Masa Squiat

Masa Squiat: l’esordio in NFT

Masa Squiat è il primo rapper in Italia a pubblicare il suo disco in formato NFT e noi lo abbiamo incontrato per farci raccontare “Chi l’avrebbe detto”.

Bevenuto Masa Squiat. Che generi ascolti generalmente oltre al rap?

Ascolto tanta musica anni 80/90, dal funk, al rock, alla disco, mi piace molto la roba stile Jamiroquai, i Crazy P, anche di cantautorato italiano ne ascolto parecchio.

Masa Squiat

Diciamo che oltre al rap di cui sono un nerd attingo un po’ da tutto. Resto ancora dell’idea che la bella musica sguscia fuori dai confini del “genere” .

In cosa pensi di essere cambiato rispetto al primissimo progetto “Tra sogno e realtà”?

Sono cambiato in un sacco di cose, ora ho 25 anni, in quel periodo 20, avevo una visione del mondo completamente diversa rispetto ad oggi. Posso ritenermi soddisfatto perché mi sento una persona migliore rispetto al passato. Ho combattuto tante battaglie interne che mi hanno portato una linfa e consapevolezza degli obbietivi che miro a raggiungere molto più nitida rispetto al passato.

Com’è stato aprire un live di Tedua?

È stato bello anche se il live che più mi emozionò fu l’apertura di Inoki Ness, avevo appena 18 anni.
Indimenticabile.

Tra tutti i palchi in cui hai avuto modo di esibirti ce n’è uno che ricordi particolarmente?

Ah vi ho anticipato sopra. Come dicevo nella risposta precedente, suonai a 18 anni prima di Inoki in un palco storico di Torino, il Cap10100, ottenni questa possibilità vincendo un contest di brani che metteva in palio l’apertura del suo show, ricordo che quando tornai a casa scoppiai a piangere. È stato uno dei momenti più belli della mia vita.

Come sei entrato in contatto con la crew “Hardworkers”?

Entrai a farne parte tramite il beatmaker Deal The Beatkrusher, ma a dir la verità non mi era mai piaciuta l’idea di essere inglobato in una crew, ho sempre preferito mantenere una libertà artistica,
pur collaborando con chiunque avesse il piacere di far musica. Ragion per cui dopo l’uscita di “Tra Sogno e Realtà” intrapresi la mia strada.

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Redazione Giornalistica

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