Che sia per religione o per cultura, oggi parliamo di Santo Graal. Un percorso che possa accomunare le città più importanti della cristianità, legate da un filo visibile che riporta alla storia di una delle pietre su cui si fonda la nascita dell’Europa moderna.
L’Associazione Culturale IVI (Itinerari Video Interattivi) ha iniziato un progetto di collaborazione con il Laboratorio di Storia dell’Arte dell’Università di Valencia diretto dalla dottoressa Maria Gomez e con l’Associazione Culturale “El Camino del Santo Grial” per la promozione del “Consorzio del Santo Calice” con l’obiettivo di ottenere aiuti europei per arricchire il percorso nei suoi aspetti culturali, ricreativi, religiosi e sportivi. Ana Mafé, dottoressa in Storia dell’arte e vicepresidente dell’Associazione, con la sua tesi di dottorato ha confermato che la parte superiore del Graal conservata nella Sala Capitolare della cattedrale di Valencia, sia certamente di manifattura ebraica, databile al tempo di Gesù e che fu portata poi a Roma in epoca imperiale e successivamente i goti trasportarono in Spagna.
Il Laboratorio di Storia dell’Arte di Valencia sta lavorando intensamente al “Cammino del Santo Graal”, un percorso per valorizzare la conoscenza della sacra reliquia, attraverso la Commissione Scientifica Internazionale degli Studi del Santo Graal e che comprende un buon numero ricercatori provenienti da diverse latitudini del pianeta. Il “Cammino del Santo Graal”, la via della conoscenza e della pace, unirà in un percorso le città più importanti della cristianità: Gerusalemme, Roma, Valencia e Napoli.
Non si ferma, dunque, l’Associazione culturale Itinerari Video Interattivi dopo il successo ottenuto a giugno scorso al Maschio Angioino, con la mostra “Santo Graal: storia, mito e leggenda” che ha portato all’ombra del Vesuvio la copia del Graal conservato dal 1437 nella Sala Capitolare della Cattedrale di Valencia. Il team dell’associazione napoletana è stato ospite all’Università di Valencia per incontrare le dottoresse Maria Gomez e Ana Mafé, e condividere il lavoro di ricerca e conoscenza e sostenere quello della Commissione scientifica internazionale per gli studi sul Santo Graal, la coppa con la quale Gesù celebrò l’Ultima cena e con la quale Giuseppe d’Arimatea raccolse il sangue di Cristo dopo la sua crocifissione. Un mistero che ha appassionato storici, filosofi e registi cinematografici pensando ai film “Indiana Jones” o “Codice da Vinci”.
Gli operatori dell’associazione Itinerari Video Interattivi hanno visitato, dunque, il laboratorio di storia dell’arte presso la facoltà di geografia e storia dell’Università di Valencia che è pioniera nello studio del Santo Graal in tutto il mondo, un perno fondamentale nella costruzione letteraria dell’Europa medievale. Ecco perché la società napoletana composta da Salvatore Forte, presidente dell’associazione IVI di Napoli e principale ricercatore del Santo Graal di Valencia, e i ricercatori Annalisa Direttore e Francesco Afro de Falco hanno deciso di trascorrere alcuni giorni a Valencia per partecipare, presso la prestigiosa sede dell’Ateneo Mercantil, alla presentazione del consorzio promotore del progetto “Cammino Europeo del Santo Graal” che vedrà l’Associazione IVI, Napoli e il Maschio Angioino parte integrante del percorso europeo del Graal. Nell’occasione sono stati portati anche i saluti del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che ha sostenuto lo sviluppo del progetto a Napoli.