Tullio De Piscopo ed i Napoli Jazz Project

Tullio De Piscopo ed i Napoli Jazz Project ad Ercolano

Tullio De Piscopo ed i Napoli Jazz Project

Nello splendido scenario della Villa Favorita di Ercolano il 3 agosto si è svolta la serata conclusiva della XXVI edizione del Festival delle Ville Vesuviane realizzato con il contributo dell’Assessorato alla Cultura della Regione Campania. Dal 10 luglio si sono susseguiti sul palco della rassegna musicale artisti del calibro di Massimo Ranieri, Arisa, Renzo Arbore e l’Orchestra Italiana, Elio e le Storie Tese, Peppe Servillo e Solis String Quartet, e nell’ultima serata Tullio De Piscopo ed i Napoli Jazz Project.

La formazione che si è esibita ha preso vita grazie alla felice idea di Tullio De Piscopo che si è concretizzata nell’aprile del 2014 grazie alla partecipazione di Joe Amoruso al piano e tastiere, Antonio Onorato alla chitarra, Dario Deidda al basso elettrico e contrabbasso, Luigi di Nunzio al sax.

“Le finalità del progetto di De Piscopo sono quelle di ripercorrere la scala melodica napoletana integrandosi nel mood attraverso l’espressività della sua personalità musicale” specifica la nota dell’organizzazione, potendo aggiungere dopo averlo ascoltato, che gli riesce benissimo grazie al supporto dei valenti musicisti che lo compongono.

Il sogno coltivato da tempo da De Piscopo e divenuto realtà registrando l’approvazione e l’affetto del pubblico che interviene sempre numeroso ai concerti della band.

Il brano di apertura dal lungo intro ha catapultato il pubblico nel sound del Napoli Jazz Project, dove le note acute del sintetizzatore si sono unite a quelle calde della chitarra di Onorato, per passare ad un 4/4 di De Piscopo con piccoli fraseggi del sax , per giungere alla carica ritmica con un ritmo dalle venature afro-mediterranee che manda il pubblico in estasi.

La progettualità Jazz si è concretizzata col brano successivo iniziato con un hard-bebop in graduale aumento fino a divenire velocissimo passando per un tocco di funky, per poi ridiscendere al ¾ standard nel quale è emersa la bravura del sax di Di Nunzio che ha cambiato in corsa il tempo, supportato da un ottimo Deidda al basso.

Il jazz secondo De Piscopo è l’essenza di questo progetto, come nel brano eseguito in formazione quartet (senza Amoruso al piano) che partendo da una bossa si è giunti allo standard jazz, con Deidda che calzando la coppola in testa ed imbracciando il contrabbasso, ha dato vita ad un assolo partendo dall’esecuzione della melodia sulle corde per poi allungarsi con scale armoniche. Di Nunzio fa il suo assolo al centro del brano, mostrando le sue qualità tecniche. Infine giunge De Piscopo e non ce n’é per nessuno, rullando e lavorando sui tom-tom realizza le sonorità di un fuoco d’artificio scatenando gli applausi del pubblico.

Lasciato a Joe Amoruso l’esecuzione di un brano-solo dal titolo ‘J I am’, dalle armonie vellutate e qualche venatura jazz, che descrive l’immagine variopinta della sua poliedricità artistica.

Antonio Onorato ha eseguito il brano ‘From Napoli to Belo Horizonte’, dove le note del sintetizzatore di Amoruso cesellano unitamente al sax di Di Nunzio la melodia che regala note e sound al pubblico presente.

Tullio De Piscopo si è esibito in un brano-solo della durata di 7 minuti con il quale ha percorso un viaggio nella ritmica, con cambi di tempo, stacchi e riattacchi, con un gran lavoro sui piatti. Il pubblico segue spontaneamente il ritmo con il battito delle mani. Dalla percussione emergeva una melodia di fondo, che nasce dalla testa ed eseguita sugli elementi della batteria, attraverso la visione musicale di De Piscopo.

Da sottolineare il brano ‘NA-MI-NA’ incluso nell’album ‘Acqua e Viento’ di De Piscopo del 1983, che si riferisce al viaggio da Napoli a Milano e ritorno, dove ebbe la collaborazione di Lucio Dalla. Nell’esecuzione si affacciano gli influssi musicali di Pino Daniele, nel quale Joe Amoruso ha dato prova del suo talento al piano.
Per il bis sono stati eseguiti due brani il primo con una melodica interpretazione di Antonio Onorato alla chitarra, il secondo all’insegna del jazz metropolitano che riportava al sound del Neapolitan power dove chitarra e sax sono stati sostituiti da quelli elettronici, mentre il pubblico seguiva il tempo con le mani.

Su Laura Scoteroni

Partenopea di nascita, viterbese di adozione. Giornalista con la passione per la cultura, la musica di qualità, la poesia. Attraverso le parole fermo il tempo di avvenimenti, note e immagini. Scrivere per me è come respirare, se possibile senza asma.

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