Torniamo ad incontrare Maria Giovanna Elmi, la “fatina d’Italia”, per festeggiare i suoi 83 anni in maniera particolare.
Presa nell’ultimo mese da mille impegni in trasmissioni TV in qualità di superospite, lo scorso anno Rai 1 le ha dedicato un’intera puntata monografica di “Teche tè”, che ha superato i cinque milioni di ascoltatori, per il quale l’abbiamo incontrata.
Bentornata su La Gazzetta dello Spettacolo a Maria Giovanna Elmi. Com’è sta vivendo questa estate?
Molto bene: sto lavorando molto, ma per fortuna tra questi impegni ce ne sono alcuni che mi consentono anche di rilassarmi, come il mio ruolo di madrina di Bayahibe (ndr Parco Rainbow MagicLand di Valmontone).
Che bambina era?
Ricordo che da bambina ero recalcitrante nei confronti del mare a causa della sabbia bollente, qui la sabbia chiara ovvia il problema. Ci torno volentieri, insomma; tanto volentieri da festeggiare il mio compleanno sulla spiaggia. I miei tre fratelli più grandi di me, mamma e papà, non facevano altro che coccolarmi, dunque non avevo motivo per arrabbiarmi. Ho avuto una famiglia meravigliosa.
È sempre stata tra le annunciatrici più belle. Oggi la si potrebbe definire una influencer ante-litteram.
Se ci penso è vero. Tutte noi annunciatrici abbiamo influenzato gli spettatori: indossavamo maglie, orecchini grandi, bracciali, cerchietti, cambiavamo pettinatura ogni giorno ed il pubblico ci seguiva, anche grazie ai tanti settimanali che parlavano di noi attraverso splendidi servizi fotografici. Ognuna di noi, poi, riceveva montagne di lettere a cui cercavamo sempre di rispondere.
Maria Giovanna Elmi prima donna sul palco a presentare da sola il Festival di Sanremo nel 1978, dopo l’esperienza nel 1977 accanto all’indimenticato Mike Bongiorno.
Nel 1977 Sabina Ciuffini mi regalò l’abito all’ultimo momento perché ne ero sprovvista, fui chiamata a ridosso della manifestazione. Le prime due serate andavano per radio, solo la finale era in onda. Fu anche il primo anno che ammisero i complessi in gara e vinsero gli Homo Sapiens con “Tu sei bella da morire”, Mike Bongiorno stava per annunciarlo, ma fu interrotto dalla sigla del telegiornale. Era tassativo stare nei tempi concessi dalla rete.
Il podio del 1978, (Matia Bazar – Anna Oxa – Rino Gaetano) rispecchiava i suoi gusti musicali?
Proprio l’altra sera ascoltavo Rino Gaetano con “Gianna”: il podio fu giustissimo, composto da brani davvero belli ed attuali.
Tantissime le star internazionali che ha incontrato: Sylvester Stallone e Tony Curtis, Roy Disney e Tippi Hedren, passando per Audrey Hepburn che venne a chiederle l’autografo…
La Hepburn lo domandò per suo figlio. Mi chiamò al tavolo del ristorante dov’era da sola, ma inizialmente pensai non chiedesse di me. Poi, incredula, la raggiunsi. Suo figlio Luca guardava “Il Dirigibile”, ecco svelato l’arcano… Ancora sono senza parole, parliamo di un mito del cinema mondiale! Ci fossero stati i cellulari con fotocamera avrei immortalato il momento.
C’è qualcosa che non rifarebbe?
Sicuramente avrò fatto degli errori, ma non avrei neppure voluto essere perfetta: è impossibile. Penso rifarei tutto, anche perché, ogni volta che ho agito, ci ho creduto. In quel momento, qualunque cosa io abbia fatto, l’ho compiuta con la mente ed il cuore.
Nei momenti più difficili cosa le ha dato la forza per continuare?
La certezza che la vita è fatta di alti e bassi e, come diceva la mia amica Roberta Giusti: “Si chiude una porta, si aprirà un portone” e “Quello che oggi è la tua disgrazia, domani sarà la tua fortuna”. Bisogna essere positivi per superare i momenti difficili. E’ la matematica della vita.
Quali sono gli ingredienti per continuare a farsi voler bene secondo Maria Giovanna Elmi?
Non penso ci sia un modo. È una grande soddisfazione farsi voler bene, a volte alcune persone non hanno il senso della misura. I grandi eroi greci cadevano per errori di valutazione. Non bisogna sentirsi mai arrivati, io sono sempre pronta ad ricominciare, fare cose belle ed interessanti, e condividerle con il prossimo. Mi piace essere amata e per esserlo bisogna comportarsi bene. Si vive troppo poco, uno dopo l’altro vanno gli anni come niente e perché sperderli in guerre e discussioni? Il sorriso è la conquista di ogni giorno.