaggio nei turning points della storia
“Il sogno di Galileo” non è solo uno spettacolo, ma anche il primo capitolo di un progetto ambizioso: Turning Points, una serie di azioni teatrali che vogliono raccontare quei momenti epocali in cui la conoscenza umana – che sia filosofica, scientifica o persino pratica – ha fatto un balzo in avanti, cambiando il corso della storia. Pensate a Socrate che scuote Atene con le sue domande, a Cartesio che ridefinisce il pensiero con il suo “Cogito, ergo sum”, o ancora a Einstein che riscrive le leggi dell’universo. E poi ci sono loro, Galileo e Leonardo, due giganti che si incontrano in questa pièce per interrogarci su cosa significhi davvero “conoscere”.
Il progetto non si ferma qui. Da Cristoforo Colombo che salpa verso l’ignoto agli astronauti che mettono piede sulla Luna, da Brunelleschi che inventa la prospettiva a Picasso che frantuma le regole dell’arte, Turning Points vuole mappare una costellazione di momenti unici. Ma attenzione: non si tratta di una semplice lista di “grandi uomini”. Lo spettacolo ci ricorda che questi cambiamenti non nascono dal nulla, né si riducono a una formula magica. Sono il frutto di fattori complessi – culturali, sociali, tecnologici – che si intrecciano in un dato luogo e in un dato tempo. E forse è proprio questo il fascino: scoprire che la storia della conoscenza è una danza imprevedibile.
Galileo e Leonardo: due mondi a confronto
Torniamo al nostro sogno. Galileo, con i suoi telescopi e le sue leggi matematiche, rappresenta la nascita della scienza moderna. Leonardo, con i suoi schizzi e la sua curiosità infinita, incarna l’umanesimo al suo apice. Eppure, qualcosa li divide. È davvero solo una questione di strumenti, come l’uso della matematica da parte di Galileo? O c’è di più? Doninelli ci invita a scavare sotto la superficie: forse il vero punto di svolta sta in un cambiamento di mentalità, in un modo nuovo di guardare il mondo, che Galileo porta avanti e che Leonardo, per quanto visionario, non poteva ancora immaginare.
E qui sta il colpo di genio dello spettacolo: non ci dà risposte preconfezionate. “Cos’è successo in quei cent’anni?”, chiede Leonardo a Galileo, e la domanda resta sospesa, pronta a risuonare nella testa degli spettatori. È un invito a riflettere su come nascono le rivoluzioni del pensiero, su cosa spinge l’umanità a fare un passo oltre il conosciuto. E, diciamocelo, in un’epoca come la nostra – piena di innovazioni tecnologiche e dibattiti sulla scienza – queste domande non potrebbero essere più attuali.