Swami di Isabella Braggion è un romanzo rosa che non parla solo d’amore ma anche di gelosia, di possessività e, non meno importante, di creatività.
La protagonista, Swami, è una donna piena di talento: musicista, imprenditrice nel campo della moda e attrice, vive la sua vita sotto i riflettori, conscia del potere che riesce ad emanare ma anche della fortuna che ha ad avere vicino la sua manager, Francesca. La donna è un mastino, una stakanovista votata anima e corpo a far raggiungere a Swami il successo.
Per questo motivo ha deciso di interrompere ogni rapporto professionale e di chiudere la sua agenzia, per dedicarsi esclusivamente a Swami e alla sua carriera. Le due donne sono anche molto amiche, e trovano l’una nell’altra un’alleata, sia in campo professionale che privato: “Swami aveva trovato il suo alter ego creativo e Francesca una ragione per vivere”. Un rapporto molto intenso e ben descritto dall’autrice, che racconta senza filtri della complessità di una relazione in cui uno dei due elementi prova un sentimento più profondo, pur essendo consapevole di non essere corrisposto.
Francesca ama Swami, ma decide di mettere da parte sé stessa per far brillare la sua protetta, e di accontentarsi della sua amicizia, che per lei è un tesoro prezioso. E quando Swami si innamora di David, ella riesce a portare avanti il suo lavoro con professionalità, pur essendo spesso sul piede di guerra quando la sua amica viene ferita. David è infatti fidanzato con Jennifer e, pur provando un’irresistibile attrazione per Swami, è intenzionato a non concludere la sua relazione. Il confronto acceso e brutale tra la protagonista e Jennifer, famosa attrice americana, è uno dei nuclei attorno a cui ruota il romanzo.
Quando le due giovani donne sono costrette a lavorare insieme sul set di un film, la trama del romanzo si complica, e da love story tormentata si trasforma in un’avvincente vicenda di inganni, sotterfugi e gelosie. Isabella Braggion caratterizza con cura la sua protagonista, ma offre un adeguato spazio anche ai personaggi secondari: da Francesca a David, da Anna a Bratt, solo per citarne alcuni, l’autrice riesce a far appassionare il lettore a ognuna delle loro storie.
Storie che si intrecciano le une con le altre e che si dipanano verso un finale ricco di suspense, dove si riflette sulla natura chiaroscurale delle relazioni umane, e sul bisogno disperato d’amore, che a volte porta a esiti imprevedibili e violenti.