Elena Sofia Ricci è una di quelle attrici che non ha bisogno di presentazioni, è nel cuore della gente per le sue interpretazioni al cinema, in televisione e al teatro.
Mamma di due ragazze Emma (nata nel 1996) dalla relazione con Pino Quartullo e Maria (nata nel 2004) frutto dell’amore con il marito Stefano Mainetti, compositore e direttore d’orchestra.
Bentornata ad Elena Sofia Ricci. Hai dimostrato forza d’animo in quanto durante le riprese di Che Dio ci aiuti sappiamo che hai perso tua mamma…
Si, ero nel pieno delle riprese della quinta stagione quando sono cominciati i problemi, culminati poi con la sua scomparsa. Non è stato facile continuare a lavorare, ma l’ho fatto perché so che lei avrebbe voluto così, così mi è stato insegnato. Mia mamma era una donna di spettacolo come me, la prima donna scenografa italiana, forte, stoica, innamorata del suo lavoro e dell’arte che ne fa parte. Nello spettacolo si dice “the show must go on” e così avrebbe voluto mia mamma.
Quali sono gli insegnamenti di tua mamma che porti con te?
Come quasi ogni figlio direi che sono come sono perché sono cresciuta soprattutto con lei. Forse, però, in particolare è proprio nel lavoro che la ricordo costantemente: è anche per questo motivo che ho voluto dedicarle il Nastro d’Argento vinto alla fine di Giugno per “Loro” il film di Paolo Sorrentino.
E’ anche merito suo se oggi sono la donna che sono, ogni battuta che pronuncio è piena di lei. E’ stata una combattente, nella vita e nel lavoro. Io sono cresciuta con lei sui set, mi ha insegnato il rispetto del lavoro e dei lavoratori, mi ha insegnato l’onestà intellettuale e cos’è la dignità. Spero le mie figlie, qualsiasi lavoro intraprendano, seguano gli insegnamenti della nonna.
Dal 10 Gennaio su Rai Uno la quinta serie di Che Dio ci aiuti. Cosa dobbiamo aspettarci da Suor Angela?
In questa quinta serie Suor Angela vivrà una profonda crisi come donna e come suora. Affronteremo tanti temi d’impatto e dolorosi come il femminicidio, l’abbandono dei bambini e la morte. Penso che questa quinta serie sia una delle più belle. Tutti noi attori siamo andati “oltre” il nostro personaggio, abbiamo osato di più. Affronteremo, tutto però con la leggerezza e l’allegria che ci contraddistinguono ma vedremo un Suor Angela molto più “umana” delle passate edizioni.
Poi c’è un progetto tutto tuo: ES. Di che si tratta?
ES è una storia d’amicizia, ma allo stesso tempo la fragranza della mia vita e un ricordo della mia infanzia: il profumo, è composto anche da un’essenza che mi era stata donata da una mia carissima amica, Silvia, quando eravamo ragazze. Quel profumo mi caratterizza e le mie figlie mi riconoscono da questo. Sebbene la quantità di profumo che mi era stato regalato era davvero cospicua ma non infinita, infatti un paio di anni fa ne erano rimaste solo un paio di gocce. Una ventina di anni fa rimasi incantata dal profumo che indossava la mia amica Giuppy Izzo: si trattava del talco della Farmacia e Profumificio del Castello di Genova: un aroma buonissimo ed avvolgente, che a mia volta ho cominciato a usare regolarmente mescolandolo con l’olio regalatomi da Silvia.
Un paio di anni fa, presa dal panico che la mia essenza antica stava per finire inviai a Caterina, naso della famiglia Roncati e proprietaria della farmacia del Castello di Genova. Con lei ho cominciato una fitta corrispondenza, fatta di chiamate, messaggi, incontri, storie e fragranze: la nostra amicizia si è incrementata e da questa amicizia è nato Es. Oltre ad avere le mie iniziali questo profumo rappresenta anche il mio “Es” la mia essenza e la mia anima più profonda, quella libera freudiana.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Ne ho diversi ma per scaramanzia preferisco non parlarne. Posso solo dire che a breve inizierò un nuovo lavoro per la televisione. Ma ve ne parlerò nella prossima intervista che faremo, intanto buon anno a tutti.